Monster Bash HD Recensione: il ritorno del grande classico

Monster Bash HD Recensione | Da piccoli è capitato almeno una volta a tutti di lasciar volare l’immaginazione, di partire all’avventura e sconfiggere un essere cattivo con le nostre sole forze. Questa poteva essere in un regno fatato per sconfiggere un drago, un viaggio interstellare per salvare l’universo e così via. Esistono probabilmente milioni di variazioni alle possibili fantasie che può avere un bambino, ma una cosa è certa: è il protagonista e perciò il cattivo non può nulla contro di lui.

Questo dolce ricordo è tornato in mente a noi di VIGAMUS Magazine giocando a Monster Bash HD, lo storico platform a due dimensioni sviluppato dalla Apogee Software nel 1993, che ha recentemente ottenuto una remaster in HD. Il giocatore potrà quindi rimettersi nei panni del piccolo Johnny Dash e aiutarlo a salvare il suo adorato cane Tex e vari altri cuccioli dalle armate del malvagio Count Chuck. Tramite essa, garantiamo che il fruitore potrà rivivere non solo le fantasie di quando era piccolo, ma anche un grande classico degli anni 90 con un gameplay più fluido, classifiche online e, per quelli più creativi, un editor di livelli dove ci si può creare una personale avventura.

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Un tuffo nel passato

Avviando Monster Bash HD, la prima cosa che abbiamo notato è che, nel bene o nel male, hanno scelto di privare l’opera di un video introduttivo o di un tutorial come nell’opera originale. Il video introduttivo non è in alcun modo necessario al gameplay, né tantomeno rovina l’esperienza, ma avremmo preferito avere un po’ di contesto prima di trovarci circondati da non morti e membra umane animate. Questo problema è stato risolto facilmente guardando il trailer del gioco. Il tutorial, invece, avrebbe risparmiato quei minuti di button mashing che hanno preceduto l’effettiva sessione di gioco. Non sapevamo cosa premere, cosa dovessimo fare, chi fosse il bambino sullo schermo, né tantomeno perché ci fossero degli animali in gabbia. L’unica cosa che sapevamo era che, essendo un gioco a scorrimento laterale, dovevamo andare a destra.

Superata la frustrazione iniziale, abbiamo capito come comandare il piccolo Johnny ed è diventato tutto più familiare. Siamo stati catturati dal brano semplice e dall’ambientazione immersiva seppur rappresentata da un numero limitato di pixel. Le trappole, pur essendo ovvie, ci hanno sorpresi in alcuni momenti di distrazione. I nemici rappresentati da un numero quasi ridicolo di pixel al giorno d’oggi diventavano anch’essi terrorizzanti quando avevamo un briciolo di vita, dal boss più complesso al nemico più semplice. Nonostante la semplicità dei suoi vari elementi, gli sviluppatori sono riusciti a realizzare un’opera complessa e immersiva.

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Anche le tracce audio hanno fornito un grande contributo a riportarci ai tempi del Commodore, Nintendo 64 e Game Cube. Gli addetti ai lavori, infatti, hanno avuto la brillante idea di mantenere tutti i file audio originali, come per dirci che, pur avendo una nuova interfaccia, il gioco è rimasto lo stesso. Tutti i brani che vengono riprodotti durante lo svolgimento di Monster Bash HD risalgono all’epoca delle serate a casa con gli amici giocando a Sonic, King’s Quest e vari altri titoli dello scorso millennio. Inoltre, le poche note elettroniche che vengono riprodotte vengono sfruttate appieno dagli sviluppatori, dando l’impressione al giocatore che i livelli siano stati creati intorno ai brani musicali. Questi ultimi, infatti, si adeguano perfettamente all’atmosfera, ai nemici e alle situazioni in cui si trova del piccolo protagonista.

Senza accorgercene, siamo arrivati alla fine del primo livello, del secondo e del terzo. Per un momento, siamo tornati a quando eravamo piccoli e andavamo nelle sale giochi a spendere la nostra paghetta o ci piazzavamo davanti la tv a giocare coi nostri amici. Abbiamo provato l’urgenza di raggiungere la fine del quadro col minor numero di morti possibili (pur non essendo le vite limitate), immedesimandoci nel ruolo di Johnny Dash, nonostante non conoscessimo nemmeno il suo nome, e impegnandoci ad esplorare i livelli nella loro interezza. Non è necessaria una bella grafica o una storia avvincente per venir catturati da un gioco e Monster Bash HD ne è la prova. Però, ovviamente, nessuna opera è perfetta e questa non è di certo l’eccezione.

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Usa il cervello (ma faccelo usare)!

Speriamo di non essere gli unici a cui è capitato di imbattersi in un problema la cui soluzione non era chiara. Nell’ambito dei giochi, spesso ci si può affidare a una guida online, video su youtube o, nei casi più estremi, un blog chiuso una decina di anni fa. In questo caso, ci è stato impossibile. Infatti, a un certo punto durante la sessione di gioco, ci siamo trovati davanti allo stesso errore che ci impediva di proseguire. Abbiamo ricominciato il livello più volte e, in preda alla frustrazione, cercando soluzioni online. Questo, però, si è rivelato uno sforzo vano, come c’era da aspettarsi per un gioco uscito nel ’93. In preda alla frustrazione, abbiamo spento il gioco per poterlo riprendere a mente lucida e, per una pura coincidenza, abbiamo risolto il rompicapo premendo tasti a caso.

Seppur non fosse un problema ricorrente, Monster Bash HD presenta al giocatore diversi ostacoli o puzzle la cui soluzione è, in alcuni casi, irrisolvibile senza procedere a tentativi. In alcuni casi, il personaggio rallentava in seguito ad un attacco di un nemico e rimaneva in questo stato anche dopo la morte; altre volte una scala veniva rappresentata da un oggetto che svolgeva una funzione diversa nel livello precedente; altre ancora una piattaforma era camuffata da crepa nel muro o oggetto minuscolo che sembrava una semplice decorazione, portando a diversi tentativi falliti di saltare oltre precipizi. Vogliamo essere chiari: non stiamo dicendo che tutti gli ostacoli che ci presenta il gioco siano irrisolvibili, però una percentuale non indifferente di essi potrebbe possibilmente scoraggiare un giocatore dal proseguire il gioco.

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In sintesi, Monster Bash HD ha fedelmente riportato ai giorni d’oggi un capolavoro con qualche difetto degli anni Novanta. I giocatori  rivivere i giochi in vecchio stile con l’aggiunta di funzionalità moderne che ne arricchiscono l’esperienza. Pur avendo un aspetto più “dettagliato”, gli sviluppatori sono riusciti a renderci nostalgici con le tracce audio originali, descrivendo ambienti e incontri con poche semplici note. Nonostante tutte queste note di merito, però, presenta anche dei difetti: i più gravi, secondo noi, sono degli ostacoli in cui ci siamo imbattuti durante le sessioni di gioco le cui soluzioni non erano intuitive. Nonostante questo, noi vi consigliamo appassionatamente di provare questo gioco, soprattutto se siete fan dei retro game.

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