The Plane Effect Recensione | Oggi la nostra curiosità e voglia di scoprire nuove perle, che possano solleticare i palati più raffinati in cerca di quelle che sono piccole, ma piacevoli scoperte dell’ormai ampio parco videoludico che sia PC che Console hanno a loro disposizione, ci ha condotti su un titolo di casa. Si avete capito bene, proprio sulle nostre sponde! Stiamo parlando di The Plane Effect, sviluppato da Innovina Interactive e Studio Kiku e pubblicato da PQube.
I ragazzi di Innovina Interactive sono uno studio Italiano con Sede a Genova, si tratta del loro primo lavoro con il quale si approcciano al mercato videoludico, puntando su un genere non così facile da rappresentare. Si tratta di un’avventura distopica isometrica che graficamente, con le sue cupe atmosfere strizza decisamente l’occhio a Inside e Limbo. Localizzato in diverse lingue, tra cui anche in Italiano, The Plane Effect è disponibile sia per Xbox Series S/ Series X così per Playstation 5 Nintendo Switch e PC, tuttavia andremo a recensire proprio la versione PC, rilasciata su Steam.
LA STRADA VERSO CASA
The Plane Effect ci catapulta in un mondo distopico, dove nei panni di Solo, il nostro protagonista impiegato di ufficio in giacca e cravatta, saremo tenuti ad affrontare un ritorno a casa decisamente diverso da come forse potremmo aspettarcelo. Le scene iniziali ci mostrano una famiglia felice, il nostro protagonista sorridente in più scene di quella che è una tranquilla vita quotidiana, almeno finchè non giunge alla sua scrivania. L’arrivo di un aeroplanino di carta tra le sue mani, cambierà drasticamente la scena di gioco; Ogni colore sgargiante, viene sostituito da monocromatiche sfumature dal grigio tenue al nero e ai bianchi pallidi delle luci a neon che ci accompagneranno lungo il nostro percorso, rendendo l’atmosfera decisamente più cupa e misteriosa. Il sorriso di Solo si spegne, è ovvio che qualcosa è cambiato e sta a noi scoprirlo.
All’esterno del nostro ufficio ad attenderci vi è una tempesta, ed una volta per strada, ci ritroveremo ben distanti dall’armoniosa realtà che c’era stata propinata inizialmente, ma in una città tenuta sotto scacco da regole rigide, dove se solo provassimo ad attraversare la strada senza rispettare la segnaletica potrebbe costarci la vita, ma stranamente le macchine che passano con il rosso restano impunite. Tramite piccoli enigmi e rompicapi, riusciremo a risolvere i problemi in cui Solo s’imbatterà , in questo lungo viaggio fatto di enormi ostacoli, talvolta più grandi di noi. Eppure con la semplicità ed un po’ d’ingegno, The Plane Effect ci insegna che tutto è possibile, anche per un semplice impiegato d’ufficio.
GUARDANDO NEL BUIO
A tutti gli effetti The Plane Effect cerca di suggestionarci, di come le paure i pensieri che spesso attanagliano la mente umana, possano prenderne il sopravvento sulla strada di casa. Su come talvolta rendiamo e vediamo piccoli ostacoli, in forma mastodontica, arrendendoci alla vita stessa. La storia di The Plane Effect ci mette proprio di fronte a tutto ciò e nel suo gameplay semplice e basilare, c’invita a risolvere. D’altronde The Plane Effect non richiede chissà quali skill o pratica, dal momento che gli unici comandi che ci saranno concessi sono saltare, correre e raccogliere oggetti, e tramite essi interagendo con l’ambiente circostante, di superare degli ostacoli, talvolta collegati tra loro.
Ci piace come essi vengono rappresentati, nella sua assurdità se messa a confronto con la realtà in chiave puramente dark. The Plane Effect necessita di una certa attenzione al dettaglio così di non perderci nulla. Su questo aspetto è giustamente punitivo, invita il giocatore a mantenere una certa calma e a riflettere, a immedesimarsi per certi versi nei panni di Solo, a godersi il momento, sia quando non si riesce a venire a capo di un livello, così come con soddisfazione si ha modo di proseguire.
FERMATI. RESPIRA. ASCOLTA.
Benché si tratti della prima opera dei ragazzi di Innovina Interactive, The Plane Effect risulta essere impeccabile nella cura con la quale è stato realizzato. Nonostante lo stile minimal del menù di gioco, c’è da sottolineare oltre alla possibilità di cambiare lingua in ogni momento, vi è anche quella di metter mano a qualche piccolo settaggio grafico. Ma ciò che ci ha maggiormente colpito è il comparto audio che esso dispone; Dal rumore dei passi di Solo, alle auto pronte ad investirci fino a quello delle ringhiere o delle porte chiuse in cui il nostro protagonista s’imbatte, sono piccoli dettagli che personalmente ci hanno sorpreso e che non c’aspettavamo che venissero rappresentati con tanta cura.
Tutto ciò rende l’ambiente attorno a noi vivo, aiutandoci ad immedesimarci maggiormente nel mondo di gioco, ma soprattutto ad offrirci piccoli indizi per gli enigmi che ci ritroviamo ad affrontare. Insomma, nulla vien lasciato al caso. Lo stile grafico è indubbiamente tra i più puliti e semplici, rispecchia molto le atmosfere che il gioco stesso cerca di rappresentare, risultando talvolta disturbante al punto giusto. La gestione della telecamera non ci ha dato grossi problemi, essendo questa inoltre perfettamente indirizzabile, non limitandoci nelle nostre lunghe ed appassionanti ispezioni di una zona.
ALLA LUCE DEL GIORNO
Non si può parlare di un gameplay entusiasmante, ma è evidente che questo genere non fa affidamento ad un effettivo comparto tecnico degno di nota, non rendendolo la sua punta di diamante, su cui farsi forza. Quanto più cerca di rappresentare le uniche cose che un essere umano, in situazioni estreme e fuori dalla norma potrebbe fare, abbandonando l’effettiva quanto navigata violenza, per far spazio all’ingegno del fruitore ed una sana dose di astuzia. Ma se da una parte la semplicità è una chiave apprezzata, dall’altra potrebbe apparire decisamente ripetitiva.
Come in alcuni livelli dove le monete reperite da un distributore automatico di bevande, ci sono tornate utili tanto quanto quelle ottenute da una cabina telefonica nel livello successivo, rendendo quel particolare passaggio decisamente scontato. Abbiamo utilizzato una Nvidia RTX 3070 per le nostre sessioni e nei primi livelli di gioco, abbiamo avuto modo di notare qualche calo di frame, sporadico e nulla di così grave da metterci su un effettivo caso, visto che è durato pochi istanti. Tuttavia scrupolosi come al solito, abbiamo deciso di ripetere gli stessi livelli, facendo eseguire le medesime movenze al nostro Solo, e non ci sono stati altri problemi di questo genere. Ci sarebbe piaciuto l’inserimento di qualche piccolo dialogo, anche solo delle note scritte, tra i tanti oggetti che Solo si ritrova a raccogliere fin dal principio. Incentivandoci maggiormente a venire a capo di una trama che parte dal nulla, e lascia una libera interpretazione, forse troppo spropositata.
Siamo dell’idea che Innovina Interactive e Studio Kiku abbiano dato vita ad un vero e proprio capolavoro, non privo di difetti, ma di sicuro sorprendente. The Plane Effect potrebbe parlare di chiunque di noi. E’ un viaggio che chiunque si potrebbe ritrovare a compiere, un qualsiasi giorno della sua esistenza. E come Solo, ci toccherà essere altrettanto bravi ad affrontare ostacoli più grandi di noi, senza farci cogliere impreparati da quanto possano sembrarci enormi rispetto a noi. Poichè l’importante è tornare a casa… ovunque essa si trovi, certamente!