Il game designer Warren Spector, nonchè papà di Deus Ex (e non solo) ha fatto tremare la terra su cui si poggia l’industria del gaming con la sua ultimissima uscita alla PAX Aus 2015 in un discorso pubblico. Spector, egregio game designer ha fatto storcere il naso a non pochi addetti ai lavori con una serie di frasi che sono schizzate in home page della stragrande maggioranza dei siti di informazione videoludica, scatenando uragani di flame su vari forum. Noi di VMAG preferiamo essere cristallini fin dall’inizio: le dichiarazioni di Spector non ci sono piaciute, ma non tanto per i titoli in questione che sono stati apparentemente attaccati, quanto per l’immaturità dimostrata da un celebre e navigato creativo del settore con un’ esperienza ventennale nell’ambiente del gaming. Un passo alla volta: di seguito vi citerò le sue dichiarazioni riguardanti il franchise di Uncharted e la relativa software house, ovvero Naughty Dog, apostrofando come le avventure di Nathan Drake siano secondo lui di “poca espressività”:
Non è che giochi come Uncharted siano brutti, tuttavia limitano l’abilità del giocatore nell’interagire con il mondo di gioco, così la storia può svilupparsi nel modo esatto in cui è stata concepita. Il giocatore ha una limitatissima possibilità di esprimersi: si tratta semplicemente di compiere azioni in un percorso prestabilito per raggiungere il prossimo step della storia. E’ un’ottima storia, migliore di qualunque storia che potrei creare in un gioco, ma non è la storia del giocatore.
Dopo la critica al franchise di Naughty Dog ha continuato con The Walking Dead di Telltale, che Spector classifica come di “media espressività”:
Amo The Walking Dead, ma vogliamo parlare delle scelte che dovete fare? Sono scelte coinvolgenti ed interessanti, ma palesemente guidate dal designer, non dal giocatore. Ogni scelta effettuata nel gioco è stata scriptata e scritta da un designer, e gli effetti di quella scelta sono già prestabiliti dagli sviluppatori. In realtà il giocatore ha ben poco da scegliere.
E ancora, stavolta su Heavy Rain di Quantic Dream:
Heavy Rain è un’ esperienza fantastica. Può raccontare grandissime storie; migliori di qualunque storia mi possa inventare come sviluppatore di videogiochi. Tuttavia sono storie interessanti poichè nessun giocatore potrà farci qualcosa di sorprendente o inaspettato. Praticamente siamo al cospetto di cinque sceneggiature di film compresse in un gioco, e il giocatore sceglierà semplicemente quella che più gli aggrada nei punti nevralgici della sua esperienza.
Il creatore di Thief e Deus Ex ha dunque chiuso il suo intervento con un’osservazione al mondo del gaming odierno:
L’industria del gaming è prigioniera della routine e i titoli con poca espressività non aiutano ad arricchire il mondo dei videogiochi, poichè non offrono nulla di “diverso”. Sono ben altri i titoli che innalzano l’espressività del medium, tra cui il genere dei picchiaduro, Dishonored, Fallout, Deus Ex: Human Revolution e The Sims.
Non è tardata ad arrivare la risposta diretta da parte di Naughty Dog:
Al giorno d’oggi, in questo tipo di industria, abbiamo la grandiosa possibilità di creare diverse tipologie di videogiochi, dai blockbuster AAA agli indie, cosi da poter accontentare molteplici stili di gioco e vari desideri dei giocatori. Allo stesso tempo è fantastico che si cominci a sentire questa critica verso ogni genere di gioco, perchè le persone stanno cominciando a sviluppare giochi che ti permettono di esplorare tutta una serie di diversi generi. Crediamo vivamente che le persone stiano cominciando a pensare riguardo queste cose e quanto ancora possano fare i giochi, poichè ci sono talmente tanti giochi appartenenti ad una marea di generi e stili di gioco diversi, che è proprio questo che rende speciale l’industria in cui lavoriamo.
Intelligente e ben ponderata la risposta data da Naughty Dog, che hanno risposto a tono e sollevando una questione che Warren Spector non ha minimamente calcolato nel suo discorso: la varietà. L’industria del gaming odierna è “speciale“, per citare i creatori di Uncharted e The Last of Us, proprio per la sua diversità e perchè accontenta un ventaglio di palati diversi, più o meno raffinati. Naughty Dog non ha tuttavia risposto direttamente alla critica mossa da Warren Spector riguardante il sistema guidato di Uncharted, che secondo il celebre game designer prenderebbe troppo per mano il giocatore lasciandogli poco o nulla da poter compiere. La critica mossa ad Uncharted ricade tuttavia in una scelta creativa dello studio di sviluppo, che ha indubbiamente preferito confezionare un titolo alla portata di tutti per far godere di una storia accattivante e coinvolgente, lungi da Naughty Dog creare un titolo hardcore. In conclusione, la sensazione che ci lascia il discorso introdotto da Spector è una sua presunta nostalgia verso il passato e verso l’industria di un decennio fa, in cui i titoli presenti sul mercato costituivano sicuramente più una sfida verso il giocatore, senza rinunciare ad un insegnamento o un messaggio che, nell’industria odierna, passa nella maggior parte dei casi tramite esperienze meno difficili e molto più guidate. E voi, siete d’accordo con le critiche mosse da Warren Spector? Cosa proporreste per far sfuggire l’industria del gaming alle catene della routine?