Seed of Life Recensione | Il mondo è sull’orlo della distruzione, e come se non bastasse anche il sole si sta per spegnere, e noi saremo l’ultima speranza per il pianeta. La nostra giovane eroina Cora viaggerà per lande ostili di Lumia alla ricerca del nonno scomparso. Questa è la trama che ci verrà raccontata una volta iniziata la nostra avventura, che parte da casa nostra. Il titolo è stato sviluppato dalla software house indie spagnola MadLight, mentre a lanciare il gioco sul mercato è il publisher italiano Leonardo Interactive. Seed of Life si presenta come un Action arricchito da puzzle e elementi da platform, in un ambiente post-apocalittico. In questa recensione vedremo cosa nasconde Lumia nelle sue lande desolate.
Tocca a noi salvare il nostro mondo
Il pianeta Lumia è ad un passo dal crollo totale, il sole si sta per spegnere, la nostra unica speranza è il Seme della Vita. Seed of Life ci vuole mettere in difficoltà facendoci vagare per terre pericolose di cui non sappiamo quasi niente. Dopo che il nonno di Cora è partito alla ricerca dell’artefatto, la protagonista non avrà più sue notizie, quindi l’unica cosa che le rimane da fare è andare all’avventura seguendo le note lasciate da lui. Ad avvicinarci ancora di più alla rovina è l’invasione di alieni, arrivati su Luimia solo per rubare la poca linfa vitale è rimasta al suo interno. Cora si ritroverà ad esplorare un affascinante mondo pieno di pericoli che si nascondo ad ogni angolo, con nemici capaci di ucciderci non appena saremo individuati.
Per supportarci durante tutta la nostra avventura su Seed of Life avremo un talismano di origine aliena. Questo inizialmente presenterà solo un abilità, che andando avanti ne collezioneremo sempre di più. Queste però saranno limitate dato che ognuna di esse consumerà la sostanza organica Lumium, visibile da un indicatore posto sulla schiena di Cora, provvisto di contatore numerico, e in alto a destra vicino alla nostra salute. Potremmo conservare sempre più Lumium raccogliendo le piante sparse per il mondo. Ad aiutarci ci sarà anche l’alieno Nar, che come noi vuole riaccendere il Sole. Egli ci darà consigli e ci darà strumenti utili alla sopravvivenza su Lumia.
Tra Platform e Puzzle
Seed of Life vuole combinare Platform e Puzzle durante tutto il viaggio di Cora. I Puzzle che ci propone il titolo richiedono l’utilizzo delle abilità del nostro talismano, risultando per lo più carini anche se non danno grande soddisfazione una volta completati. Per raggiungere i vari enigmi o all’interno di uno di essi troviamo diversi ostacoli, ambientali e non, che aumenteranno la sfida soprattutto considerano che il Lumium non è infinito. Infatti utilizzando le varie funzioni del talismano queste possono consumare tutte le nostre riserve di Lumium, costringendoci a volte di tornare ad un checkpoint vicino per ricaricarci perché non potremmo proseguire senza. Questo rende il gioco più complicato, richiedendo un utilizzo intelligente delle risorse quando vorremo proseguire con la storia. Ciò è stato apprezzato da noi di VMAG perchè ci porta a riflettere e non andare sparati, ma…
Per quanto piacevole la meccanica discussa in precedenza questa può rivelarsi frustrante durante il gameplay di Seed of Life. Essendo la mappa del gioco quasi un Open World, deve essere esplorata, sia per proseguire che per ottenere i vari potenziamenti. Avendo risorse limitate dovremo costantemente ritornare ad un checkpoint e non avendo una mappa completamente aperta spesso ci ritroveremo a cercare di raggiungere punti irraggiungibili, perdendo svariati minuti per ripristinarci il Lumium per non concludendo nulla. Data una struttura non molto chiara ciò accade troppe volte in una partita. Inoltre in Seed of Life per aumentare la propria salute bisognerà sacrificare parte della capacità massima di Lumium, cosa che non viene segnalata dal gioco quando avremo l’opzione di farlo, questo potrebbe portare ad aumentare il continuo ritorno ai checkpoint, facendoci perdere tempo, se prima di questa azione non avevamo collezionato molte piante di Lumium.
La bellezza di Lumia
Durante tutto il gameplay di Seed of Life saremo sempre circondati da un bellissimo paesaggio grazie ad una veste grafica di alto livello. Dal modello della protagonista al più semplice sasso, ogni pezzo mostra una grande cura da parte degli sviluppatori. Che sia uno spazio aperto pieno di luci e colori o un angolo buio colmo di pericoli e creature mostruose, l’ambiente risulta sempre affascinante e bello da vedere. Il lato grafico di Seed of Life si può considerare di altissimo livello essendo frutto di una azienda indie. Inoltre a livello di ottimizzazione il titolo si comporta molto bene, con un framerate fisso che rende il gameplay fluido in tutta la nostra esperienza di gioco.
Per quanto possiamo rimanere incantati dalla bellezza di Lumia, a volte potremmo ritrovarci completamente spaesati. Come detto prima Seed of Life non offre una struttura chiara, facendo spesso confondere il giocatore. Avendo pochi punti di riferimento e data l’assenza di una mini mappa, trovare un punto specifico senza ingressi ben in vista risulta difficile. Difficoltà data da un senso di spaesamento che si riscontra dopo aver perso vari minuti girando attorno alla destinazione, senza trovare un punto di accesso. Avendo una struttura quasi Open World varie zone che sembrano raggiungibili che potrebbero essere la soluzione per il nostro problema, potrebbero risultare inaccessibili perché sono fuori mappa. Ciò inizia a essere frustante quando siamo costretti a utilizzare abilità costose, che consumano molto Lumium, per raggiungere il luogo desiderato, richiedendoci vari viaggi di ricarica ai checkpoint.
Un narratore non troppo emozionante…
Ad accompagnarci durante tutto il gioco ci sarà la voce di Cora che fungerà da narratore. Non sentiremo molte altre voci in Seed of Life, dato che saremo per la maggior parte del tempo da soli o con creature che non apprezzano il dialogo, dato che ci attaccheranno a vista e senza alcuna pietà. Per un titolo indie avere poche voci all’interno del mondo di gioco è abbastanza normale, ciò non significa che non saranno ricordate, anzi proprio perché sono poche ci rimarranno più impresse, ma non è così per Seed of Life. La voce di Cora durante tutta la storia risulta quasi sempre noiosa e priva di emozioni. Inoltre Cora spesso ci ricorderà cose inutili ovvie sia per noi giocatori che per lei, come ad esempio quando ci avverte che la lava è calda, ripetendole più volte.
Seed of Life ci porta in un mondo ad un passo dalla rovina, che ha come ultima speranza un artefatto di origine aliena. Il gioco ci porta in ambienti post apocalittici realizzati con grande cura, con un’ottima grafica e un framerate pulito. A farci da ostacolo ci saranno numerosi Puzzle con vari elementi Platform. Per raggiungere i vari enigmi dovremmo attraversare la un mondo ostile, che risulta poco chiaro e non molto intuitivo. Inoltre la voce di Cora, che ci fa da narratore, risulta noiosa e pesante dato che la sentiremo di continuo. Per concludere possiamo dire che Seed of Life è un gioco carino, con qualche difetto, ma può risultare piacevole per chi vuole rilassarsi smanettando con enigmi mentre esplora all’interno di una bella ambientazione.