WRC 5: la recensione di VMAG

Il mondo dei rally virtuali sta finalmente per vedere nuova luce. In questi anni, da quando Codemasters ha preferito seguire la via più estrema e cool del mondo delle corse su diverse superfici con la serie Dirt, ci è sempre mancato un simulatore duro e puro di questa disciplina, soprattutto del mondiale ufficiale FIA World Rally Championship. Ai tempi della PlayStation 2 ci aveva provato Sony, migliorandosi anno dopo anno ma senza mai eccellere, mentre nella generazione successiva i nostrani Milestone presero in mano la licenza ma i tanti difetti minarono pesantemente il successo del gioco e il raggiungimento dell’eccellenza. I milanesi non si sono arresi e l’anno prossimo li vedremo di nuovo cimentarsi con una versione non ufficiale, seppur con la benedizione di mito Sebastian Loeb; nel frattempo la licenza del campionato è passata ai francesi di Kylotonn Games, alla loro prima esperienza con un titolo di vere corse (c’è un Truck Racer e Motorcycle club nel curriculum, ma niente di rilevante), ed hanno l’intenzione di portare sulle nostre console un gioco completo nell’offerta al giocatore. Riusciranno loro a soddisfare la nostra voglia di derapate su sterrato alla ricerca del millisecondo che ci porterà alla vittoria?

La licenza ufficiale del FIA World Rally Championship rappresenta in ogni caso un valore aggiunto. Non so voi, ma io mi sento sempre più a mio agio e sempre più soddisfatto quando in uno sportivo i percorsi, i loghi, le livree delle auto, i nomi dei piloti e tutto il resto sono veri e al loro posto. Nei Rally questo sembra acquisire meno valore rispetto ad altri titoli di corse o ad altri sportivi come nel calcio, molti ci hanno divertito con succedanei validi ma non veritieri, ma ritengo importante questo aspetto e voglio sottolinearlo. In WRC 5 i Kylotonn hanno fatto un buon lavoro includendo non solo le vetture e i piloti della prima categoria del WRC ma anche del WRC 2 e del WRC Junior con tutti gli elementi fedelmente riprodotti: potremo quindi scegliere se sfidare il mondiale con un piccolo team della serie minore o con i professionisti di grosso calibro, come la leggenda Sebastien Loeb sponsorizzata dagli sceicchi del medio oriente. Manca la WRC 3, ma possiamo dire che il roster è abbastanza cospicuo, per ora.

Questo si riflette anche sulla modalità principale del gioco in singolo, la carriera, che però ci farà partire forzatamente dalla Junior per tentare a colpi di vittorie tappa dopo tappa la scalata al titolo di campioni del mondo. Prima di partire possiamo seguire l’addestramento della Scuola di Rally, una sezione gradita visto che da modo di capire su che piano gli sviluppatori francesi hanno impostato il modello di guida, che si pone a metà tra l’arcade e il simulativo, anche se sarebbe più giusto dire che pende di più verso il primo approccio, ma ci torneremo in seguito. La carriera è ben strutturata, segue le tappe ufficiali e non potremo scegliere a piacere l’auto da guidare, ma migliorando otterremo offerte da parte dei team più prestigiosi. E’ sicuramente una scelta più realistica, anche se può rappresentare un limite a chi vorrebbe partire direttamente dall’alto. La modalità ci ha ricordato quella dei vecchi giochi di rally di fine anni novanta, inizio duemila, con un menu simile, piuttosto scarno. Siamo nel 2015 e con Codemasters che ci propone carriere sempre più dinamiche e ricche di filmati e personalizzazioni, avere a che fare con un solo menu e con poche ricompense nell’avanzamento sa di vetusto ed è decisamente poco appagante. Il multiplayer offre la possibilità di partecipare ed hostare Rally in locale, con giocatori di tutto il mondo o con i nostri account amici, fino ad un totale di 8 partecipanti, ma anche qui c’è poco da essere contenti dopo aver vinto.

Le modalità troppo lineari non sarebbero un problema se fossero compensate da un modello di guida che compensi e faccia divertire, ma i problemi a livello tecnico rovinano quasi completamente l’esperienza. Prima di tutto il modello fisico delle auto: sono un po’ troppo leggere, il contatto con la superficie del percorso (di qualunque tipologia) è poco avvertibile e non permette fin da subito di controllare le derapate per cercare di guadagnare tempo. Le collisioni non rispondono sempre in modo realistico, sia negli impatti con i modelli dell’ambiente, sia nelle sospensioni dei pneumatici, o troppo forti o troppo leggere. La grafica è un altro aspetto che non ci ha soddisfatto. Pur tenendo sempre presente che il titolo non ha avuto un alto budget siamo di fronte ad un’estetica più adatta alla vecchia generazione di console che a quella attuale, e anche comparandolo a titoli degli anni scorsi WRC 5 non ne uscirebbe vincitore (già con un Dirt 3 per esempio). La vegetazione non ha modelli complessi ma semplici e piuttosto grezzi nell’aliasing così come i tracciati, troppo spogli e privi di effetti grafici a cui siamo ormai abituati come il polverone di sabbia sugli sterrati o di nevischio sui tracciati nordici, fatti bene si intende. Certo, saremo anche scarsi e non segneremo i tempi migliori a cronometro, ma qualche spettatore a bordo pista, oltre alle mucche, poteva anche venire a vederci gareggiare… Sicuramente sono le auto la parte migliore: sono ben modellate, i danni sono visibili e realistici e le texture hanno buona definizione.

https://www.youtube.com/watch?v=Ydxqd6iErJo&rel=0&modestbranding=1&controls=0

Il vero problema del comparto tecnico è però l’audio, che costituisce un vero e proprio limite per la fruibilità. Ok, nei giochi a basso budget è sempre messo in secondo piano, ma qui ci serve un navigatore che ci indichi dove andare. Pur non facendo caso ai pochi e pessimi effetti sonori in corsa, motori delle auto compresi, il vocabolario del nostro compagno di squadra è davvero troppo povero e le indicazioni spesso in ritardo (!) e potete capire quanto questo possa influire sulla giocabilità. La scelta alquanto discutibile di utilizzare un solo tipo di freccia e tre colori nell’indicatore visivo in alto rende molto complicato essere pronti ad anticipare le curve, e risulta preferibile affidarsi solamente alla vista ma si incappa in incidenti che si sarebbero potuti evitare. A peggiorare la situazione abbiamo incontrato diversi bug, probabilmente di gioventù, nei danni alla carrozzeria (ad esempio se il cofano posteriore si apre e si muove) che fanno pronunciare frasi di pericolo inutili al navigatore invece di dirci dove andare.

Tutto da buttare quindi? Non proprio. WRC 5 non è quel titolo di Rally iper realistico che ci farà impazzire alla ricerca del settaggio migliore e della derapata più raffinata per raggiungere la vittoria, ma neanche un simulatore semplice e totalmente arcade. Molti buoni spunti ci sono e sono degni di merito, come ad esempio la risposta delle sospensioni alle reazioni del volante che può regalare soddisfazioni se si spende tempo nei settaggi dell’auto e che potrebbe essere un buon punto di partenza per una migliore simulazione nei capitoli futuri. Alcuni dei problemi citati possono essere risolti con una semplice patch e questa è una buona scusa per attendere che il gioco cali di prezzo soprattutto su console (su PC si trova anche a 30€ in meno). Seppur con un budget limitato i Kylotonn sono riusciti ad confezionare un’offerta di gioco completa, che tra l’altro si arricchirà delle modalità competitive classificate chiamate e-Sports che apriranno tra circa un mese con la sfida di lancio e tra più di tre mesi con i campionati. Vi aggiorneremo.

In definitiva WRC 5 non è il nuovo punto di riferimento per il genere e attualmente non ha le risorse per esserlo, ma tra i tanti problemi si intravedono le buone intenzioni degli sviluppatori che ci auguriamo ci sorprendano in futuro. Maggiori risorse per il reparto tecnico e un potenziamento del modello di guida equilibrato tra arcade e realismo potrebbero fare la differenza. Forse ci penserà Milestone a tenerci buoni fino a quel giorno…