Cross of the Dutchman: la recensione di Vmag

Non fatevi ingannare dall’aria cartoonesca, perché Cross of the Dutchman va oltre il videogioco, con l’intenzione di raccontare la storia attraverso le imprese di Pier Donia, un contadino che per proteggere la sua vita e quella dei suoi cari è costretto a ricorrere alla violenza per scacciare i Sassoni dalla Frisia (regione che oggi si trova nell’attuale Olanda). Creato da Triangle Studios, il gioco riprende alla lontana lo stile di Diablo e il metodo del clicca per muoverti e il clicca per attaccare sono le meccaniche principali del titolo: premendo il tasto sinistro del mouse ci muoveremo all’interno della mappa da gioco e cliccando sui nemici con il medesimo tasto li colpiremo, mentre usando il tasto destro del mouse saremo in grado di sferrare un attacco speciale consumando stamina.

Eppure una domanda sorge spontanea: come può un contadino affrontare schiere di soldati armati e addestrati ad uccidere? Semplice. A cazzotti. Pier non è come tutti gli altri contadini, è molto più grosso e forzuto e, come citato nel gioco stesso, è “in grado di sconfiggere orde di nemici con un sol pugno”. Forse un po’ troppo inverosimile paragonato al realismo del periodo storico, ma chi siamo noi per sottovalutare la forza di un contadino? Come già detto sopra, avremo a disposizione un colpo speciale in grado di spazzare via (letteralmente) decine di soldati e potremo acquistare, tramite alcuni mercanti, dei potenziamenti che renderanno il nostro “super pugno” ancor più devastante. Nel gioco è possibile migliorare non solo le nostre abilità, ma anche la barra della vita e della stamina.

Sembra proprio che qualcuno stia per farsi male.
Sembra proprio che qualcuno stia per farsi male.

Cross of the Dutchman offre anche una modalità “stealth”, se così vogliamo chiamarla: in alcuni punti della storia, invece di picchiare a sangue i nemici dovremo sgattaiolare dietro di loro e cercare di non farci vedere, raggiungendo il punto prestabilito. Peccato però che in queste sessioni di gioco l’esperienza non sia delle migliori poiché risulta fin troppo facile aggirare i soldati. Può capitare di perdere più e più volte, ma solo se, come ha fatto il sottoscritto, cercheremo di sviare tra le guardie con la stessa velocità di una macchina da rally sullo sterrato.

"Sono alto due metri e mezzo, non mi vedranno mai"
“Sono alto due metri e mezzo, non mi vedranno mai”

Il nostro gigante buono inoltre, può collezionare monete d’oro, utili per acquistare upgrade, sia dai soldati che sconfigge sia da alcune casse situate per la mappa di gioco. Il problema è che alcune delle suddette casse si trovano in punti in cui bug e glitch grafici regnano sovrani e che quindi ci terranno bloccati lì almeno fin quando non riavvieremo il gioco.

Ma al di là di tutto, credo ci sia un vero grosso difetto in Cross of the Dutchman. Dall’inizio fino alla fine del gioco, non sono mai morto a causa dei nemici seppur fossero in numero di molto sopraelevato (spesso arrivano orde di 20 soldati o più): sarà che sono bravo io, ma non ho trovato un alto livello di difficoltà che porta il giocatore a dire ” cavolo, qui devo impegnarmi sul serio altrimenti rischio di perdere”. Probabilmente ciò è dato anche dalla velocità con cui si recupera la barra della vita, visto che basterà stare qualche secondo in disparte affinché questa non si ricarichi del tutto. Se vogliamo essere puntigliosi, anche la totale assenza di missioni secondarie non è, a parer mio, la migliore delle scelte.

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“Scusi signora, prendo in prestito i suoi risparmi di una vita per sconfiggere i Sassoni”

Se prima ho parlato dell’aspetto che più ho trovato negativo, è giunta l’ora di dare a Cesare quel che è di Cesare. Cross of the Dutchman ha veramente un bel finale. Ho parlato di finale e non di storia proprio perché fino all’ultima mezz’ora di gioco non vi sono vicende particolarmente coinvolgenti o emotivamente forti. Le ultime battaglie e le ultime battute del gioco hanno una forte potenza emotiva sul giocatore, tant’è che mi è venuta la pelle d’oca anche grazie al comparto musicale. Evitando spoiler, posso dire che la storia di Cross of the Dutchman è un climax ascendente che culmina con un evento significativo, portando il nostro Pier Donia a diventare qualcosa di diverso che un semplice contadino.

In conclusione, se siete dei gamers appassionati di storia che non pretendono molto, allora Cross of the Dutchman fa al caso vostro e potrete reperirlo su Steam ad un costo di 8.99€.

"Il suo dolore si trasformò in rabbia. La sua rabbia, in odio.
“Il suo dolore si trasformò in rabbia. La sua rabbia, in odio.

 

 

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