I doppiatori videoludici sono pronti allo sciopero

Noi italiani tendiamo a vantarci costantemente del talento dei nostri doppiatori senza accettare che le vecchie glorie stiano scomparendo per lasciare spazio a neofiti con perfette impostazioni vocali, ma con ben poco talento recitativo. Certo, qualche gloria del passato resiste sempre e comunque all’incedere del tempo, tuttavia i ranghi si stanno assottigliando, soprattutto nel campo dei videogames nel quale oramai bazzica esclusivamente quel prezzemolino di Pino Insegno che sento così frequentemente da considerare amico intimo. Tutta un’altra atmosfera si vive negli States dove, per forza di cose, i doppiatori videoludici sono ampiamente richiesti e divengono uno dei punti di forza del prodotto a cui prestano il proprio talento. Gli attori in questione sono obbligati a sottoporsi a continui studi per tenere fronte alla concorrenza spietata che il mercato offre, ma spesso hanno la peggio rispetto a personaggi famosi o vengono trattati come attori di infima categoria. Ora il SAG-AFTRA (Screen Actors Guild‐American Federation of Television and Radio Artists… il “sindacato” dei doppiatori, in soldoni) dice basta e si prepara a muovere battaglia se non saranno accettate alcune richieste.

Pino, però, non puoi dirmi che The Order è il miglior gioco di sempre e, poco tempo dopo, cambiare idea e promuovermi Bloodborne...
Pino, però, non puoi dirmi che The Order è il miglior gioco di sempre e, poco tempo dopo, promuovermi allo stesso modo Bloodborne… poi finisce che metto in dubbio la tua parola.

Il documento (consultabile online) promuove un cambiamento di contratto che garantirebbe bonus economici e una migliore sicurezza sul lavoro. Nello specifico, gli attori chiedono di poter ricevere bonus qualora il titolo a cui hanno lavorato sia un best-seller e di poter essere assistiti da un “coach” che faccia da mediatore tra le richieste della direzione e i limiti fisici della gola umana. Quest’ultimo dettaglio parrebbe una panzanata snob ai non addetti ai lavori, ma non è insolito che gli studios richiedano prestazioni folli a causa della loro forte ignoranza; basti pensare che il “Goku” americano è svenuto nella stanza di registrazione quando il suo personaggio ha subito la trasformazione in Super Saiyan di quarto livello. Diverse celebrità stanno supportando la proposta, primo tra tutti Wil Wheaton, meglio noto per il suo ruolo in Star Trek oltre che per le numerosissime comparsate in The Big Bang Theory e nella web-serie The Guild.

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