Hype: 5 lanci videoludici che hanno deluso i fan

Quando si parla della macchina del marketing, uno dei pericoli più insidiosi di un lancio di prodotti videoludici è senza dubbio l’hype. Un meccanismo molto potente, ma allo stesso tempo potenzialmente distruttivo, che se non tenuto sotto controllo può provocare tantissimi danni in termini di vendite e reputazione per le software house moderne. Se siete dei giocatori esperti, avrete senza dubbio in mente almeno un paio di esempi in cui le aziende si sono servite di questa tecnica con terribili risultati; quest’oggi noi di VMAG vogliamo presentarvi cinque dei casi più clamorosi di tutti i tempi. Buona lettura!

Hype: Anthem

Difficile non citare Anthem, nella nostra rassegna: action-RPG del 2019 sviluppato da BioWare, cavalcava l’onda dei titoli più forti del momento. Fin dal primo materiale che venne destinato ai giocatori e alla stampa c’era quell’idea di spettacolarità e profondità che ahimè non si videro poi nel gameplay al suo rilascio. Incolpiamo forse i sempre presenti problemi tecnici, abbinati in un certo senso ad una mancanza di contenuti. Al suo lancio diede molto da parlare ai giocatori che lo attendevano, con una pioggia di lamentele e video su youtube al suo danno. Nominato a diversi premi, ne vinse solo un paio, ritrovandosi anche un punteggio Metacritic piuttosto scarso. Diverso tempo è passato, e sembra che le speranze per l’opera siano perdute: il team di EA e di BioWare ha deciso di cancellare il progetto… una finaccia!

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Hype: Spore

Spore è a questo punto un prodotto archiviato, benché sia rimasto negli anni in una certa forma ancora in auge, con una community nutrita di retrogamer e modder che lo hanno tenuto più che in funzione. Alla presentazione per mano del suo papà, il leggendario Will Wright, il demiurgo di The Sims, la stampa e i videogiocatori erano davvero emozionati. Le premesse che venivano presentate offrivano qualcosa di unico al medium, mai visto se non in piccoli esperimenti stand-alone: c’era proprio l’idea di simulare un universo, di creare e guidare nelle epoche siderali una creatura di nostra ideazione verso la grandezza e i segreti dell’esistenza stessa. Un progetto davvero ambizioso, che però rivelò le sue asperità proprio in fase di realizzazione: complice un publisher particolarmente esigente e severo, una macchina del marketing molto insistente e una serie di limitazioni tecniche dell’epoca, quel che venne fuori era un prodotto pur solido, ma non così rivoluzionario quanto atteso.

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Hype: Sea of Thieves

Ricordate Sea of Thieves? Beh, ecco, facciamo un passo indietro fino al 2018, quando questo gioco vide la luce: l’eccitazione del pubblico anche qui non mancava di trovar sfogo nei vari forum e social network. L’idea di un simulatore di pirata moderno, con una grafica di nuova generazione ed un grado di immersività così ampio, di certo ha mandato in brodo di giuggiole tantissimi di noi. Anche qui però le attese vennero infrante, con un titolo rimandato e ritardato diverse volte, che trovò sbocco nel mercato con un grande deficit in termini di contenuti. I problemi tecnici che impedivano il multiplayer, rendendo di fatto il gioco un sandbox singleplayer vuoto fecero il resto. Anche qui però ci piace raccontare il riscatto del team di sviluppo: ad oggi le cose sono cambiate, e Sea of Thieves è decisamente più solido e godibile grazie anche al supporto della community.

Hype: No Man’s Sky

Fare affermazioni e promesse difficili da mantenere può essere una trappola mortale per gli sviluppatori in erba, e se c’è qualcuno che l’ha imparato a sue spese è Sean Murray e il suo team di Hello Games. Un gruppo giovane, con alle spalle alcuni progetti in piccola scala, che decise di avventurarsi nello sviluppo di un titolo talmente grande e promettente come No Man’s Sky. Fin dalla sua introduzione le promesse non mancarono: ci veniva offerto anche qui un universo immenso totalmente esplorabile, un’esperienza a metà fra sandbox minecraftiano e un kolossal atmosferico. Il supporto di un potente sistema di generazione procedurale di contenuti avrebbe fatto il resto, colmando il vuoto siderale di questo mondo virtuale di contenuti sempre nuovi. Si ricordano con facilità la sequela di lunghissimi delay, oramai divenuti campanelli di allarme per gran parte di noi, oltre all’approdo disastroso nei nostri sistemi da gioco. Fortunatamente, ne è passata di acqua da sotto il mulino di Hello Games, e adesso anche questo è un titolo molto stabile e ricco di contenuto, complice anche la particolare cura che ha messo il team nella sfida di raccogliere i cocci e di lavorare con impegno al prodotto.

Hype: Cyberpunk 2077

Eccoci giunti ad una ferita che forse ancora non si è rimarginata del tutto! Cyberpunk 2077, quella che doveva essere l’opera magna di CD Projekt RED, la stessa che tutti noi abbiamo atteso con trepidazione, fomentati da tutti gli annunci del team. Le aspettative erano altissime, dobbiamo dircelo, i giocatori erano impazienti di immergersi in questo mondo, di creare il loro ninja e cominciare le scorribande con i choomba a Night City. Eppure, ancora una volta, abbiamo assistito ad un lancio disastroso, complice anche il fatto che un team di sviluppo così famoso e stabilito non abbia pensato alla next-gen videoludica. Le reazioni sono state molto visibili, con Sony sommersa dalle richieste di rimborso, un collasso in borsa e un giro di vite dentro CD Projekt stessa. I nostri auguri qui sono proprio quelli di un decorso di patch e fix che vadano a dare un degno recupero ad un gioco così atteso dai fan, che merita veramente la stessa cura delle opere precedenti del team.

Quanti di questi titoli avete aspettato? Quanti vi hanno deluso? Sicuramente si tratta di un bel mix, quello che vi abbiamo mostrato. Davvero un peccato, quando ci tocca da appassionati ad assistere a questi lanci così deludenti, ma purtroppo l’industria funziona anche così, questo dobbiamo ricordarcelo. Una cosa è certa: dalle cadute si impara a rialzarsi e a non ripetere gli stessi errori, e questo vale sia per gli addetti ai lavori, sia per noi giocatori, che forse dovremmo imparare ad essere più pazienti anche in termini di preorder. Con questa speranza per il futuro, vi ringraziamo per la lettura!

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