Double Pug Switch Recensione PC | Abbiamo fatto molta strada dai tempi di Super Mario. Nel corso degli anni, ogni generazione è stata definita da determinati giochi: ricordiamo la generazione Halo, quella di Uncharted, Doom e persino DOTA, tutte aventi un enorme numero di sostenitori. Tuttavia, anche con così tanti generi che hanno mantenuto la loro popolarità fino ad oggi, i platform sono stati probabilmente i titoli più apprezzati universalmente nel corso dei decenni. Che si tratti di giochi 3D o a scorrimento laterale, i platform sono sempre riusciti a rimanere pertinenti. Cosa rende questo genere videoludico così celebre? Tendenzialmente, i videogiochi sono pensati per essere divertenti e idealmente ridurre lo stress. Detto questo, un titolo incredibilmente facile a volte può essere anche più frustrante di uno punitivo. È un equilibrio difficile da raggiungere, ma grazie a esempi come Super Meat Boy e Cuphead, c’è stata una vera e propria rinascita dei platform per quanto riguarda questa generazione di videogiochi – e diciamoci la verità: non c’è niente come la soddisfazione che si prova nel conquistare titoli particolarmente difficili. Ed è proprio ispirandosi a loro che le case di sviluppo aPriori Digital e The Polygon Loft si sono unite per creare Double Pug Switch, un gioco che crea dipendenza, approdato sulle piattaforme Xbox One, PlayStation 4, Nintendo Switch e Steam il 22 ottobre scorso. Andiamo dunque ad analizzarlo più nel dettaglio!
In Double Pug Switch, come suggerisce il nome, vestiamo i panni (o i peli?) di Otis, un carlino assonnato e ottuso che spesso sonnecchia nel laboratorio della sua padrona Professor. Un bel giorno, mentre Otis era occupato a poltrire sul pavimento, il gatto Whiskers pensa bene di fare un buco nello spazio. Più specificamente, Whiskers vede due fiale contenenti “fluido di portale” sulla scrivania e decide che avrebbero avuto un aspetto migliore sul pavimento; un atteggiamento tipico dei felini. Dopo la rottura delle fiale, il portale appena formato risucchia via entrambi gli animali, ma Professor trova il modo di contattare Otis per spiegargli il misfatto: non solo i due protagonisti sono finiti in una nuova dimensione dallo stile platform, ma c’è anche una terza dimensione parallela! La faccenda si fa complicata, ma non finisce qui, perché sembra che Otis abbia acquisito la capacità di muoversi tra le due. Nel frattempo Lord Sker, come è ora noto il gatto Whiskers, ha già preso il controllo di queste due dimensioni e le ha disseminate di trappole mortali. Otis si lancia all’avventura, letteralmente, iniziando a correre con imprudenza fra gli ostacoli a una velocità vertiginosa.
Un viaggio che ci lascia in uno stato quantistico destabilizzato, nel bene e nel male.
Double Pug Switch è un gioco ingannevolmente adorabile, con la premessa da cartone animato e uno stile artistico delizioso che tradisce il gameplay estremamente difficile che attende i giocatori oltre l’introduzione della storia. Il titolo ci propone due semplicissime azioni poste su due tasti: saltare e cambiare dimensione. Otis corre automaticamente attraverso una serie di livelli 2D e deve saltare così come cambiare dimensione per evitare gli ostacoli, cercando anche di collezionare monete lungo il percorso. Sebbene i primi livelli facciano un ottimo lavoro nell’introdurre i concetti, non passa molto tempo prima che Double Pug Switch aumenti la difficoltà in modo esponenziale.
Il giocatore deve saltare ad altezze diverse a seconda di quanto a lungo preme il tasto, cambiare in continuazione la dimensione parallela cercando di sfuggire al game over e di conseguenza riprendere dall’ultimo checkpoint; e fidatevi, ricominciare dall’ultimo punto di salvataggio potrebbe capitare molto spesso, almeno finché non si memorizza il pattern, che tra l’altro scorre frenetico sotto gli occhi del giocatore dall’inizio alla fine di ogni livello. C’è la possibilità di trascorrere molto tempo ad apprendere il ritmo necessario per portare Otis poco più avanti ma, fortunatamente, grazie a un caricamento istantaneo e ad alcuni checkpoint posizionati strategicamente, il nostro peloso protagonista verrà catapultato nuovamente in azione in men che non si dica. D’altro canto, ripetere gli stessi movimenti fino al raggiungimento della vittoria è tipico di questo genere videoludico, e di certo Double Pug Switch non fallisce nel replicare i principi dei titoli platform più di successo. Bisogna armarsi di tanta pazienza, ma vi garantisco che la soddisfazione è grande.
Questo titolo può portare alla dipendenza, sfidando il giocatore a spingersi sempre più avanti in laboriosi percorsi, promettendo gloria e lode a chi riesce a completarli; tuttavia, vorrei presentare anche l’altra faccia della medaglia: Double Pug Switch non è un gioco per tutti. I suoi picchi di difficoltà lo rendono a tratti troppo frustrante, portando un livello di complessità di coordinazione talmente elevato da risultare un difetto, soprattutto per chi non è abituato al genere platform. Data la difficoltà, non sempre ricominciare più e più volte dai checkpoint porterà subito al successo, e c’è il rischio che il giocatore inesperto si possa annoiare prima del previsto e che non arrivi mai alla conclusione del titolo, il che sarebbe un vero peccato. Non consiglierei questo titolo ad un giocatore alle prime armi, perché potrebbe non apprezzarlo a pieno.
Uno stile artistico distinto e dai colori vivaci come contrasto al gameplay punitivo.
Arriviamo dunque al comparto artistico. Come precedentemente accennato, Double Pug Switch è stato progettato per ingannare il giocatore regalando un falso senso di sicurezza con colori che spiccano e lo stile fumetto dei personaggi, riuscendo tra l’altro magistralmente nel suo intento. Con un totale di cinque mondi da scoprire, ognuno di essi presenta un colore diverso dagli altri. Inoltre, durante l’esplorazione dei livelli il giocatore ha la possibilità di collezionare monete che possono essere utilizzate per sbloccare un’ampia varietà di cappelli per Otis con svariati riferimenti alla cultura pop, regalando una leggera esperienza di gioco personalizzata. In aggiunta, ciascun mondo ha il proprio tema musicale che si adatta perfettamente al design, come ad esempio la melodia più ritmata e meccanica per il mondo steampunk o fluida e naturale per quello della giungla. C’è da dire però che la musica di per sé non è nulla di complesso o memorabile, e potrebbe risultare ripetitiva dato che comincia da capo ad ogni game over.
Ricapitolando, Double Pug Switch è un gioco sorprendentemente subdolo, e potrebbe non essere per tutti, ma se vi piacciono i platform che propongono sfide impegnative, allora fa al caso vostro. Il titolo contrasta l’elevata difficoltà con una bella presentazione grafica, e di certo l’interessante comparto artistico aiuta il giocatore a tornare ogni volta – per non parlare poi della dolcezza e ottusità del carlino Otis, che tenerezza! Il genere platform è difficile da innovare, ma Double Pug Switch è una buona aggiunta alla lista, portando caratteristiche simpatiche e premiando l’impegno dei giocatori più “accaniti”.
Clicca sulla copertina per leggere