XIII Remake Recensione – Un passo avanti e troppi indietro

Versione PC

XIII Remake Recensione | Quando si ha per le mani un remake, è sempre difficile valutare obiettivamente l’opera che ci si trova di fronte. Il fattore nostalgia tende spesso ad avere il sopravvento, offuscando il nostro giudizio e portandoci ad una percezione distorta dell’esperienza. Talvolta può essere un bene, permettendoci di chiudere un occhio su alcuni difetti, mentre altre volte può suscitare sdegno nel caso si siano andati ad intaccare alcuni aspetti che ci avevano fatto amare l’opera originale. Come si realizza dunque un buon remake? Copiando ed incollando tutto quanto e apportando qualche miglioria grafica? Oppure stravolgendo quasi completamente alcune sezioni del titolo, aggiungendo caratteristiche del tutto inedite ma con il rischio di far infuriare gli affezionati? Come sempre, la verità sta nel mezzo.

Microids e PlayMagic hanno deciso di imbarcarsi in questa rischiosa impresa di realizzare il remake di XIII, sparatutto in prima persona pubblicato nel lontano 2003, oggi disponibile in versione rinnovata su PC, PlayStation 4 e Xbox One. L’iconico stile artistico in cel-shading non ci ha abbandonati e anzi, è pronto a dare sfoggio di sé sfruttando i passi avanti fatti in questi 17 anni di assenza dagli schermi. La formula scelta dagli sviluppatori si sarà rivelata vincente, o saranno caduti sotto la pioggia di inevitabili critiche dei veterani? Non perdiamo altro tempo e andiamo a scoprirlo.

Il setting narrativo è ovviamente rimasto invariato. Andremo a vestire i panni di un uomo che ha perso la memoria e sta cercando di far luce sul suo passato, del quale ha solamente due certezze: il numero XIII tatuato sulla clavicola ed un addestramento da agente governativo. Con il paese ancora sotto shock dopo l’omicidio del presidente Sheridan, accompagneremo il protagonista in un viaggio per sciogliere un’intricata trama fatta di intrighi e segreti di Stato, scoprendo piano piano il nostro coinvolgimento nella cospirazione più grande della storia della nazione. L’incipit della storia ci verrà narrato attraverso un filmato iniziale in stile fumettistico, sul quale gli sviluppatori hanno voluto giocare immediatamente la carta della nostalgia, riproponendo esattamente le vignette originali ma viste da uno spettatore esterno.

Nulla da dire sulla storia quindi, squadra che vince non si cambia. Dove sono allora le novità introdotte da questo remake? Al di là del comparto visivo del quale avremo modo di parlare più avanti, purtroppo ci troviamo di fronte ad una situazione nel migliore dei casi invariata e nel peggiore con veri e propri passi indietro rispetto all’originale, ma andiamo con ordine.

 

Gameplay, suono e grafica; nessuno è esente da pesanti problemi tecnici.

 

Il sistema di gioco di XIII Remake è quello classico di uno sparatutto in prima persona, con una componente stealth suggerita dalle ambientazioni e dal setting narrativo; molte delle nostre missioni si baseranno su infiltrazioni in basi nemiche, offrendoci la possibilità di nascondere i corpi delle nostre vittime per non allertare la guarda di turno. Fin qui le premesse non sono per niente male, in fin dei conti ci troviamo di fronte ad una ricostruzione fedele di un sistema di gioco piuttosto datato, ma che non stufa mai…se ben realizzato. Uno dei più gravi problemi del titolo riguarda proprio la componente stealth che verrà si richiesta dal contesto, ma la cui integrazione nel mondo di gioco è praticamente inesistente.

Come già detto, avremo la possibilità di occultare i cadaveri nemici, ma si rivelerà un’azione totalmente fine a sé stessa, visto e considerato che nessun soldato verrà mai a cercare i suoi compagni caduti, né si porrà delle domande se qualche metro più avanti un lanciamissili ha appena disintegrato i suoi commilitoni. E a tal proposito, è davvero lodevole la quantità e la varietà di armi messe a disposizione sebbene, per i motivi di cui sopra, utilizzare una discreta e silenziosa balestra non offrirà alcun vantaggio tattico.

XIII Remake

Come se non bastasse, l’intelligenza artificiale dei nemici di XIII Remake non migliora la situazione generale. Neanche il soldato più addestrato e corazzato sarà difficile da aggirare o abbattere, portando il livello di sfida a rasentare lo zero. Potremo tranquillamente uscire allo scoperto ad armi spianate in pieno stile Rambo anche durante le missioni d’infiltrazione più delicate, senza preoccuparci delle conseguenze. La situazione non sarebbe eccessivamente problematica, se il titolo bilanciasse il grado di sfida in base all’approccio scelto; in fin dei conti si tratta di una scelta di design già adottata da una moltitudine di opere in passato. Purtroppo, come avrete capito, non è questo il caso.

Ciò che lascia ancor di più l’amaro in bocca è il fatto che non ci troviamo di fronte ad un gameplay mal progettato, ma ad un prodotto la cui qualità è pesantemente inficiata dalla presenza di innumerevoli problemi tecnici. Compenetrazioni, animazioni mancanti e scattose, missioni non completabili a causa di questo o l’altro bug sono solo la punta dell’iceberg.

 

Se non altro, lo stile artistico e il comparto visivo risollevano XIII Remake.

 

Fortunatamente, uno degli obiettivi principali di questo remake è stato raggiunto. Già nel 2003, l’opera originale era rimasta impressa nella mente del pubblico grazie a delle azzeccate scelte stilistiche ed un cel-shading fortemente d’impatto. Gli sviluppatori hanno svolto un eccellente lavoro di ricostruzione di ogni pixel del gioco, che ora sfrutta al meglio le potenzialità offerte dalle moderne tecnologie. Il caratteristico stile fumettistico si integra piacevolmente con il resto, restituendo un impatto d’insieme che rende pienamente giustizia a ciò che i giocatori dell’epoca hanno imparato ad apprezzare.

Un’ultima nota sul comparto tecnico riguarda il sonoro; all’uscita di XIII Remake, questo era decisamente l’aspetto più problematico di tutta l’esperienza. Suoni mancanti, non sincronizzati e totalmente sballati erano all’ordine del giorno, ma un recente aggiornamento ha sistemato la situazione, ma introducendo qualche fastidioso problema di framerate anche su sistemi performanti.

XIII Remake

Allo stato attuale, purtroppo XIII Remake si è rivelato una spiacevole sorpresa. L’attesa intorno a questo titolo non ha fatto altro che peggiorare la reazione negativa della community, in particolare quella dei fan affezionati alla vecchia versione. L’effetto nostalgia citato all’inizio avrà certamente amplificato le percezioni negative, ma è innegabile che l’intera struttura del gioco ha bisogno di una revisione.

Fortunatamente, sia la software house che il publisher non hanno perso tempo e si sono messe all’opera per applicare tutte le dovute correzioni, iniziando già con i miglioramenti sopracitati. In conclusione, la strada per riconquistare la fiducia dell’utenza è ancora lunga, ma è chiaro come lo scheletro di quello che era l’originale XIII sia già presente. Con il passare del tempo, siamo certi che il duro lavoro di PlayMagic non solo porterà questa versione al pari di quella del 2003, ma raggiungerà gli standard qualitativi inizialmente prefissati. Noi di VMAG suggeriamo quindi di attendere ancora un altro po’ di tempo e poi dare un’altra possibilità a questo sfortunato titolo.