Circadian City Recensione PC |Quando pensiamo ai videogiochi di simulazione di vita, è facile che vengano in mente titoli come il sempre sulla cresta dell’onda Animal Crossing New Horizons, o classici intramontabili come The Sims o i più recenti My Time at Portia o Stardew Valley. Si tratta di giochi che attirano una nicchia ben precisa di videogiocatori che preferiscono opere in cui viene premiata la dedicazione ed uno sforzo ludico a lungo termine, mirato ad obiettivi a vasta scala. Che si tratti della costruzione di un ponte nel noto titolo Nintendo con gli animaletti nell’isola tropicale o della progenie del nostro Sim nel gioco ideato da Will Wright, ci saranno sempre prodotti in cui il “meta” tenderà a basarsi sulla preparazione in vista di eventi futuri e alla semplice pianificazione. Siamo dinnanzi ad una categoria di opere decisamente destinate ad un pubblico ben preciso nel vasto macrocosmo del medium.
Saranno persone che preferiscono la pianificazione, il gioco regolare, la gestione degli eventi e delle risorse ad apprezzarlo. In quanto alle sensazioni che si possono provare nell’esperire queste esperienze interattive, certamente queste variano in base a chi le approccia: un giocatore abitudinario ed amante di questo genere si sentirà a casa, provando rilassamento e piacere nell’osservare come le sue azioni procedono in accordo al suo piano. Mentre, al contrario, un estraneo o non preferente di questi contenuti potrebbe finire per scadere nella frustrazione. Noi di VMAG, quest’oggi, vi offriamo la recensione di Circadian City, simulatore di vita di Nowhere Studios e Way Down Deep, che aggiunge un curioso elemento onirico al sopracitato mix simulativo. Buona lettura!
In Circadian City, prenderemo le sembianze di un personaggio creato da noi: potremmo essere noi stessi, il nostro datore di lavoro o chiunque altro, delineando le caratteristiche fisiche, il nome e gli interessi del protagonista. Quest’ultimo si sveglia in quello che sarà l’ultimo giorno nella sua città natale, fintanto che lo ritroviamo sulla stazione ferroviaria del paesino. A svegliarci e riportarci alla realtà ci penserà la chiamata di nostra madre, che assicurandosi che avremo portato con noi tutto il necessario, incluse il maglione di lana, ci istruirà in quello che si costituisce come un tutorial iniziale per apprendere i semplici comandi di gioco. Ci troveremo ad esplorare la stazione e a parlare con il macchinista, in attesa del nostro treno diretto all’omonima Circadian City. Il titolo è disponibile in inglese e altre lingue, fra cui figura anche un italiano, ahimè ancora poco preciso.
Pur frutto di una traduzione imprecisa e approssimativa, la volontà di localizzare Circadian City anche nella nostra lingua deve essere apprezzata.
Parliamo di una metropoli molto grande, completamente diversa dalla piccola cittadina da cui proveniamo: ci stiamo recando lì perché abbiamo ricevuto un’offerta lavorativa per una grande azienda nel settore digitale. Così, preso in affitto un monolocale e fatto i bagagli, ci ritroveremo ad affrontare uno dei passi più importanti per il percorso dei giovani: allontanarsi da casa e aprire un nuovo capitolo della nostra esistenza. A questo punto inizierà la nostra routine, fatta di giornate di lavoro, tempo libero e adattamento alla vita di città, certamente diversa da quella del luogo da dove veniamo. Il nostro impiego sarà, senza ombra di dubbio, impegnativo, assorbendo la maggior parte delle ore a disposizione nella nostra giornata e finendo per farci ritrovare la sera stanchi ed esanimi sul nostro economico divano. In quel preciso istante, quando soccomberemo a Morfeo, finiremo per ritrovarci nel mondo dei sogni.
Così prenderà piede la nostra nuova vita metropolitana a Circadian City, in cui scandiremo in maniera più o meno regolare le nostre giornate. Apparentemente, grazie ad innominabili e complessi manifesti post-moderni di lavoro AGILE, abbiamo la possibilità di lavorare dalla nostra postazione informatica in ufficio in qualsiasi momento della giornata. Non è meglio precisato il nostro incarico nel quadro aziendale, ma riceveremo un pagamento direttamente proporzionato al numero delle ore in cui presteremo servizio. Dunque, potremo scegliere liberamente i nostri orari e il livello di impegno che vorremo porre nel nostro mestiere. Naturalmente, terminata la nostra giornata lavorativa, oltre che ritrovarci con il portafoglio lievemente più pieno, finiremo per renderci conto che al contrario lo stomaco sarà leggermente più vuoto.
Tenere il nostro protagonista in buono stato sarà importante per evitarci modificatori negativi agli esiti delle nostre azioni.
In Circadian City, oltre a gestire la nostra routine quotidiana, dovremo occuparci dei bisogni del nostro personaggio: elementi come la fame, la stanchezza e i livelli di stress saranno tutti da monitorare in modo costante per mantenere il protagonista in buona salute. Oltre a lavorare, ci toccherà fare la spesa, acquistare e preparare il cibo, assicurarci che rimanga riposato ed intrattenuto e in generale anche sano. Giunto il weekend, avremo modo di spendere il nostro denaro, duramente guadagnato, per investire su noi stessi o sui nostri hobby, oltre che avere la possibilità di incontrare nuovi amici o… chissà, magari anche la persona giusta. Se invece andremo a letto, ci ritroveremo nel mondo dei sogni.
Si sa, quando è il corpo a riposare, anche la mente sta attraversando una fase di elaborazione e rigenerazione: lo chiamiamo sogno, ed è qualcosa che ci ha sempre affascinato. Anche questo elemento è presente in Circadian City; trovato il riposo avremo la possibilità di decidere per quante ore dormire, prima di venire catapultati verso la nostra destinazione. Qui ci ritroveremo in un luogo ricolmo di natura e di verde, la nostra mente, dove molte cose avranno un significato simbolico. In piena opposizione al nostro rigido stile di vita di città, qui invece assumeremo le sembianze di un classico libertino, potendo agire come desidereremo in un contesto bucolico. Incontreremo creature bizzarre, che rappresenteranno diverse parti del nostro inconscio.
In questo modo, uno dei primi abitanti di questo mondo sommerso, con cui avremo modo di parlare sarà Rob, ispirato direttamente per l’aspetto dal nostro giocattolo preferito in infanzia. Questa creazione ci darà le direzioni iniziali per la nostra mente, spiegandoci come era passato molto tempo dalla nostra ultima visita. Questa parte di Circadian City avrà anche un’altra finalità, ovvero servirà a migliorare e potenziare il nostro carattere e i nostri interessi, con un ramo di miglioramenti che si costituisce in maniera pratica come un albero delle abilità. Così, man mano che faremo progressi nel mondo dei sogni, avremo la facoltà di sviluppare una maggiore resistenza allo stress, la capacità di essere più carismatici oppure una migliore prestanza fisica agli sforzi e alle noie della nostra giornata lavorativa.
Circadian City è un’opera che, seppur in fase di lavorazione, mostra già dell’ottimo potenziale ed un appeal non indifferente agli appassionati del genere.
In senso pratico, in gioco sarà presente un sistema di gestione del tempo che terrà traccia dell’ora e del giorno della settimana in cui ci troveremo. Si tratta di un elemento classico in queste opere, che si rende necessario per simulare un mondo quanto più vivo possibile, dove ciascun personaggio deve avere le sue abitudini e la sua quotidianità, e dove, sulla cornice dello scenario virtuale, devono avvenire quanti più avvenimenti possibili per supportare l’idea della vita di questo sistema virtuale. In Circadian City, questo elemento non è ancora particolarmente sviluppato, e diciamocelo, non proprio vincolante e punitivo come potrebbe essere in un titolo come Pathologic.
I personaggi, per il momento, si mantengono statici: sapremo sempre dove trovarli, se avremo la necessità di parlarci o di svolgere una quest per loro conto; nello stesso luogo dove li avremo conosciuti all’inizio. Allo stesso modo, tutti gli esercizi commerciali di cui ci dovremo necessariamente servire per far fronte ai bisogni fisici e mentali del nostro beniamino saranno costantemente aperti. Proprio come il nostro ufficio, che ci accoglierà perennemente a braccia aperte anche quando avremo la faccia tosta di presentarci nel cuore della notte per svolgere la nostra brava mezz’ora di lavoro settimanale, alla faccia del nostro sfigatissimo collega Sam perennemente oberato di incarichi.
In termini di dettagli come lo schema dei controlli o l’interfaccia, sicuramente siamo ad un livello ineccepibile. I movimenti e i controlli sono fluidi ed intuitivi: interagire con gli oggetti del mondo non è particolarmente impegnativo, fin tanto che basta utilizzare soltanto uno o un paio di pulsanti. Circadian City supporta pienamente l’uso di controller, oltre all’onnipresente tastiera, mentre il mouse non viene impiegato, in favore dei pulsanti direzionali. L’UI si mantiene pulita e di facile navigazione: tutti i dettagli, come l’inventario o le schermate di gestione del nostro personaggio sono semplici da comprendere e da leggere, oltre a mantenere quel classico stile vagamente retrò che i titoli in pixel art tengono sempre in voga. Per quanto riguarda il bilanciamento, forse si potrebbero fare altri passi in avanti in quanto, benché realistico, lavorare un paio d’ore per ridursi già affamati e stanchi è forse un dettaglio che dovrebbe essere curato maggiormente dagli sviluppatori.
Uno dei punti di forza attuali di Circadian City è rappresentato dall’estetica del mondo di gioco e dal comparto sonoro perfettamente adatto al contesto videoludico.
Il mondo di gioco è rappresentato in dualità, sia dalla città di per sé che dalla dimensione dei sogni. Al momento, la metropoli non è poi così tanto méter, in quanto, pur includendo tutti gli elementi tipici di un grande insediamento moderno, come i grattacieli, i grandi incroci ricolmi di semafori e le grosse insegne luminose, non si estende più del necessario. Attualmente abbiamo la possibilità di visitare cinque distretti: possiamo farlo a piedi, cambiando area servendoci dei cartelli, oppure utilizzare il trasporto pubblico rappresentato dalla metropolitana, al costo di due monete ogni dieci minuti. Ogni area è caratterizzata da un aspetto diverso: Oakes è quella residenziale, mentre Jules Strett è dove si trova il posto di lavoro. Non mancano un parco, una zona commerciale e una suburbana. Dalla mappa si intuisce che ci siano altre zone, che sono visibili in grigio: forse verranno aggiunte in un secondo tempo sulla base delle esigenze e delle reazioni del pubblico.
In conclusione, è un titolo chiaramente scalabile, in termini di contenuti e possibilità videoludiche. L’idea dell’elemento onirico deve essere apprezzata, in quanto introduce nel classico mix di questo tipo di opere un elemento curioso ed affascinante. Non ci rimane che seguire i progressi del suo sviluppo, in attesa che vengano introdotte altre novità e risolti i problemi attuali. Come al solito, noi di VMAG ci sentiamo di ringraziarvi per la vostra gentile lettura, sperando di non avervi annoiato e rimandandovi alle prossime recensioni.