Uno dei lati della guerra più significativo è forse il corredo di vite umane che si trascina in un inesorabile turbinio. Schiere intere di individui diversi, provenienti da contesti ed esperienze differenti, anime variegate riunite da una causa che li accomunerà tutti quanti: quel maledetto conflitto. E così, nel corso della storia, assistiamo ad un ciclo che si ripete immutato, fatto salvo il progresso tecnologico; gruppi di uomini contro altri simili. Fa male dirlo, ma le battaglie di uomo contro uomo sono sempre esistite e difficilmente verranno eliminate. Si combatte per tantissimi motivi… per una terra, per un’ingiustizia o per un ideale, ma qualsiasi sia la causa scatenante di quel conflitto, c’è sempre un elemento ad accomunare tutti i combattenti, ovvero la violenza.
In un futuro ideale, la guerra non esisterà, ma questo non è un mondo perfetto, ergo, è anche interessante provare ad ipotizzare che tipo di cause alimenteranno i conflitti del futuro. Si tratta di una curiosità che da sempre ci affascina, spingendo molti di noi ad immaginare scenari alternativi e fantascientifici di ogni tipo: da una lotta contro le macchine in Terminator ai conflitti su scala galattica di Star Wars, non mancano gli esempi. Questa volta è Runner Duck assieme a Curve Digital a proporci la prospettiva di un’umanità coinvolta in una battaglia contro un’invasore alieno. Stessi sviluppatori dietro a Bomber Crew, questa volta ci propongono la medesima formula del titolo precedente in chiave cosmica con Space Crew. Senza ulteriori indugi, indossiamo la nostra divisa della flotta, lucidiamo le nostre mostrine e accendiamo il motore della nostra corvette, avanti tutta!
Pronto a fare la tua parte, cittadino?
In Space Crew ci viene presentata una prospettiva che fa gelare il sangue: è passato diverso tempo dai primi, timidi tentativi di esplorazione del sistema solare per conto dell’umanità. Adesso, buona quota del territorio attorno al Sole è completamente esplorata, e sono presenti degli avamposti che nelle intenzioni della razza umana dovrebbero fungere da piattaforma di lancio per una colonizzazione dello spazio siderale. In questo clima di ottimismo, la nostra specie attraversa un periodo luminoso: la scienza va avanti, nuove scoperte alimentano la nostra curiosità e voglia di andare avanti, ma in questo idillio radiante c’è un però.
All’inizio si tratta solo di rapporti frammentati, incongruenze e strani incidenti di percorso, ma poi, più si va avanti, il timore diviene certezza: siamo dinnanzi al primo contatto con la razza dei Phasmid, degli alieni dal colore violaceo e molto ostili, intenzionati a piegare la Terra e il resto del sistema solare al loro volere. Subito si corre ai ripari, con l’istituzione della UDF, una forza multiruolo incaricata della sicurezza siderale. Il nostro equipaggio prenderà il controllo di una corvette di questa forza navale, facendo la sua parte nella lotta contro la minaccia aliena. Che ne sarà della razza umana?
Fai quello che puoi…
Il loop di base di Space Crew si basa su una serie di missioni dal rischio variabile che ci verranno proposte dal comando UDF; tra una missione e l’altra infatti il nostro equipaggio potrà riposare e prepararsi al prossimo ingaggio, e prima di partire dalla stazione avremo modo di scegliere il nostro incarico. Ci saranno quest di salvataggio, in cui dovremo assistere degli scienziati in difficoltà, mentre altre volte ancora ci toccherà trasportare delle scorte negli avamposti o distruggere una flotta Phasmid in rotta verso la Terra. Ogni incarico sarà contraddistinto da stage primari e secondari: difatti alcune volte, nel corso della traversata, potremmo imbatterci in un “campione alieno”, un temibile generale che sarebbe un’ottima idea abbattere se ci capita a tiro. Oppure, potremmo incappare in relitti o tecnologia aliena da scannerizzare e riportare a casa, in cambio di un bel bonus. Le missioni saranno sempre variegate e con l’incognita delle circostanze: l’intelligence della UDF è limitata, e benché un minimo sia in grado di seguire le mosse del nemico, non sapremo mai con precisione le azioni e gli spostamenti degli alieni. Dunque, con poca fortuna, potrebbe capitarci di finire dritti verso un intero stormo di incrociatori nemici che sicuramente non avranno troppe difficoltà ad abbatterci. Durante la navigazione, il nostro equipaggio dovrà far fronte ad ogni situazione al massimo delle sue capacità.
Fare conoscenza con la banda
Il nostro team sarà composto da sei individui: un capitano, che funge da ufficiale in comando e da pilota della corvette, un addetto alle comunicazioni che assisterà la navigazione e sarà in grado di chiamare rinforzi, un ingegnere che assumerà il ruolo di principale responsabile dell’integrità e manutenzione della nave, un agente della sicurezza che gestirà la console degli scudi, oltre a diventare il principale fuciliere in caso la navetta venisse abbordata. Infine, avremo due artiglieri che si occuperanno di azionare le armi del nostro veicolo spaziale. Ciascuno di loro avrà delle competenze differenti: il capitano sarà quello più esperto, che se necessario potrà senza troppe difficoltà sostituire ciascun suo compagno.
L’ingegnere sarà un esperto di riparazioni, ergo, se uno dei motori della nave oppure il reattore dovesse smettere di funzionare, scegliere lui come tecnico sarà la scelta giusta. Grazie al loro addestramento UDF, ciascun marinaio potrà tuttavia assolvere a tutti i ruoli richiesti dalla corvette, seppur ad una velocità ridotta. L’obiettivo principale dei nostri ingaggi sarà quello di completare la nostra missione, ma a volte questo sarà difficile a causa delle circostanze; fra le nostre possibilità, c’è l’opzione di abbandonare la nave, lanciando uno o più pod di salvataggio… altrimenti, potremmo compiere l’estremo sacrificio, lottando fino alla fine ed attivando l’auto-distruzione del nostro veicolo.
Guida galattica per space marines
Dal punto di vista delle meccaniche, il cuore della gestione della nostra navetta si baserà sul reattore: questo potrà essere migliorato di missione in missione, sbloccando nuovi equipaggiamenti che potremo montare sulla corvette. Il nostro ingegnere dovrà dirigere i punti energia verso ciascun componente, divisi in gravità, motore, scudi e armi. Ad esempio, rimuovendo la quota di energia riservata alla gravità artificiale otterremo dell’energia extra da girare agli scudi, molto utile in caso di combattimento, ma questo avrà delle conseguenze, in quanto la ridirezione renderà lo spostamento a bordo più difficoltoso e lento. Gestire l’energia del nostro reattore diverrà quindi di vitale importanza, così come il comprendere cosa è necessario fare di situazione in situazione.
Garantendo la sopravvivenza dei nostri uomini, assicureremo loro un afflusso regolare di punti esperienza, ricompensa di fine missione. Man mano che il loro livello salirà, i nostri diverranno più abili nei rispettivi ruoli e sbloccheranno nuove abilità. Ad esempio, il nostro capitano imparerà a fare le manovre evasive, oppure il suo addetto alle comunicazioni riuscirà a chiamare meglio i rinforzi facendo intervenire un’intero squadrone in nostro soccorso. Ecco dunque che giocando comprenderemo come la sopravvivenza dei nostri marinai, a lungo andare, diventerà più importante e prioritaria rispetto a seguire gli ordini del comando.
Un titolo che raccoglie egregiamente l’eredità del precedente, trasportando ciò che avevamo già visto in Bomber Crew in un contesto fantascientifico con la giusta dose di umorismo e gag divertenti. Un gioco che piacerà senza dubbi a chi aveva già avuto modo di provare il titolo precedente, che noi di VMAG ci sentiamo di consigliare a tutti coloro che cercano il giusto mix di gameplay e decision-making. Grazie per la lettura!
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