Ary and the Secret of Seasons Recensione Xbox One | Vi sarà capitato, spesso nell’infanzia, di adorare quel bel videogioco dove il protagonista è un animale antropomorfo, il mondo è interamente in stile cartoon, la storia e i personaggi sono divertenti e non vedete l’ora di completare il nuovo obiettivo per andare avanti. Beh, amici, avete avuto una delle migliori infanzie del mondo se vi siete immaginati un Rayman, Sly Cooper, Crash Bandicoot o Dexter di turno, fatevelo dire. E, nella gamma videoludica di cui disponiamo nel 2020, diciamo che le nuove generazioni stanno un po’ perdendo questo fascino del platform. Qualcosa che nel 2000 aveva spopolato e che ora fatica a tornare agli albori di un tempo. Mentre i fan più giovani si dilettano in titoli più movimentati, violenti e maturi, come un Call of Duty o altri sempre adrenalinici ma con sembianze più amichevoli, come Fortnite o Minecraft, giochi come quelli elencati in precedenza sono quasi finiti nel dimenticatoio. Dico “quasi” perché c’è ancora qualcuno che crede nel platform più sgargiante e infantile che, non per questi due elementi, sia obbligatoriamente vietato a un pubblico più maturo. Ma, quindi, ci sono ancora dei titoli del genere? Ary and the Secret of Seasons sembra la risposta a questa domanda, per ora. Sulla falsariga di un futuro Kena: Bridge of Spirits, Ary sembra il giusto incentivo per iniziare a sperare in un futuro più luminoso. Noi di VMAG abbiamo avuto la possibilità di provare la versione Xbox One. Prima di iniziare, vi ricordiamo che il titolo è già disponibile su Nintendo Switch, PlayStation 4, Xbox One, PC. Ci avrà convinto?
Con un’intro che si rifà leggermente a uno dei film Disney più rivoluzionari di fine anni ’90, Mulan, Ary and the Secret of Seasons si presenta come un titolo fantasy open world ad aree ampiamente esplorabili e un level design che permette fasi platform e action durante i combattimenti e le esplorazioni. Ary è la principessa di uno dei Regni delle Stagioni. Suo padre e sua madre sono ancora in lutto per la scomparsa di Flynn, il fratello maggiore della famiglia. Lui sarebbe dovuto diventare il successore e ricevere il Cristallo d’Inverno per governare e far prosperare la loro città. Sfortunatamente le cose non vanno come sperato e Ary si ritrova obbligata a iniziare un’avventura per scoprire la verità su suo fratello e recuperare tutte le pietre, all’ulteriore scopo di far tornare l’equilibrio tra le Stagioni. Diventando quindi i Guardiani dell’Inverno, dovremmo partire per una missione contro i cristalli rossi e le creature che vengono manipolate proprio da loro, per scoprire chi sia dietro a questo attacco all’equilibrio della natura. Una storia che se raccontata così, oltre appunto a Mulan per alcune battute e frasi tipiche, potrebbe ricordare un più vicino Frozen e il suo seguito, dove si parla proprio del potere delle stagioni e dell’influenza principale che l’inverno ha su tutte le altre. Viaggiando attraverso il mondo di Valdi faremo la conoscenza di vari personaggi strambi e comici che coloreranno l’esperienza e aiuteranno la protagonista a raggiungere il proprio obiettivo.
Ary and the Secret of Seasons potrebbe ricordare Mulan e Frozen 2. Probabilmente ne prende spunto, ma racconta una storia del tutto originale.
Una delle parti migliori in Ary and the Secret of Seasons è sicuramente racchiusa nel comparto artistico. Sebbene ci siano alcuni problemi con il caricamento di varie texture e modelli 3D in particolare, l’armonia generale non viene troppo intaccata e anzi risulta piacevole all’occhio. Altro punto a favore risiede nell’ideazione dello stesso mondo di gioco. Non solo Valdi è colorata, viva e differenziata in base alle Stagioni, ma è anche un luogo ricco di personaggi con cui parlare, confrontarsi e da cui imparare. Alcuni infatti vi daranno dei consigli utili, con altri vi saluterete per educazione, e altri ancora sbloccheranno delle side quest bizzarre per restare sempre nel mood giusto. Lungo la strada per i dungeon troverete anche gli avamposti delle Iene o di altri mostri al servizio del nemico di turno, e sarà in quel momento che si ingaggeranno i combattimenti. A ritmo di musica, colpi e parate verranno persino riflessi nelle tracce che ascolterete, mantenendo sempre un atteggiamento giocoso, ma non per forza infantile.
Uno dei problemi principali che abbiamo potuto notare immediatamente in Ary and the Secret of Seasons riguarda dei lunghi e quasi infiniti caricamenti, dei pesanti cali di frame soprattutto durante le cutscene e varie animazioni che mancano all’appello, persino durante il gameplay. Un piccolo fattore che non abbiamo apprezzato è la sorta di dimenticanza del modello 3D della nostra protagonista che, dopo essere stata attaccata, non riportava quella che sarebbe diventata la sua iconica linea sul viso. Altro segnale da dover riportare riguarda una telecamera troppo movimentata che fatica a restare ferma e a non essere così veloce durante alcune parti più concise. Anche durante l’esplorazione dei dungeon o mentre si affronta un boss si possono notare tutti i problemi relativi alle meccaniche di gioco che lo rendono frustrante, inutilmente frenetico e davvero poco gratificante. Anche l’HUD riflette la confusione generale del titolo impedendo all’elenco di missioni di essere almeno leggibile, specie in alcuni luoghi specifici dove c’è troppa luce. Infine, a causa della linearità dovuta dalla storia, ogni volta che dovremo recuperare un cristallo della Stagione da uno dei templi, palazzi o ambienti ricchi di puzzle, l’unica strategia di avanzamento possibile sarà quella di prediligere una sola delle sfere già in possesso per tutta la durata di quell’arco narrativo.
In conclusione, speravamo vivamente di poter parlare in modo meno tecnico e più emotivo di Ary and the Secret of Seasons, ma non ci è stato possibile. Probabilmente a causa della nostra versione console siamo rimasti davvero colpiti da questo titolo, ma in senso tutt’altro che positivo. Sfortunatamente dunque, seppure a livello di storia, personaggi e ambientazione disponga di elementi che potrebbero caratterizzarlo a livello identitario, per tutto il resto ha delle vere e proprie mancanze. Se il platform cartoonesco è ciò che cercate, potreste comunque restare felicemente sorpresi da questo titolo. Ma per tutti gli altri, sarà davvero faticoso anche solo accettarne i difetti e dargli una chance.
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