The Rule of Land Pioneers Recensione PC | I videogiochi sulla sopravvivenza si sono sviluppati nel tempo, andando a toccare nuove e varie sfaccettature che, ovviamente, all’inizio non comprendevano né immaginavano. Ora ci ritroviamo con ibridi di generi differenti che si fondono tra loro per non lasciare nessuno scontento. Abbiamo quelli prettamente narrativi a scelte multiple, i più classici che hanno sempre un’isola sperduta nel mondo come punto di partenza, quelli con gli zombie, quelli più GDR, eccetera. Non staremo qui ad elencarli tutti. Oggi, infatti, il tipo di titolo che andremo a mostrarvi sfrutta il classicismo del 2D/3D con elementi survival. Dallo studio cinese chiamato Horgee Games, arriva The Rule of Land Pioneers, un indie abbastanza difficile da comprendere inizialmente, ma che saprà regalarvi quelle ore di svago a suon di “scorrimento orizzontale”, pixel e suoni naturali rilassanti. Il tutto mentre starete morendo di fame, sete, avvelenati magari e con qualche pizzico di insanità mentale dovuto da quelle larve e cavallette con cui avete cenato la notte scorsa. Quindi, senza dilungarci ancora, andiamo a vedere cosa ha da offrirci questo strambo survival vecchio stampo.
Partiamo basandoci su ciò che sappiamo del mondo esterno. C’è stata una catastrofe e ora tutti vivono in tranquillità sottoterra. Noi però vogliamo cercare di riconquistare il nostro territorio per far tornare la razza umana a vivere in piena serenità sotto la luce del sole. Tutto semplice per ora, giusto? Noi siamo i pionieri di un nuovo futuro e perciò dobbiamo tornare in superficie per riprenderci ciò che un tempo era nostro, ricominciare a coltivare, cacciare gli animali e fermare i criminali che cercano di ostacolarci, insieme a qualche altra sorpresina che in mondi post-apocalittici non può mai mancare. Quindi dovremmo fare questo in pratica, solo sopravvivere. Sì, ma con un altro problemino all’orizzonte. Oltre a noi saliranno altri 4 pionieri che saranno più intelligenti, forti e agguerriti. Partendo dal presupposto che all’inizio non potete scegliere il vostro alter ego e siete obbligati a cominciare con Andrew il mercenario, la lotta per la sopravvivenza sarà davvero dura assieme a lui. Non perché sia un cattivo ragazzo ovviamente, ma c’è da dire che le sue statistiche parlino chiaro: non è il massimo in nulla. Un brav’uomo si intende, ma che vi dimenticherete presto. Ognuno degli altri pionieri è sbloccabile proseguendo con le modalità più difficili che comportano la sopravvivenza per più giorni rispetto all’inizio. Perciò, in partenza, ci ritroveremo tutte persone più forti nelle aree vicine. E noi, da bravi sopravvissuti, dovremo cercare di non farci uccidere dalla fame, intemperie, animali selvaggi e anche da loro. Avremo contro Ella, una donna che ha appena partorito e che quindi è più aggressiva rispetto a noi; Darcy, un rapper con ancora i capelli tinti e parecchia voglia di strimpellare quel fucile come se fosse una chitarra elettrica contro di noi; Ethan che, non so se lo avete visto ma ha un cane, e infine Hellen! In pratica, la copia di Ellie o di Lara Croft (decidete voi) con arco e frecce sempre pronte a colpirci.
Passando ora a parlare del gameplay, dato che di storia non ce n’è molta in più, diciamo che The Rule of Land può davvero farvi perdere la percezione del tempo. Esempio pratico: io ci ho giocato per circa 3 ore di fila perché volevo capire come non far impazzire il povero Andrew e sbloccare gli altri personaggi. Il motivo dietro al mio insuccesso si cela, ovviamente, tra le pagine dei Manuali che troverete per strada. Chiariamoci, il titolo si spiega molto facilmente tramite un tutorial semplice e intuitivo, ma diciamo che per quanto riguarda la fame, l’energia e la salute mentale, mi ero persa qualche passaggio. Invece, recuperando questi fogli sparsi per il mondo di gioco ho capito dove stessi sbagliando e cosa potevo migliorare. L’esperienza da lì è diventata quasi solamente piacevole e si scoprono davvero parecchie cose persino in questa versione per le recensioni, che non permette di andare troppo in là con l’avventura. Infatti, non mi era concesso di provare le altre modalità che, già dal nome, la dicevano lunga sulla loro complessità. Una volta presa dimestichezza, ed essere morti un po’, è possibile aumentare la difficoltà, non solo scegliendo la stagione più ostica per iniziare il nostro viaggio, ma anche tramite queste varie Mode che si sbloccano andando avanti nel gioco. E credetemi quando dico che sì, The Rule of Land non è il massimo come survival, ma è un ottimo passatempo.
The Rule of Land ha tutte le caratteristiche del genere survival, ma sfrutta la propria ironia per allentare un po’ la tensione che altri titoli potrebbero comunque trasmettere.
Veniamo quindi catapultati in questa terra da dover ripopolare, un’America che ha visto giorni migliori e che ora è colma di città distrutte e bestie da dover cacciare. Possiamo scegliere, oltre alla stagione di partenza, anche il luogo dove piazzeremo il nostro accampamento. Per le prime sessioni, io personalmente consiglio la Città (City) perché ha tutte le zone di caccia e di esplorazione molto vicine, ricche di materiali e animali perfetti per cominciare. Gli altri territori dovranno essere sbloccati man mano che si eliminano i Ladri, che tentano di derubarvi o di uccidervi. Una volta abbassato quel numero, si può accedere nelle altre aree. Ma anche qui c’è un bel problema. Le zone abitate dagli altri pionieri sono molto difficili da perlustrare a causa del loro dominio. Quindi, ci toccherà sfruttare le ore notturne per addentrarci in questi luoghi senza essere visti, oppure nasconderci tra i cespugli, dove se ci staremo per troppo tempo si farà giorno. Oltre questa parte, dedicata maggiormente all’esplorazione, possiamo recuperare vari materiali nel nostro territorio, facendo però attenzione a non uccidere troppi animali che, se dovessero raggiungere numeri rossi, si estingueranno.
The Rule of Land non è solo violenza ed esplorazione, ma anche una continua ricerca di stabilità da parte nostra. Dovremo sopravvivere e costruire oggetti che ci rendano le cose più semplici, come le capanne per riposare, un falò per cucinare e una bacinella d’acqua per recuperare l’acqua. Ma anche la sfera più umana che si trova nel nostro cuore necessita di essere “sfamata”. Ed è qui che fanno la comparsa i classici personaggi secondari a cui faremo riferimento per aggiungere un po’ di vita al nostro accampamento. Uno andrà a raccogliere i materiali per il crafting, un altro andrà a caccia al posto nostro, una ci curerà e un’altra ancora canterà per noi. Il tutto ovviamente ricompensandoli con del cibo e un po’ d’acqua, altrimenti il loro livello di fiducia raggiungerà lo zero e ci abbandoneranno. Immagino che vi starete chiedendo a cosa serve cantare in un mondo dove muori di fame e sei sempre in pericolo. Beh, la sanità mentale deve essere coccolata con sonno, lettura e anche con una splendida bambina che si diletta nel farci rilassare una volta tornati a casa, con note soavi e una tenera e pura voce. La adorerete, fidatevi. Quindi, cercate di trattarla bene.
The Rule of Land ha degli spunti davvero interessanti che si vanno ad aggiungere al genere survival, ma che perdono di valore quando i capisaldi vengono a mancare.
Un punto negativo per The Rule of Land riguarda proprio la sua identità in quanto survival. Il lato del crafting è molto scarno e speriamo che ci siano presto delle aggiunte per ampliare la quantità di oggetti che possiamo costruire. Inoltre, questi item sono già tutti conosciuti dal nostro personaggio e, quindi, non necessiteremo di nessun aiuto o aumento di livello per crearli, basterà cercare i materiali e farglieli costruire. In pratica, il gioco si basa unicamente sugli upgrade dei nostri “mobili” e non su una sua conoscenza della materia che, sicuramente avrebbe garantito un maggiore spessore e profondità in un titolo del genere. Molto divertenti sono, invece, le malattie che il nostro alter ego può contrarre e che, a lungo andare, temeremo peggio della peste per non farlo morire. Tutta questa avventura però diventa ripetitiva man mano che si prosegue e, se non si ha il personaggio con statistiche migliori, è molto probabile che le sessioni possano diventare più una frustrazione che un piacere.
In conclusione, vorremmo fare un applauso a Horgee Games per aver sviluppato un titolo rilassante e divertente, almeno all’inizio. Forse una piccola nota di demerito andrebbe sottolineata riguardo alcuni problemini tecnici che abbassano i frame, persino in un gioco che non necessiterebbe così tanto spazio per girare normalmente. Inoltre, cosa che sicuramente verrà cambiata al lancio, The Rule of Land ha ancora qualche parolina scritta in cinese che però non va a lenire l’esperienza, dato che si tratta prettamente di espressioni come “indietro” per terminare una conversazione o cose di questo tipo. Altro parere che potrebbe risultare abbastanza obiettivo riguarda la presenza minima del comparto sonoro. Se da un lato questo risulta naturale e contestualizzato, una maggiore diversificazione delle tracce musicali avrebbe sicuramente giovato di più a livello ludico. Per quanto riguarda, invece, il lato artistico c’è ben poco da dire se non che la fusione tra poligoni 3D e disegni 2D stile cartoon, risaltano all’occhio e rendono The Rule of Land facilmente riconoscibile, anche se poco innovativo. I personaggi restano abbastanza anonimi e difficili da affezionarcisi. Inoltre, ricordiamo che già altri titoli, dello stesso stampo, avevano usato questa formula, forse anche meglio, come Fallout Shelter per mobile ad esempio.
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