Sega vuole riguadagnare la fiducia dei videogiocatori prendendo spunto da Atlus

Deve essere tutto imputabile alla calura estiva, non c’è altra spiegazione infatti dietro il recente incremento di sviluppatori, aziende o pubblisher che stanno in un mondo o nell’altro chiedendo scusa agli acquirenti. Abbiamo parlato ieri di Ubisoft mentre oggi, a seguire l’esempio della casa francese, è il colosso nipponico Sega.  Il CEO della multinazionale, Hajime Satomi, ha infatti recentemente rilasciato un’intervista alla rivista giapponese Famitsu, rivelando parte dei suoi piani per il futuro e come l’acquisizione di Atlus, avvenuta nel 2013, ne abbia influenzato la mentalità.

L’intervistato ha iniziato a parlare della situazione attuale del mercato delle console casalinghe e proprio di cosa Atlus abbia insegnato a Sega:

La situazione potrebbe sembrare negativa da un punto di vista giapponese, ma da quello globale la PlayStation 4 sta infrangendo record di vendite, credo quindi ci siano buone opportunità su quel fronte.

Dal punto di vista occidentale, abbiamo imparato molto da Atlus. Se siamo in grado di realizzare un titolo di buona qualità, credo che ci siano buone possibilità che faccia successo anche in occidente e in un pubblico che apprezza titolo di stampo giapponese

L’intervistato ha poi continuato a parlare della situazione generale della compagnia e dei suoi piani per il prossimo futuro:

Ho parlato con i nostri dipendenti di come bisognerebbe iniziare a prendere maggiormente in considerazione la qualità dei nostri titoli d’ora in avanti. Specialmente in Nord America e Europa, dove generalmente ci siamo sempre più concentrati sulla cadenza costante delle uscite. Ritengo che se non siamo in grado di mantenere un buon livello qualitativo, sarebbe bene non pubblicare proprio nulla. Abbiamo fatto del nostro meglio per costruire un rapporto di reciproca fiducia con i nostri fan di vecchia data, ma analizzando il passato, ci sono titoli in questi ultimi dieci anni che hanno tradito quella fiducia.

Credo che annunceremo qualcosa di grosso per le console casalinghe al Tokyo Game Show. Sega negli anni 90 è stato un famoso marchio, ma dopo quel periodo abbiamo perso la fiducia guadagnata e ci è rimasta solo la reputazione. Per questo motivo, ci piacerebbe riuscire a riguadagnare la fiducia dei consumatori e diventare nuovamente un marchio.

Sono parole forti quelle con cui l’azienda Gipponese si è espressa, schiette e forse anche un po’ offensive nei confronti di chi ha sostenuto Sega credendo che la qualità sia stata sempre una delle loro priorità. Non sappiamo ancora in che modo questo comunicato si trasformerà in atti concreti: forse i titoli della serie Yakuza o Hatsune Miku: Project DIVA, da sempre piccole perle per gli estimatori dei generi, nonché pilastri di guadagno per Sega, verranno pubblicati con più costanza anche in occidente, forse vedremo riservare maggior rispetto nei confronti del personaggio di Sonic o forse assisteremo semplicemente all’incremento di impegno nella produzione di nuove IP.

Ci sono molti “forse” in questa storia, ciò che è certo è che Sega si è espressa in maniera molto coraggiosa esprimendo la volontà di tornare sui propri passi. Ora bisogna solo vedere se lo farà davvero e se, una volta riuscita a tornare indietro, troverà ancora dei vecchi, o nuovo, fan ad attenderla.