Disintegration Recensione PS4 | Dopo ben cinque anni dalla loro nascita, il team V1 Interactive, capitanato da Marcus Lehto, ha finalmente lanciato sul mercato il titolo di debutto Disintegration. Sparatutto in soggettiva disponibile per PlayStation 4, Xbox One e PC, offre dinamicità, azione e numerose possibilità di gestire sé stessi e la propria squadra. Infatti, una delle sue peculiarità è proprio quella di poter dirigere, in modo strategico, le missioni che si andranno ad effettuare. Il tutto per portare al termine un’importante quanto arduo compito: ripristinare la razza umana. Ma prima di entrare nel dettaglio, occorre fare una piccola delucidazione sul titolo. Nato dai creatori di Halo, i più appassionati noteranno sicuramente le somiglianze con il brand, ma soprattutto con l’ultimo franchise targato Bungie: Destiny. Riuscirà a rivelarsi come un punto di forza? E inoltre, la razza umana sarà capace di riappropriarsi della Terra? Scopritelo con noi nella nostra recensione!
Dalla prima volta in cui abbiamo assistito al trailer, siamo rimasti incredibilmente colpiti e, soprattutto, curiosi di provare Disintegration. Le premesse erano buone ed è sempre emozionante scoprire un nuovo FPS. D’altronde però, con il pad alla mano ci siamo resi conto di alcune importanti lacune, che hanno reso questo titolo un importante oggetto di discussione. Non appena ci siamo catapultati nel mondo di gioco, abbiamo captato tutta la passione e la voglia di ricreare zone vive e dinamiche, per rendere l’esperienza di gioco il più coinvolgente possibile. Con strutture distruttibili e scenari mozzafiato, l’utente più esigente rimarrà in parte appagato dalla bellezza degli scenari. Questo fattore però, non riuscirà a non far pensare agli stessi scorci che si sono già visti su entrambi i capitoli di Destiny. Le somiglianze sono decisamente troppe, evidenziando così una crisi di identità piuttosto importante per un’opera del genere. Ma questo non si limita ad interessare solamente quello che ci circonda, ma invade con forza quasi ogni aspetto del gioco.
Disintegration soffre di una grave mancanza di identità, che lo accomuna a diverse opere già uscite sul mercato.
Focalizzandoci sullo shooting, vero cuore pulsante di Disintegration, anche qui l’utenza potrebbe rimanere delusa dalla monotonia delle meccaniche e dal poco senso di sfida a cui deciderà di sottoporsi. Ovviamente potrà essere selezionato un livello di difficoltà tra quattro diverse scelte, ma ci riferiamo perlopiù ad uno stile di design adottato dalla software house: non sarete un soldato con particolari doti da combattente, ma piloterete un Graviciclo (una sorta di Astore di Destiny) con il compito di guidare un gruppo di alleati che, invece, saranno con “i piedi per terra”. Di primo impatto, dobbiamo ammettere di esserci davvero divertiti a svolazzare per la mappa a bordo di questa potente macchina da guerra. Soprattutto perché riesce ad evidenziare la verticalità del gameplay in modo impeccabile. Ma con l’avanzare del tempo invidierete i vostri compagni, che si limitano a correre e a superare ostacoli alla vecchia maniera. Dunque sì, rimane un FPS, ma è decisamente orientato ad un target di videogiocatori che predilige la strategia e gli attacchi ben pensati. Potrete decidere se rimanere indietro, se lanciarvi in combattimento o far fare tutto ai vostri alleati.
Sebbene in titoli del genere la trama può essere facilmente lasciata da parte, in Disintegration cede spazio alle numerose nozioni sui vari personaggi secondari, sul protagonista e sul mondo di gioco. In poche parole, le storyline sapranno come conquistare la vostra curiosità, sposandosi al meglio con i videogiocatori in continua ricerca di aneddoti, segreti e cose da scoprire. Il tutto potrebbe combaciare alla perfezione con le cutscene dal taglio cinematografico, che hanno l’importante compito di fomentare e dare un tocco di stile in più all’intero prodotto. Peccato però che queste siano vittime di violenti cali di frame e lag improvvisi, che non solo guastano la visione, ma alterano (se non addirittura cancellano) l’audio. Queste lacune vanno sicuramente ad infastidire il giocatore più attento, ma il vero asso nella manica di Disintegration non risiede all’interno della campagna principale, bensì nel multiplayer.
La campagna potrebbe risultare apprezzabile per i più, ma è il multiplayer la vera parte forte.
Ideato su basi solide e ben congegniate, il multiplayer garantisce, senza troppe pretese, un approccio diverso al mondo di Disintegration. Con molteplici modalità disponibili, gli utenti più competitivi potranno dimostrare tutte le loro abilità sfidando giocatori sparsi nel mondo. Ma prima di lanciarvi in battaglia, non dimenticate di scegliere la vostra bandiera e fazione. Infatti, ciò che colpisce di più del comparto online, è l’incredibile varietà di team da poter impersonare e personalizzare. Che vogliate essere un robot in stile Mad Max o circense, ce ne saranno per tutti i gusti. Avrete infatti l’imbarazzo della scelta, ma non temete: nessuna opzione condizionerà il vostro cammino. Potrete dunque cambiare schieramento in qualsiasi momento voi vogliate. Ma la possibilità di modificare a vostro piacimento le cose non si limita al multigiocatore. Infatti, anche la campagna presenta dei mezzi per ritoccare le vostre truppe ed il protagonista.
Tramite dei Chip d’aggiornamento, potrete potenziare come preferite sia il vostro protagonista, che gli alleati che vi accompagneranno per l’intera avventura. Starà a voi scegliere se puntare tutto sulla forza o sulla difesa. Senza dimenticare però i sistemi di rigenerazione e le abilità speciali, fondamentali per avere la meglio sul nemico. Nemico che, sebbene sia guidato da un’IA piuttosto statica e poco attenta, vi terrà costantemente impegnati. Il tutto sarà reso possibile grazie all’avanzamento del livello che vi sbloccherà diversi slot di potenziamento, concedendovi più scelte nel migliorare il vostro roster. Ancora una volta, Disintegration sottolinea la sua fede strategica e il suo essere prettamente orientato verso pensatori più rigorosi.
Solo i giocatori più strategici riusciranno ad apprezzare appieno il titolo.
In definitiva, Disintegration potrebbe essere considerato come uno di quei titoli con del potenziale, ma senza riuscire a convincere pienamente il player più affine agli FPS. La scelta di puntare il tutto e per tutto sul lato strategico si è rivelata come un’arma a doppio taglio e non tutti amano essere meticolosi e pazienti. Restano sicuramente ambienti suggestivi e un comparto online divertente e spensierato. Questi punti a favore non riescono però a giustificare uno shooting poco appagante ed impegnativo, che limita il giocatore a rimanere a debita distanza e a premere il grilletto fino alla noia. V1 Interactive dovrà svolgere un ottimo lavoro di supporto post-lancio, soprattutto se si considera il prezzo di debutto (a nostro parere piuttosto alto).