Huntdown Recensione – Qualcuno ha visto un replicante?

Versione PlayStation 4

Huntdown Recensione PS4 | In un mondo in cui ogni forma di governo è inesistente e nessuna legge può impedire alla criminalità di crescere ed espandersi, è facile passare dalla parte dei malviventi. Numerose gang minacciano di far estinguere l’intera umanità e le forze dell’ordine faticano ad acciuffare qualche furfante qua e là. Ma per fortuna ci siamo noi, cacciatori di taglie senza scrupoli a cui importa solo una cosa: la paga. La città della corruzione e del delirio non sarà più la stessa dopo il nostro passaggio e Huntdown ne è la conferma. Il titolo di Easy Trigger Games non fa sconti a nessuno, pronto a mietere criminali da strapazzo sulle vostre console preferite. Disponibile dal 12 maggio 2020 per PlayStation 4, Nintendo Switch e Xbox One. Se non vedete l’ora di riportare nelle strade della sana giustizia, non dovete fare altro che mettere in moto la vostra auto e raggiungere l’obiettivo iniziale. Ma prima, scegliete il vostro eroe!

Ed è proprio da questo punto che vogliamo partire: la scelta del protagonista. Esattamente come si faceva un tempo in Metal Slug, inizialmente avremo la possibilità di scegliere tra tre diversi personaggi. Ognuno con una sua storia, natura e abilità particolare. E già da questo primo bivio, si capisce lo stile artistico adottato per Huntdown. Dovremmo cimentarci in un viaggio all’interno di un mondo distopico, post-apocalittico e cyberpunk, che strizza l’occhio ad opere come Blade Runner. Una volta indossati i panni di uno dei coraggiosi cacciatori di taglie, caricata l’arma e spulciato all’interno della nostra auto, si avvierà una teleconferenza con il nostro boss. Una signora denominata “Mamma“, ci illustrerà in breve tempo i compiti da svolgere. Questi consistono nel trovare ed uccidere gli esponenti delle maggiori gang della città, ma per farlo, dovremo prima eliminare una serie di mini-boss piuttosto ostici.

 

Huntdown sa come lasciare a bocca aperta gli appassionati dello stile cyberpunk, impegnandoli con un gameplay complesso ma intuitivo.

 

Ogni area avrà dei boss che dovremo affrontare. Ognuno di questi presenta un’identità propria, risultando, agli occhi del videogiocatore, carismatico e dannatamente dettagliato. I modi e i costumi che li caratterizzano, comprese le battute e i dialoghi scritti egregiamente, danno un senso di appartenenza ad ogni presenza ostile che si trovi nei paraggi. Il tutto vale anche per gli sgherri, che si lanceranno su di noi nei modi più disparati. Che stiano brandendo un coltello, una mazza o si trovino in sella ad una moto, sapranno come conquistarci. Ma attenzione, rimangono pur sempre dei nemici da sconfiggere. Perciò non fatevi ingannare dalle loro fantasiose divise o dagli insulti che vi lanceranno: siate prudenti e ben attenti, poiché i pericoli sono numerosi! Ma non temete: ad alleviare la difficoltà ci saranno 4 modalità di gioco differenti. Così facendo, i giocatori più casual potranno affrontare sfide meno impegnative, rispetto a chi usa definirsi un hardcore gamer. Ma anche stavolta vi dobbiamo chiedere di non adagiarvi troppo sugli allori, perché l’elemento sfida c’è sempre.

Non c’è nulla da fare: il mondo di gioco ci ha conquistati sin dal primo istante. Sullo sfondo troviamo una skyline in stile cyberpunk, che veglia sui distretti cittadini come un vecchio custode farebbe con un parco di sua proprietà. Le strade, che portano all’interno di club, cinema o metropolitane, presentano un livello di dettaglio maniacale. E con il suo gameplay a scorrimento old-school, misto allo stile artistico adottato, Huntdown appare come un meccanismo perfettamente oliato e pronto a lasciare il segno. A tal punto da diventare, a mani basse, il perfetto titolo per colmare l’attesa di Cyberpunk 2077. E come se non bastasse, ad aumentare esponenzialmente l’atmosfera fantascientifica, ci penseranno cutscene dal taglio indie cinematografico, con stacchi e cambi di sequenze degni di un film sci-fi. E se tutto questo, per puro caso, non vi avesse convinto abbastanza, a rinforzare l’intera opera ci sarà un clamoroso comparto sonoro.

 

Graficamente è impeccabile, riuscendo ad emozionare un pubblico adulto, con una certa esperienza videoludica alle spalle.

 

Adrenalinici brani, che rimandano a futuri distopici e senza speranza, danno quella giusta spinta necessaria per combattere senza tregua scontri mortali, che solo un mercenario in cerca di denaro potrebbe affrontare. L’attenzione per il level design garantisce aree ben ideate, offrendo molteplici approcci per eliminare il nemico. Anche se, raramente, il tutto risulta confusionario a causa della ampia mole di nemici presenti nello stesso punto. Ma con una granata o una molotov, si potrà tranquillamente passare allo stage successivo. Anche i meno avvezzi a titoli del genere, potranno godersi tranquillamente Huntdown. Ma se doveste riscontrare qualche difficoltà di troppo, potrete contare su un vostro fidato compagno d’avventure. Infatti, l’opera offre la possibilità di giocare in co-op locale, proprio come se vi trovaste in una sala adibita con cabinati, affiancati da un amico.

In sottofondo, un simpatico narratore esterno vi farà da telecronista, commentando molte delle vostre azioni con battute da “Manuale delle barzellette per bambini“, ma che riescono comunque a risultare spassose e divertenti. Grazie alla sua spiritosa presenza, non vi sentirete mai abbandonati. Il merito va anche agli sfortunati poliziotti, che tenteranno invano di difendersi dagli scontri a fuoco. Ma non pensiate che siano tanto generosi: non a caso, ad ogni morte, verrete buttati fuori da un furgone a calci, dagli stessi agenti che un attimo prima chiedevano un vostro aiuto. Esilarante, non è vero? Questa ironica feature, insieme ad altre che vi suggeriamo di scoprire in game, danno vita ad uno dei titoli più affascinanti degli ultimi anni, garantendo sfide, spettacolarità e arte. Vi ricordiamo che Huntdown è già disponibile per tutte le console, oltre che per PC e Mac OS.