Ato Recensione – Il mio gatto è diventato un samurai

Ato Recensione | Giappone feudale. Avete deciso di ritirarvi dalla vostra carriera da samurai per dedicarvi alla vostra famiglia, tuttavia, siete costretti a ritornare in campo per salvare il vostro bambino dalle grinfie di diversi criminali. In pratica, questa è la storia che caratterizza Ato, titolo indie sviluppato da Tiny Warrior Games, il quale ci mette nei panni di, appunto, Ato, un gatto guerriero impegnato nella missione di salvare suo figlio. L’opera è stata rilasciata l’8 maggio su Steam. Sicuramente un buon acquisto per gli amanti dei metroidvania, anche se il videogioco in questione ha diverse unicità, che analizzeremo di seguito. Per cui, immergiamoci in questa recensione, vedendo come anche un gatto è capace di imparare l’arte della katana e fare a fette i suoi nemici. Molto più efficace dei suoi semplici artigli, no?

La prima cosa che possiamo chiaramente notare è lo stile grafico, molto semplice, ma accattivante. La combinazione pixelart e colori chiari e contrastanti, è stata una scelta molto azzeccata. Non a caso, ci sembra proprio di rivedere il Giappone in ogni livello. Ovviamente, essendo un titolo dalle pretese tecniche basilari, non siamo incorsi in nessun problema di natura visiva, tantomeno sonora. E sono proprio le soundtrack di Ato a colpire il giocatore: musiche originali e ben curate ci fanno intendere quanto tempo sia stato speso per formulare ogni traccia. Queste possono essere acquistate sempre su Steam. La storia, invece, è piuttosto basilare ed ha come scopo principale quello di fornire una collocazione narrativa a ciò che sta accadendo su schermo. Letteralmente, la trama è riassunta nelle prime righe della nostra introduzione e non c’è molto altro da aggiungere, inoltre, non sono presenti dialoghi di alcun tipo. Ciò vuol dire che dovremo intuire quello che viene presentato sul nostro schermo. Fortunatamente è alquanto basilare, per cui, passiamo al piatto principale: il gameplay.

Il nostro puccioso samurai è tutt’altro che innocuo. Dotato di una katana, il suo obiettivo sarà quello di sconfiggere ogni nemico che gli sbarra la strada tra lui e suo figlio. Le meccaniche sono varie e spingono il fruitore ad adottare un approccio variegato e mai noioso, tuttavia, l’applicazione dei comandi è un po’ macchinosa e rovina il ritmo del gioco. Seppure sia un metroidvania, la particolarità dell’opera è quella che non ci sono nemici nei livelli, fatta eccezione per i boss ed alcuni casi. In pratica, ogni sezione ha una parte di platforming, in cui dovremo sfruttare il nostro parco mosse, fino ad arrivare allo scontro uno contro uno, facendoci sentire dei veri e propri combattenti giapponesi che stanno affrontando uno scontro all’ultimo sangue con i propri rivali.

 

“Ato è un titolo che può risultare divertente per gli amanti del genere, tuttavia, pecca di ripetitività e di una gestione dei controlli leggermente macchinosa.”

 

Ogni avversario ha caratteristiche e mosse specifiche, ragion per cui abbatterli non sarà mai noioso, tantomeno scontato. Dovremo sfruttare tutte le skill che ci verranno messe a disposizione: parry, attacchi, schivate e molto altro, praticamente non ci sarà un attimo di tregua per i malcapitati. La gestione dei controlli può risultare confusionaria e, molto spesso, ci fa eseguire azioni non volute, il che è molto frustrante se consideriamo che potremo facilmente fallire le sezioni con le piattaforme, o addirittura subire colpi che si sarebbero potuti tranquillamente evitare. Tornando alle varie zone esplorabili, ognuna di esse è unica e riesce a trasmetterci un determinato stato d’animo: passeremo dalla prevalenza del fucsia al giallore del tramonto. C’è un però: il titolo, a lungo andare, diventa piuttosto ripetitivo e noioso. Questo perché, senza nemici da combattere e azioni di scalata pressoché simili, Ato resta uno scarno indie con un potenziale mix di originalità e completezza che, sicuramente ha da dire la sua, ma non riesce a dirompere nel mercato del suo genere.

Per tutti gli amanti dell’epoca feudale del Sol Levante, questo piccolo successo, nonostante le sue pecche, potrebbe fare gola e sicuramente varrebbe l’acquisto. Nel caso in cui vi steste affacciando per la prima volta al genere, oppure non siate fan della poca azione combattiva, allora non crediamo possa fare per voi. Sicuramente gli sviluppatori meritano un plauso per aver creato una fruizione piuttosto solida e, soprattutto, una colonna sonora originale e di alto livello, quasi da studio non indipendente. Noi di VMAG abbiamo apprezzato Ato, nonostante siamo dell’opinione che il suddetto non riesce a colpire nel segno. Storia semplice, azione gestita al punto giusto e varietà di nemici ed un tenero gatto pronto ad eliminare qualsiasi cosa gli si pari davanti pur di salvare il suo amato figliolo. Insomma, prima o poi i gatti avrebbero conquistato il mondo, e con questo metroidvania possiamo constatare che sono delle creature terrificanti, ma pur sempre carine e coccolose.

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