Moving Out Recensione: Pronti al trasloco!

Moving Out Recensione | Quando si tratta di una tappa della vita stressante, sicuramente quella che prevede di cambiare casa è molto impegnativa. Dopotutto la nostra dimora è un posto fondamentale per tutti noi: un rifugio sicuro, un locus amoenus dove siamo sempre circondati dalle persone più importanti della nostra vita, i nostri familiari. O almeno così dovrebbe essere. Perché cambiare residenza è una decisione importante e significativa per l’esistenza di tutti noi, soprattutto se la nostra nuova casa si trova lontano dal luogo dove siamo nati e abbiamo sempre vissuto. Molto spesso per i preparativi del trasloco finiamo per ritrovare oggetti o ricordi che pensavamo di aver perso, elementi anche piccoli di un passato che credevamo remoto, ma che riesce magicamente a farsi strada nella nostra memoria. Moving Out, autoproclamato simulatore di traslochi in arrivo il 28 aprile per Xbox One, PlayStation 4, Nintendo Switch e PC si offre di fornirci l’esperienza della parte più frenetica di questa attività. Senza indugi andiamo, quindi, a dare uno sguardo al titolo in questione con il suo trailer.

In Moving Out prenderemo le sembianze di un impiegato di una ditta di traslochi. Dopo aver completato il rapido tutorial iniziale, dove apprenderemo le meccaniche di gioco, verremo catapultati sopra un camion apposito in compagnia del nostro collega, sguinzagliati liberi per Packermore, la città immaginaria ove si svolgono le vicende che affronteremo. A Packermore tutto è in movimento, inclusi gli abitanti che traslocano spesso grazie alle condizioni molto vantaggiose del mercato immobiliare. In questo contesto ove la domanda per la rilocazione è molto alta, toccherà a dei professionisti come noi dedicarci alle necessità di trasporto della gente del posto. Così, in compagnia dei nostri colleghi, o in solitaria, se non abbiamo amici, ci toccherà trasferire tutti i mobili delle case nel furgone per completare il lavoro.

Grazie alla furbizia del nostro stimato capo, il boss, non avremo da preoccuparci circa eventuali danni ai beni materiali dei nostri clienti: difatti l’abile imprenditore li ha ingannati facendogli firmare, tra le varie carte, anche una liberatoria dai danni accidentali. Così potremo lavorare in tutta tranquillità nella più totale professionalità ed esperienza che ci contraddistingue come impiegati della Smooth Moves, l’azienda che ci impiega. Nel corso della nostra esperienza lavorativa partiremo in piccolo, occupandoci dei trasferimenti di quartiere, ma man mano che la nostra fama crescerà, ci verranno affidati incarichi via via più impegnativi. All’inizio potremmo avere semplici monolocali o bilocali con pochi arredi da tirar fuori, ma progredendo ci troveremo davanti edifici multipiano, corridoi stretti, richieste particolari e materiale fragile da spostare, con tutte le difficoltà che ne conseguono. Noi ovviamente non ci faremo intimidire da nessuna condizione lavorativa e continueremo a svolgere il nostro umile ma importante incarico indefessi e incuranti di ogni cosa.

Moving Out
La schermata di selezione del livello è controllata da un improbabile camion dei traslochi scoperto che nel tentativo di raggiungere la sua destinazione compie svariati incidenti stradali più o meno gravi. I controlli del furgone sono decisamente da ripensare per l’edizione PC.

Dal punto di vista grafico, lo stile adottato è molto pulito e gradevole, sulla falsariga di molti dei party games di successo come Overcooked. Si tratta di uno stile dai colori non troppo intensi, con modelli tendenti al low poly e un tema generale piuttosto cartoonesco. Questa è un’ottima decisione per un’opera che non si prende sul serio ed ironizza quando si definisce un “simulatore realistico di traslochi”. Difatti, in gioco ci troveremo molto spesso in situazioni al limite dell’assurdo: ci capiterà di spostare di tutto, dai frigoriferi alle testate nucleari, sempre rigorosamente a mani nude e con la sola forza della nostra schiena. Il titolo è decisamente goliardico e spassoso quando affronta questo loop delle meccaniche che si basa, non tanto nel muovere con attenzione gli oggetti, per non danneggiarli, ma piuttosto nel caricare tutto sull’autocarro nel minor tempo possibile. Questo elemento contribuisce a dare valore e rigiocabilità grazie al sistema che tiene traccia del miglior tempo che impieghiamo nel completare il livello.

 

Moving Out è un ottimo titolo da giocare in locale assieme agli amici: un gioco facile da imparare e divertente, che si presta a sessioni frenetiche e brevi ad alta rigiocabilità.

 

Tecnicamente parlando, il prodotto è stabile e ben ottimizzato: non abbiamo incontrato nessun incidente di percorso come bug, glitch o simili disguidi. Il gioco è fluido in tutte le sue fasi, dalla navigabilità del menù fino al momento in cui veniamo calati nello scenario per cominciare una nuova partita. L’unica pecca potrebbe essere nella schermata di selezione del livello, quando ci troveremo alla guida del nostro camion delle consegne diretti verso il luogo dove prelevare il mobilio per il trasloco. Non è certo se la difficoltà nei comandi del mezzo sia intenzionale, ma raggiungere la nostra destinazione può essere frustrante. Nonostante questa pecca, il titolo riesce comunque a farsi perdonare nelle fasi immediatamente successive: la fisica è decisamente realistica e convincente, responsiva e facile da comprendere. La conformazione degli edifici ci permette di sfruttare gli ambienti a nostro vantaggio per facilitarci il lavoro impegnativo di spostare gli oggetti sul furgone. Di conseguenza si riconosce la cura che è stata riposta in questi tratti del prodotto, che deve essere apprezzata.

Moving Out
Ogni partita ha un limite di tempo per essere completata e un numero minimo di oggetti che devono essere caricati sul furgone prima di vincere.

In conclusione, possiamo dire che Moving Out si offre come un titolo ideale per trascorrere qualche ora di divertimento assieme agli amici. Noi stessi non vediamo l’ora di cimentarci in questa impresa in compagnia, non appena supereremo l’emergenza sanitaria che ci sta tenendo tutti in casa; ma ovviamente possiamo risolvere anche questo scoglio grazie alla funzione Remote Play offerta da Steam. Un titolo del genere ci serviva per distrarci un po’ ed ironizzare sulle peripezie che affrontiamo ogni volta che dobbiamo occuparci di cambiar dimora. Un plauso, quindi, a Team17 ed un ringraziamento a voi lettori per l’attenzione!

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