Bad Boys for Life Recensione

Bad Boys for Life Recensione | “Bad boys, bad boys, whatcha gonna do, whatcha gonna do when they come for you” cantava il gruppo giamaicano Inner Circle nel 1994, andando a porre le basi, a partire da un brano, per un noto franchise action degli anni ’90, Bad Boys appunto, che ha visto alla regia Michael Bay per due capitoli, usciti nel 1995 e nel 2003. Al centro delle vicende, una coppia di poliziotti della narcotici, Marcus Burnett (Martin Lawrence) e Mike Lowrey (Will Smith), protagonisti di imprese al limite della comicità, con massicce dosi di brutalità, esplosioni e combattimenti con armi da fuoco. Un cocktail molto caro agli appassionati del regista che abbiamo citato poc’anzi, che con 6 Underground (qui trovate la recensione), ha sfornato un lungometraggio rappresentativo di questi elementi. I film, che hanno avuto un ottimo successo al botteghino, hanno avuto il pregio di raccontare, con un bilanciamento di umorismo e drammaticità, il mondo della droga e la caccia al narcotraffico, andando a riprendere (e reinventare) degli stilemi del genere buddy cop, dove due eroi (solitamente appartenenti alle forze dell’ordine), con caratteri completamente diversi, affrontano il crimine. E finalmente, dopo rinvii, conferme e smentite, i piedipiatti più sboccati, ironici e instabili di Miami sono tornati con Bad Boys for Life, e sono ancora in forma, senza aver perso lo smalto. Grazie a Warner Bros. Entertainment Italia e Sony Pictures, abbiamo visto in lungometraggio in anteprima e non vediamo l’ora di parlarvene.

17 anni dopo aver sgominato l’imponente traffico di exctasy controllato dal cubano Johnny Tapia (Jordi Mollà), Burnett e Lowrey sono ancora in servizio, anche se con qualche acciacco. Ancora sotto il comando del capitano Conrad Howard (Joe Pantoliano), tra nuove responsabilità per la famiglia e brutti incidenti di percorso, i protagonisti si troveranno coinvolti in un caso molto più grande di loro, che oltre a metterli in pericolo in prima persona, minaccia e mette in dubbio le loro abilità da investigatori e duellanti della strada. Il tempo passa per tutti e anche i nostri amati eroi sfidano i malanni e le problematiche date dagli anni, ma lo fanno sempre uniti, come recita il loro intramontabile motto: “insieme sulle strade, insieme nella morte… bad boys per sempre”. La storia ci svelerà degli importanti retroscena sul background e il passato dei personaggi principali oltre a stupirci con qualche azzeccato (e drammatico) colpo di scena, che rompe le frequenti e adrenaliniche sequenze action, tra inseguimenti, sparatorie e scontri all’ultimo sangue, dirette dai registi Adil El Arbi e Bilall Falah (Black, Image).

I pilastri del lungometraggio sono Will Smith e Martin Lawrence, che riprendono quei ruoli che li hanno consacrati nel cinema di genere action.

Fin dalla prima corsa automobilistica mostrata dalla cinepresa, ci accorgiamo che lo spirito più puro e intenso della saga è rimasto lo stesso: le battute taglienti, gli spiriti così diversi ma anche così affini dei poliziotti afroamericani, la musica rigorosamente ad alto volume. Tutto questo ci era mancato, e dalla prima immagine fino all’ultima, vivremo una nuova, incredibile avventura del franchise, senza nessun dubbio. I pilastri del lungometraggio, ed è il caso di sottolinearlo, sono Will Smith e Martin Lawrence, che riprendono quei ruoli che li hanno consacrati nel cinema di genere action: i loro personaggi sono cresciuti direttamente con loro, e, nonostante il cipiglio, l’ironia e l’insolenza di sempre, si avverte anche una loro maturazione, un cambiamento dato dall’età e dall’esperienza. Gli attori sono incredibilmente capaci a rappresentare la loro evoluzione, il loro mutamento caratteriale e continuano a funzionare perfettamente insieme, giocando su temperamenti opposti così radicali e intensi, e proprio per questo riusciti ed azzeccati. Il donnaiolo e incosciente Lowrey insieme al logorroico e pavido Burnett, ci regalano, ancora una volta, uno scambio reciproco di esperienze, di vissuto, brillando nel continuo confronto, nei dialoghi, nel rapporto così intenso che li accomuna ed è come rivedere dei vecchi amici nuovamente insieme.

Bad Boys for Life
Anche il capitano Conrad Howard (Joe Pantoliano) avrà nuovamente un ruolo importante all’interno del film.

La sceneggiatura della realizzazione, scritta da Joe Carnahan, Chris Bremmer e Peter Craig, anche se non è particolarmente originale, narra con semplicità un’avventura molto classica, che trova la sua maggiore efficacia nella scrittura dei due protagonisti, introducendo anche nuovi volti all’interno di franchise, sia tra le fila dei buoni che dei cattivi. I villain dell’opera, in particolar modo, non sono memorabili, ma fanno parte del vissuto e delle origini di uno degli eroi e questo aspetto li rende fondamentali per lo svolgersi delle situazioni su schermo oltre che degli importanti tasselli per la risoluzione del plot. Il team delle forze dell’ordine, invece, è accompagnato da una squadra specializzata chiamata AMMO, capitanata da Rita (Paola Núñez Rivas ), ex fiamma di Lowrey e composta da Dorn (Alexander Ludwig), Kelly (Vanessa Hudgens) e Rafe (Charles Melton). Tranne che per la loro letale e abile guida, gli altri membri di questa task force sono funzionali a livello action, ma aggiungono ben poco dal punto di vista contenutistico ed è un peccato perché qualche piccolo sprazzo di approfondimento traspare.

L’esplosivo e collaudato duo della narcotici è tornato in pompa magna sul grande schermo.

La regia, per quanto tenti di fare il verso allo stile di Bay, è diversa e non è necessariamente un problema, anzi: trattandosi di un capitolo centrale per lo sviluppo dei protagonisti, viene lasciato molto spazio, (tra parolacce, momenti esilaranti e proiettili), anche alla riflessione e all’umanità dei due agenti della Polizia, fragili, indeboliti e in perenne rischio per la loro incolumità. Anche se confessiamo che ci manca lo stile pacchiano e caciarone del buon Michael, i nuovi autori hanno fatto un buon lavoro, calibrando alla perfezione le situazioni più concitate e dinamiche con quelle maggiormente introspettive. In definitiva, uno sguardo sempre volto all’azione, che non disdegna di mostrare degli elementi drammatici e intensi, per avvicinare ancora di più il pubblico ai tanto decantati eroi.

Bad Boys for Life è una piacevole ed elettrizzante sorpresa per tutti i fan del noto franchise action: l’esplosivo e collaudato duo della narcotici è tornato in pompa magna sul grande schermo, con un’impresa che li vede perennemente al centro dell’attenzione e della scena. Will Smith e Martin Lawrence riescono, ancora una volta, a far scattare quella scintilla e alchimia che tanto li aveva celebrati negli scorsi capitoli, a tal punto da oscurare tutti gli altri attori presenti nel lungometraggio. La trama, nonostante non brilli per creatività, è sempre al servizio dei due protagonisti ed inserisce delle new entries all’interno dell’opera, che fungono solamente da contorno agli effervescenti Lowrey e Burnett. La cinepresa, alterna momenti di pausa riflessiva ad altri di azione pura ed è accompagnata da una colonna sonora ritmata ed energica, ben contestualizzata con il genere filmico. Un’opera che sicuramente farà felice il pubblico amante della saga di Michael Bay, ma che regalerà emozioni e tante, tante risate, anche a coloro che si approcciano per la prima volta alla trilogia. Il 20 febbraio vi aspettano mitragliette, corse frenetiche in Florida, sanguinosi combattimenti a Città del Messico ed una coppia sull’orlo del baratro: siete pronti, ancora una volta, a seguire i protagonisti in una folle missione?

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