Stando a quanto si legge in un tweet pubblicato l’11 febbraio sul profilo ufficiale del gioco, Valve ha preso la decisione di bannare oltre 40,000 giocatori da Dota 2. La società spiega inoltre che il motivo dei ban sarebbe “abuso di matchmaking”, ma senza scendere nei dettagli sul significato di questa dichiarazione. Tuttavia, è abbastanza semplice intuire che si riferisca a casi di smurfing e boosting, ovvero delle pratiche scorrette messe in atto dai player al fine di manipolare il sistema di matchmaking, andando a rovinare il bilanciamento delle partite. Non è la prima volta che Valve decide di intraprendere un’azione così dura nei confronti della community; all’inizio dello scorso anno, 17,000 persone ricevettero un ban dal titolo per le medesime ragioni. Inoltre, grazie all’ultima patch rilasciata per Dota 2, rilevare questi comportamenti scorretti sarà più facile, tramite l’introduzione di un sistema più efficiente.
We have banned over 40,000 accounts for players who were found abusing matchmaking. These bans will now appear as game bans in Steam as well as being matchmaking bans in Dota 2.
— DOTA 2 (@DOTA2) February 11, 2020
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