The Talos Principle prende la sua rivincita contro i pirati

Avete presente la pirateria? Massì, ci si connette alla rete, si cerca il software che si desidera, e in un paio di click eccolo lì, bello e pronto nella cartella Download del proprio computer. Portafoglio e carte di credito? No grazie. Grandiosa idea, poter godere di centinaia e centinaia di titoli, senza aver bisogno di nient’altro oltre che di un mouse e una tastiera. Perché non facciamo tutti così, allora? Quali danni potrebbe mai provocare?

Beh… Facciamola breve: danni economici di dimensioni mastodontiche per le case produttrici, ”coinvolte” in una distribuzione di beneficienza di materiale costato anni di lavoro e milioni di dollari di investimenti. Danni per noi videogiocatori dai polpastrelli incalliti, lasciati a sognare ingenuamente titoli mai realizzati (o localizzati in italiano… ricordate la validissima trilogia di Valkyria Chronicles? E il più recente The Walking Dead?) a causa di scarse vendite e introiti insufficienti.

È proprio alla luce di tutto questo che quando ci capitano tra le mani piccole perle come quella riservataci dall’enigmatico The Talos Principle che non possiamo che ammiccare un sorriso compiaciuto.

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Ahh.. Bei tempi quelli della mitica PS1, quando il caro vecchio Baker ci chiedeva di controllare la frequenza codec di Meryl sul retro della custodia originale del gioco. Immagino la faccia di tutti quelli che, di origniale, avevano ben poco. Un’idea geniale dell’epoca pre-internet per combattere il fenomeno della pirateria.

Grazie al cielo, trovate del genere non sono venute a mancare col tempo: The Sims 4 oscura inevitabilmente la schermata di gioco a tutti i giocatori pirata (quando si dice “una benda all’occhio”… Arr!), mentre Far Cry 4 impedisce di regolare il campo visivo del protagonista.

A queste, si aggiunge la crudele quanto irriverente bacchettata di The Talos Principle, che blocca letteralmente coloro che hanno scaricato illegalmente il gioco in un ascensore, poco dopo aver sbloccato il secondo piano della torre. Trovata che porta con sé simpatiche conseguenze nella rete, come le gesta del buon J.K., che lamentandosi pubblicamente di presunti bug nel gioco, è il primo a cadere nella trappola ed annunciare al mondo digitale di aver ottenuto illegalmente il gioco.

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Piccole vittore per gli sviluppatori, almeno fino a quando, sottese alla stessa natura di internet, arrivano le prime pubblicazioni di patch correttive (illegali), in grado di far funzionare correttamente il gioco, bypassando questo tipo di misure anti-pirateria.

La verità è chel’unica, vera ed infallibile, contromisura sarebbe un pizzico di buonsenso da parte di questi presunti giocatori, oltre che dai publisher (veterani del capitalismo); ma credete davvero che questo buonsenso verrà mai dato alla luce? Basti sapere che secondo i dati della BSA (Business Software Alliance), in Italia il 49% dei software PC istallati sono privi di licenza.

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Se non è questo un record.