Concrete Genie Recensione

Concrete Genie Recensione | Vi sarà capitato, in un momento della vostra vita stressante o difficile, che qualcuno vi abbia consigliato di dipingere. È anche probabile che molti di voi abbiano rifiutato questo consiglio oppure non l’abbiano proprio ricevuto. Ciò non cambia che il disegno e la pittura hanno una strana forma di attrazione, che ci spinge di tanto in tanto, senza un particolare motivo, a voler prendere in mano una matita o un pennello e scarabocchiare sopra una superficie bianca. Di solito, questo viene associato al desiderio di esprimersi e di riempire il vuoto con qualcosa di bello e significativo, più o meno la stessa sensazione che ci viene quando osserviamo uno spazio completamente spoglio e pensiamo “No, qui ci devo mettere qualcosa”. Con questa piccola introduzione, abbiamo riassunto a grandi linee lo spirito del titolo protagonista di questa recensione. Concrete Genie, nonostante non sia stato messo sotto i riflettori, è una delle esclusive PlayStation 4 di quest’anno che tenta di trasformare il gioco in arte, senza abbandonare il divertimento. In breve, siamo di fronte ad un action-adventure in terza persona dove il protagonista, con l’ausilio di un pennello magico, è in grado di dare vita ai Geni, mostriciattoli buffi e simpatici che gli daranno una mano a salvare la città di Denska dall’oscurità. PixelOpus, sviluppatore del gioco, ha cercato di unire un gameplay vivace, un comparto artistico delizioso e delle complesse tematiche fanciullesche in un’opera leggera ma, al tempo stesso, in grado di portare un po’ di colore nella monotonia del mercato odierno. Dopo questa loquace premessa, passiamo al sodo: qual è il nostro verdetto su Concrete Genie?

La storia assomiglia in tutto e per tutto ad una fiaba e presenta i tratti tipici di un film per ragazzi, senza tuttavia trascurare alcuni importanti temi. Ash, il protagonista, è un ragazzo introverso con la passione per il disegno, che ama trasferire i suoi stati d’animo e i suoi ricordi in un quaderno di bozzetti. Il giovane passa molto del suo tempo libero nella città di Denska, un luogo in passato pieno di vita, ora abbandonato e infestato da bande di bulli e delinquenti. Come c’è da aspettarsi in questo tipo di avventure, Ash cade velocemente vittima di un gruppo di spacconi che, dopo averlo preso in giro per la sua “stranezza”, stracciano i suoi disegni e li disperdono ai quattro venti. Il nostro sconfortato protagonista troverà presto conforto quando uno di questi schizzi, un mostriciattolo di nome Luna, si anima di fronte ai suoi occhi e lo accompagna in un vecchio faro. Il ragazzo trova così un pennello magico, in grado di dare vita ai suoi bozzetti e di utilizzare i vivaci colori per scacciare l’oscurità da Denska. Inizia così il viaggio del giocatore, che dovrà percorrere la città in lungo e in largo, creando piccoli capolavori che possano riportarla al suo vecchio splendore.

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La componente ludica di Concrete Genie si fa sentire potente, soprattutto nell’agio creativo concesso al giocatore

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È logico intuire che questa trama non cerca di essere complessa o intricata, ma presenta comunque alcune tematiche scomode per il mondo giovanile. Basta già solo menzionare il bullismo, una piaga che purtroppo attanaglia la vita di molti ragazzi e che qui viene rappresentata in maniera molto evidente. Sebbene celata sotto fantasie come “oscurità” e “magia”, si capisce bene la volontà di rappresentare concetti piuttosto delicati, come la depressione raffigurata nelle località grigie e abbandonate o il desiderio di fuggire dalla realtà attraverso l’immaginazione e l’arte. Non c’è da preoccuparsi però che questi sfondi narrativi rendano pesante l’esperienza: a fare da contorno c’è un gameplay solido, divertente e in continua espansione, nel quale saremo immersi per la maggior parte del tempo. Come già detto in precedenza, la componente ludica di Concrete Genie si fa sentire potente, soprattutto nell’agio creativo concesso al giocatore. Così come Ash, infatti, anche noi abbiamo la possibilità di riempire di colori le pareti della città nel modo in cui preferiamo.

Concrete Genie
I nostri Geni ricordano molto lo stile di Tim Burton, a metà tra lo spaventoso e il fanciullesco.

Il fulcro del titolo è proprio la pittura, la sua meccanica principale e fondamentale. Puntando il nostro sguardo verso una parete, possiamo in qualunque momento estrarre il pennello magico e scegliere uno tra i design a nostra disposizione. Muovendo poi l’indicatore con il sensore di movimento del controller o con la levetta analogica, iniziamo a tracciare delle linee che si trasformano nel design che abbiamo scelto. C’è un’elevato livello di libertà nella pittura che concede il lusso di ideare immagini fantasiose e surreali, con alberi che crescono in orizzontale o oggetti volanti nel cielo. Allo stesso tempo, il sistema fa sì che alcune sottigliezze siano aggiustate in automatico, come il mettere le radici delle piante sempre nascoste sotto l’erba. Si può in questo modo creare molto facilmente dei quadretti deliziosi anche se non si è esperti, così come invece i più appassionati potranno lavorare al dettaglio per costruire scenari meravigliosi. I design sono inizialmente limitati, ma se ne possono sbloccare di nuovi esplorando la mappa e dando la caccia ai fogli sparsi in essa. La ricerca di questi è semplice e veloce, dato che ogni angolo dei luoghi che andremo a visitare ne conterrà parecchi. Contemporaneamente, inseguire questi disegni volanti è un’operazione che gli sviluppatori sono riusciti a rendere divertente e fluida. Ci si sente, alla fine, come un artista che cerca la sua ispirazione, per poi trasmetterla alla propria opera, sperimentarci sopra e infine concretizzarla in un capolavoro.

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I Geni non sono solamente schizzi su un muro, ma un vero e proprio mondo fanciullesco parallelo al reale, colmo di quella magia tipica dell’immaginario giovanile

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Non dimentichiamoci però degli altri protagonisti di questo titolo: i Geni. Il magico pennello di Ash non è capace solo di realizzare paesaggi, ma anche di combinare parti del corpo, accessori e decorazioni per far nascere i mostriciattolo – anzi, i mostroni. Ce ne sono di diversi tipi in base all’elemento, da quelli che possono incendiare gli oggetti a quelli in grado di generare scariche elettriche dal corpo. I Geni sono vivaci e curiosi, sempre alla ricerca di una scusa per giocare e volenterosi di aiutarci nel nostro viaggio. Si potrebbero perdere ore a parlare di quanto sia stupendo poter dare la forma che si vuole a queste creature e vederle prendere vita di fronte ai nostri occhi, che siano esemplari proporzionati e incantevoli o abomini bizzarri e ridicoli. I Geni non sono solamente schizzi su un muro, ma un vero e proprio mondo fanciullesco parallelo al reale, colmo di quella magia tipica dell’immaginario giovanile. Ci sono innumerevoli interazioni che possiamo avere con loro e ogni tanto ci proporranno delle piccole sfide di pittura, spesso necessarie per avanzare. Si ha così un continuo alternarsi tra totale libertà di creazione e necessità di risolvere piccoli puzzle ambientali, così che nessuna delle due prevalga eccessivamente sull’altra. Il gameplay, nel corso dell’avventura, non smette mai di introdurre nuovi elementi ed evolvere la propria struttura base, implementando addirittura degli elementi action e di combattimento. Persino una volta conclusa la storia è possibile continuare a giocare per ore e ore, collezionando i numerosi trofei, esplorando i segreti di Denska o semplicemente creando nuovi disegni.

Concrete Genie
Il vostro quaderno terrà traccia di tutti i mostriciattoli a cui donate la vita, dalle vostre più mirabolanti creazioni agli, ehm, “esperimenti”.

La magia di Concrete Genie non può però durare per sempre, e una volta concluso l’effetto “wow” si iniziano a notare i difetti di quest’opera. Dopo diverse ore consecutive si inizia ad avvertire un fastidioso senso di ripetitività, dovuto principalmente a processi di avanzamento e risoluzione degli enigmi molto simili tra di loro. Così come i passatempi che avevamo da piccoli, così anche questo gioco perde il suo fascino se si esagera. Inoltre, il livello di sfida è ovviamente modesto e non vi spingerà a migliorare le vostre abilità o la vostra conoscenza. Come già accennato, inoltre, la storia vive nella sua immediatezza e non prova ad espandersi in altre direzioni, perdendo l’occasione di approfondire alcuni personaggi o di farli maturare nel suo corso. Anche il finale, seppur si finisca inevitabilmente ad attenderlo con curiosità, giunge ben prima di quanto ci si aspetti – parliamo di circa 6/7 ore di trama. Il vero potenziale di Concrete Genie non risiede in quello che offre al giocatore, ma in ciò che gli concede di creare. Possiamo infatti associarlo ad altri titoli come il celebre LittleBigPlanet, il famigerato Scribblenauts o il misterioso Dreams.