Sir Daniel Fortesque: un’icona del videogioco, ma più nello specifico del mondo PlayStation. Nell’ormai lontanissimo primo ottobre del 1998 questo nome si riuscì ad affiancare con successo a quello di Spyro, Abe e addirittura Crash Bandicoot e, diciamolo, anche quello di Solid Snake. Il cavaliere che tentò di combattere contro il malvagio Zarok e che finì per farsi colpire da una freccia all’occhio sinistro è ora tornato, paradossalmente più vivo che mai. Durante la Gamescom 2019 abbiamo avuto modo di riscoprire un classico senza tempo, riproposto su PlayStation 4 così come lo fu sulla prima console di Sony. Preparatevi a rimettere i piedi nella lugubre Gallowmere di MediEvil.
Non abbiamo resistito: la nostra prima meta del provato è stata nientemeno che la cripta di Sir Daniel, lo scheletrico e iconico protagonista. Resuscitati in seguito alla magia di Zarok che fa ritornare in vita i morti, il suo compito resta lo stesso, ovvero tornare a lottare per fermare lo stregone dal conquistare il paesino. Comincia così un’avventura spettrale, spettacolarmente magica e macabra senza mai sfociare nell’esagerazione ma, anzi, rappresentando ambienti e personaggi fiabeschi. L’horror vivace che abbiamo avuto modo di conoscere più di venti anni fa riesce ad avere un’anima rinnovata, grazie a una grafica migliorata, una maggior cura nei dettagli visivi (soprattutto nello sfondo), ma anche alle luci, incredibilmente plausibili e riconducibili a un perfetto setting fantasy. E poi ci sono le canzoni: epiche, gloriose e magicamente orchestrali. Riadattate per sposarsi ancor di più con il nuovo spirito di MediEvil, i cui violini sono pronti per accompagnare il nostro eroe in ogni angolo dei livelli.
D’altro canto, anche il gameplay è rimasto pressoché invariato. Ci risulta davvero arduo dover trovare un elemento inedito rispetto il titolo del 1998. Gli attacchi, sia quelli normali che l’iconico attacco rotante caricato con il tasto cerchio, restano gli stessi di sempre. Torna addirittura la possibilità di usare il braccio sinistro del protagonista come arma, anche da lancio. La differenza, prendendo come esempio proprio l’arto scheletrico, sta nelle animazioni. Se prima selezionavamo questo particolare utensile, il cavaliere semplicemente se lo trovava in mano. Adesso c’è una vera e propria animazione in cui lui se lo stacca di forza e lo brandisce come una mazza. Se torniamo alla spada, invece, questa sarà riattaccata con una magia. Da qui capiamo come il team di sviluppo abbia chiaramente riposto una notevole attenzione in questi dettagli, lasciando però il gioco quanto più fedele all’originale possibile, come specifici piccoli bug e imprecisioni dei movimenti dei nemici che restano assolutamente invariati.
Fanno il loro ritorno le fiaschette curative, che ricaricano la barra della vita quando raggiunge il minimo, le rune colorate, i calici, le mani degli zombie che scorrazzano per i livelli. Tutti i collezionabili che ci hanno costretto a proteggere la nostra memory card saranno di nuovo l’incubo e il sogno dei perfezionisti. Non sappiamo dirvi se la posizione degli oggetti segreti sia rimasta la stessa rispetto il gioco originale, dato che eravamo troppo piccoli per ricordare i luoghi con esattezza, ma data la fedeltà della trasposizione, potrebbe essere proprio così.
Tuttavia, la domanda che ci siamo posti è stata: “per chi è davvero indirizzato questo titolo?”. La risposta, con tutta probabilità, risiede nei più giovani, ma anche in coloro che hanno ancora a cuore Sir Daniel Fortesque. Si tratta di un gioco che oggi può ancora stupire come faceva un tempo, ma che deve anche cercare di puntare su una fascia d’utenza diversa. Il successo difficilmente tarderà a mostrarsi, ma siamo comunque sicuri che anche voi non vedete l’ora di riscoprire un classico senza età quando MediEvil sarà rilasciato in esclusiva su PlayStation 4 il 25 ottobre 2019. Ricordiamo ai lettori di restare connessi su VMAG per non perdere ulteriori aggiornamenti dalla Gamescom 2019, durante la quale abbiamo provato anche Concrete Genie, Call of Duty: Modern Warfare, Daymare 1998 e moltissimi altri.