Le esclusive PlayStation fanno vibrare il cuore e non devo essere certo io a confutare questa tesi. Da anni ormai la software house ha sfornato prodotti di qualità indiscussa sul mercato, brillando specialmente per varietà e un’aroma di pura creatività artistica. Non bastava il blasonato Dreams per raccontare ancora una volta l’onirico viaggio tra mondo videoludico ed arte, ma c’era bisogno di raccontare una novella nuova nel mondo della creatività tramite Concrete Genie. Il gioco d’avventura è stato rivelato due anni fa per la prima volta al mondo ed è rimasto in penombra per molto tempo. Ciò che ha affascinato sin da subito è un elegante contrasto di colori che emana l’ambientazione del protagonista, un ragazzo dotato di uno strano pennello magico. La particolarità del titolo risiede nel fato che, grazie ad abilità sconosciute, esso riesca ad attingere ad un potere quasi metafisico, plasmando tra luci e colori immagini in grado di prendere vita.
Durante la Gamescom 2019 abbiamo avuto il privilegio di provare con mano oltre trenta minuti di gameplay, nei quali abbiamo notato dettagli decisamente incoraggianti. Sebbene non sia propriamente un’opera adatta ai più, specialmente in un mercato che non sempre riesce ad apprezzare prodotti leggermente sopra le righe e spensieratamente sognanti, Concrete Genie si dimostra piacevole e rilassante. Per la prima volta ci hanno quasi dovuto cacciare dalla postazione in cui ci trovavamo, tanto era il nostro stupore e l’attenzione che ci soffermava ad apprezzarne i dettagli. La magia e l’ingrediente del probabile successo del titolo, se così possiamo definirlo, proviene dal ricettacolo di un esperto e meticoloso PixelOpus, che riesce a dar vita ad un’appassionata tavolozza digitale. Ogni angolo buio o muro tristemente malandato è un’occasione per dar vita a degli innocenti e luminosi disegni. Far fiorire la propria creatività e sfruttarla per rendere più luminosa la propria vita e chi ci circonda, non può essere questa la morale intrinseca del gioco?
L’atmosfera che nasce dal dissiparsi delle ombre e al quasi musicale crescendo di un’arte così variopinta, lascerà certamente a bocca aperta il bambino che è in voi, per poi convincervi che ad ogni pennellata il mondo possa apparire più vivibile. Spensieratamente appagante e visibilmente appetibile, Concrete Genie si scioglie ai nostri occhi per semplicità, sgombrandovi la mente dai rigori della normalità. Grazie al pennello sarà difatti semplice ed intuitivo poter scegliere le forme base che avremo in dotazione per poi ridipingere ogni metro quadro di città. Gli esseri che prenderanno vita dalla nostra insolita magia ci aiuteranno in vari obiettivi, giocando ed interagendo con noi nei modi più disparati. Una volta che essi si saranno ambientati con l’ambiente, il gioco si spezzerà in altrettante dimensioni spaziali, passando da un grintoso 3D imbevuto d’avventura, a un luccicante ed effimero 2D sui muri, ove assisteremo a una sequenza di esplosioni di colori.
Oltre ai numerosi dettagli sul gameplay non sono mancate anche altre piccole chicche da non lasciarsi scappare. La trama, sebbene solo lievemente accennata, preannuncia un sorta di conflitto tra il protagonista e la sua realtà, tanto che ci è passato tristemente isolato. Saranno comunque presenti graditi approfondimenti ai vari scorsi narrativi, data la presenza di collezionabili, tra cui giornali locali, ma anche la possibilità di interagire con oggetti particolari o animali. Le interazioni con elementi statici o naturali gettano le basi per un esaltante collegamento tra il mondo 3D del protagonista e quello 2D ove abitano i mostriciattoli colorati. Se, ad esempio, facciamo un canestro con la palla, il buffo alleato di turno dal muro potrebbe gioire delle nostre azioni, e questo apre a una serie di possibilità di gameplay oltremodo esilaranti e, talvolta, di matrice puzzle. Piccoli ma accattivanti enigmi ambientali che comunque condiscono piacevolmente l’esperienza di gioco e rafforzano il legame emotivo tra il protagonista e le sue creazioni.
Piacevolmente sorpresi dunque da quella che potrebbe essere a tutti gli effetti una ventata d’aria fresca tra le esclusive PlayStation. Qui si avrebbe la possibilità di dar vita ad un’opera poliglotta e dalla direzione artistica esclusiva: un ricercato connubio per un gioco che si predilige che sgusciare fuori dalla noia del mercato attuale, per alimentare la linfa della fantasia. Si intrigare una direzione artistica eccellente, oltre che un design assolutamente polivalente, in grado di mischiare vari aspetti delle tre dimensioni sperimentate nell’universo ludico fino ad oggi, per poi condirle con un insolito sistema di puzzle. Qualche briciola volutamente lasciata nella demo potrebbe far intuire che Concrete Genie possa nascondere una velata profondità di gameplay, ma in quanto a varietà penso che non avremo conferme fino all’uscita, quindi speriamo di aver grattato solo la punta del’iceberg.