[Gamescom 2019] Follia – Dear father Provato

Siamo a fine agosto e il sole batte forte, ma a Colonia è tempo di brividi freddi: dopo tre anni di sviluppo, Mirko Scarici e Alfonso Prota, le teste dietro Real Game Machine, sono pronti ad alzare il sipario su Follia – Dear father. E se vi aspettavate il solito horror mordi e fuggi, un jumpscare dietro l’altro, girate a largo: psicologia, thriller e una narrazione influenzata da Poe e dal cinema horror. Avete voglia di stare svegli con noi stanotte?

Vi svegliate nel cuore della notte: una chiamata inaspettata, una situazione poco chiara su cui indagare. Nei primi minuti la sensazione di già visto rischia di catturarvi: scansatela. L’impatto generale “indie”, tra tecnica e modelli, la trama appena accennata, tutto vi riporterà ai giochi finti horror che troviamo a 0,99€ nei saldi Steam. Non è vero nulla. Follia – Dear father si racconta lentamente, lasciando trasparire tutto il cuore dietro lo sviluppo, lasciandoci presto in uno stato a metà tra curiosità e ansia. Forti le reminiscenze outlastiane, l’ospedale in cui inizia la nostra avventura diventa presto un labirinto di sangue e orrore, con creature pronte a darci la mano, o prendersela. E non sta parlando solo l’orgoglio tricolore che sventola dietro lo sviluppo: i ragazzi di Real Game Machine hanno saputo riprendersi dopo la chiusura della campagna Kickstarter del 2016 con entusiasmo e innovazione, impegno che si vede sopratutto sui giochi di luce e nella modalità VR, feature ancora blindata ma che si promette fiore all’occhiello dell’intera esperienza. Anche se…

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Davvero interessante la possibilità di potersi parare dagli attacchi dei mostri, addirittura di rispondere

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Il gameplay si mostra subito per quello che è: minimale e dinamico. Davvero interessante la possibilità di potersi parare dagli attacchi dei mostri, addirittura di rispondere. Se c’è una cosa che è essenziale nei titoli horror è sentirsi vulnerabili, ma dare al giocatore la possibilità di pararsi, come istinto consiglierebbe, o reagire ad un attacco – anche se significherà quasi sicuramente Morte – sono “in più” apprezzatissimi. Stesso discorso per gestione dell’inventario e delle fonti di luce, multiple e deperibili, che variano da accendini a torce: per quanto non brilli in originalità più di tanto, il gameplay riesce perfettamente a veicolare il fascino della trama, regalando più di una sorpresa. L’amaro in bocca arriva però quando si nota la debolezza tecnica generale, tra cali di frame rate e legnosità varie. Fortunatamente c’è ancora tempo prima delle release ufficiale, speriamo davvero che tutte queste sfaccettature vengano aggiustate prima del rilascio.

E non parliamo di chissà quanto tempo: Follia – Dear father dovrebbe uscire entro la fine dell’anno, massimo nel primo quadrimestre del 2020, disponibile per PC, PlayStation 4 e Xbox One, più le varie versione VR PC e PSVR. Se la trama si dimostrerà all’altezza anche nelle fasi più avanzate e se il lavoro di Scarici e Prota – due ragazzi soli contro tutti con sulle spalle un peso non da poco – continuerà con questa passione, siamo certi di aver un’altro caso, dopo Remothered, di horror all’italiana di cui andare fieri. Dita incrociate?