Tratto dall’omonimo libro, NOS4A2 è la nuova serie horror Amazon Prime Video che catapulta l’osservatore in un mondo difficile e avverso. In sole 10 puntate riesce a farti vivere una realtà aliena dove forze soprannaturali si uniscono a problemi già di per sé seri, come alcol e violenza domestica. Le avversità che la protagonista è costretta (e sottolineo costretta) ad affrontare la trasporteranno in un’esperienza che la cambierà radicalmente, portandola a sconfiggere i suoi demoni interiori prima ancora del villain di turno. Le scene registrate ci fanno capire inoltre che in fondo non serve inventarsi mostri invincibili o storie di paura per provare un brivido lungo la schiena, ma basta guardarsi intorno per capire che il vero male è già in mezzo a noi. Senza ulteriori indugi andiamo a scoprire quest’opera che ha preso vita dalle pagine di Joe Hill.
Ci troviamo in Haverhill, Massachusetts, in un quartiere dove la disparità tra gente ricca e povera si capisce subito a colpo d’occhio. Qui vive Vic McQueen (Ashleigh Cummings), una ragazza che ha da poco compiuto 18 anni e che non vede l’ora di scappare da quel posto per provare una vita migliore. Ha anche un grande talento nell’arte, che l’aiuterebbe a cavarsela da sola una volta fuori di casa, ma si sa: le cose raramente vanno come si spera. I suoi problemi familiari e la condizione economica in cui riversa di certo non le danno una mano per cambiare la propria situazione, e come se non bastasse delle strane vicende le stanno capitando negli ultimi tempi. Già dal primo episodio infatti veniamo a scoprire che nella ragazza stanno nascendo delle insolite abilità che le permettono di ritrovare oggetti o persone smarrite. Il che non sarebbe neanche male, se non fosse che il suo potere è così forte da connettersi con quello di un altro Creativo Straordinario (è il nome che viene assegnato alle persone in possesso di strabilianti abilità in questa serie) di nome Charlie Manx (Zachary Quinto), l’antagonista che rapisce bambini per uno scopo ben preciso, e per portarli in un luogo dove la felicità non tramonta mai: Christmasland.
In fin dei conti ciò che viene messa a dura prova non sono le gesta impavide dell’eroe messo di fronte la propria nemesi malvagia, ma bensì la mentalità della protagonista.
Analizzando più nel dettaglio NOS4A2 mi è subito venuto in mente che fosse nella categoria sbagliata di serie tv, cioè horror: di certo ha i suoi momenti che ti fa sobbalzare dalla sedia, ma sinceramente non credo sia il tema centrale dell’opera. Tutti gli eventi e gli avvenimenti che ho guardato incollato allo schermo mi hanno portato a pensare che fosse più giusto descriverlo come drammatico. In fin dei conti ciò che viene messa a dura prova non sono le gesta impavide dell’eroe messo di fronte la propria nemesi malvagia, ma bensì la mentalità della protagonista. Impaurita, quasi disarmata con una madre che non approva e frena le sue scelte per paura di rimanere da sola e un padre che, anche se la ama alla follia, e la incoraggia a seguire i suoi sogni non sa come proteggerla e affoga i suoi dispiaceri nell’alcol. Questi sono tratti di un teen drama, indirizzando l’opera più verso un pubblico di adolescenti piuttosto che agli adulti, a cui invece è dedicato il romanzo originale. Tuttavia, anche se con un inizio un po’ lento, il titolo si veste di un senso d’angoscia molto profondo, dato soprattutto dai continui colpi di scena che demoliscono ogni teoria a cui abbiamo pensato.
Manx risulta essere la perfetta rivisitazione del vampiro antico, a cui si fa omaggio grazie alla targa della propria macchina “NOS4A2” che rimanda alla mente il nome Nosferatu. A donare a tutto questo un tocco di innaturale è il modus operandi di quest’ultimo, così educato ed elegante, oltre all’ambientazione natalizia che contrasta perfettamente con le crudeltà che vedremo nella serie. Purtroppo una caratterizzazione troppo poco elaborata lo fa emergere più come una personalità che inquieta più che spaventosa. Altre figure all’apparenza innocue come Bing Partridge (Ólafur Darri Ólafsson) si riveleranno essere delle vere opere di follia, forse anche più agghiaccianti dello stesso antagonista, poiché ci ricordano che il male può essere dentro ognuno di noi, senza bisogno di streghe e fantasmi.
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