The Elder Scrolls Online: Elsweyr Recensione, alla scoperta della casa dei Khajiiti

The Elder Scrolls Online, lo sappiamo, è pensato principalmente per gli amanti della serie di Bethesda e ZeniMax, e per coloro che non possono fare a meno degli MMORPG. Negli anni, la software house ha saputo dimostrare di esser più che capace di supportare il suo ambizioso titolo, aggiungendo sempre più regioni di Tamriel come aree esplorabili. Dopo aver scoperto Morrowind e più recentemente l’isola di Summerset, ora Bethesda vuole portarci in una delle zone meno conosciute di tutto il continente. Parliamo ovviamente di Elsweyr, da cui la nuova espansione prende il suo nome, che è stata finalmente resa disponibile per tutti i giocatori.

Ci risvegliamo così in una stanza nella capitale della patria dei Khajiiti, confusi, disarmati e senza alcuna idea del perché ci troviamo lì. Veniamo a sapere che la terra di Elsweyr, tra le più settentrionali di Tamriel, è afflitta dal flagello che abbiamo già avuto modo di conosere in The Elder Scrolls V: i draghi. Il nostro compito sarà proprio quello di capire perché queste bestie volanti hanno attaccato la regione e mettere fine alle sofferenze dei suoi abitanti.

In più di un’occasione non abbiamo capito perché siamo stati portati a spostarci in diversi luoghi.

La trama, come potevate immaginare, è ancora una volta un elemento essenziale, così come lo è sempre stata nella serie di The Elder Scrolls. Per questo motivo, ripetiamo come l’assenza di una traduzione in lingua italiana dei testi gravi molto sull’accessibilità del titolo. Molto spesso troveremo personaggi che racconteranno vicende usando termini difficili da comprendere. I Khajiiti, peraltro, sono conosciuti proprio per il loro modo di parlare inusuale e irriverente, ma capita fin troppe volte di dover rileggere i dialoghi per capire cosa sta accadendo. Le missioni non sempre riescono ad essere ben distinte e diversificate l’una dall’altra e in più di un’occasione non abbiamo capito perché siamo stati portati a spostarci in diversi luoghi o a cercare un determinato personaggio. Il sistema di gestione delle quest, però, è ancora ben strutturato e permette di gestire velocemente e con facilità quelle che preferiamo completare prima di altre. 

I draghi non saranno l’unica minaccia che i Khajiiti si troveranno a fronteggiare.

Ottima anche la progressione e l’equilibrio del livello di difficoltà, dato che raramente ci troveremo in situazioni in cui il nemico è chiaramente più forte di noi, naturalmente a meno che non ci avventuriamo troppo oltre i nostri limiti. Stesso discorso per il sistema di combattimento, sempre molto chiaro e di facile comprensione. Ma ciò che più abbiamo apprezzato dell’espansione è la caratterizzazione dei personaggi che introduce, sempre ben distinti e capaci di far capire al volo la loro personalità. Troveremo guerrieri a sangue freddo, capitani fieri e sfacciati, stregoni folli e irriverenti. Insomma, difficilmente incontrerete qualcuno che vi annoierà o che avrà la stessa voce di un altro personaggio.

Abbiamo amato la sensazione di siccità che le terre di Elsweyr trasmettono alla luce del sole.

Eccellente anche la rappresentazione di Elsweyr: Bethesda ha avuto la possibilità di rappresentare una regione di Tamriel che non era mai stata davvero mostrata nel dettaglio, e quindi fallire nel progettare la casa dei felini era un rischio molto concreto. Siamo onesti, tradire le aspettative degli appassionati del brand può essere davvero facile in situazioni in cui bisogna inventare qualcosa di completamente nuovo. Tuttavia, abbiamo davvero amato la sensazione di siccità che le terre di Elsweyr trasmettono alla luce del sole, così come la vegetazione, le strutture dei suoi abitanti, le formazioni rocciose e la fauna, sempre viva e giustamente contestualizzata. Non abbiamo visto, invece, una vera e propria quotidianità nella società dei Khajiiti, che si mostrano quasi sempre con le armi alla mano e pronti a combattere in qualsiasi momento. Dove sono finiti i felini che vivono coltivando i campi o a meditare? La regione di per sé, peraltro, non è eccessivamente estesa, anche se per raggiungere certi luoghi ci vorrà del tempo. Nel complesso, le zone d’interesse della mappa sono ben collegate tra di loro, anche se non c’è molto da fare durante il tragitto da un posto a un altro se non combattere contro nemici o interagire con giocatori.

Elsweyr è rappresentata esattamente come la immaginavamo.

Nonostante la sua relativa piccolezza, siamo rimasti quasi spaesati dalla scarsità di punti d’interesse in zone intermedie della mappa, dato che spesso i viaggi si limiteranno ad essere delle lunghe cavalcate senza troppe aree che possano suscitare l’attenzione del giocatore. Elsweyr è tanto affascinante quanto relativamente vuota, e questo potrebbe far storcere il naso a coloro che avevano grandi aspettative riguardanti proprio il riempimento del tanto atteso open world Khajiito.

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