Parlare di tutte e tre le stagioni di Twin Peaks non รจ una cosa affatto semplice: oltre a dover condensare, in poche righe, riflessioni e opinioni che richiederebbero moltissimo studio, allo stesso tempo bisogna affrontare un mostro sacro dell’intrattenimento. La creatura di Mark Frost e David Lynch (del quale avevamo giร analizzato lo strepitoso Velluto Blu), infatti ha saputo oltrepassare i confini del mondo televisivo e cinematografico, cambiando le sorti e i linguaggi precedentemente utilizzati, ribaltandoli completamente, per poi sviluppare degli stilemi e dei generi, ancora adesso usatissimi. In questi casi รจ importantissimo parlare del contenuto di uno show cosรฌ imponente, ma รจ anche doveroso approfondire le caratteristiche cosรฌ peculiari e rivoluzionarie che hanno reso la serie leggenda. E inizieremo proprio da lรฌ, dalla sua struttura prima che della sua anima. Ci muoveremo principalmente su due binari, che sono forse i piรน grandi regali che Twin Peaks ha fatto all’industria e al suo pubblico: la serialitร e la pluralitร di generi. Il primo concetto, che adesso noi troviamo scontato, non lo era affatto fino a qualche tempo fa, ed รจ la base sulla quale si regge il mondo delle serie tv, che funzionano grazie alla loro composizione a puntate e a stagioni, ma ciรฒ รจ presente anche nel cinema e il Marvel Cinematic Universe puรฒ essere considerato l’apice.
Fino agli anni ’90, c’erano stati pochi prodotti che erano effettivamente riusciti a costruire un cosรฌ funzionale meccanismo composto da episodi, personaggi, colpi di scena e dinamiche piรน o meno complesse. Serialitร significa questo: andare a costruire un materiale organico e multiforme che sappia durare nel tempo e che sia spunto per andare avanti nella storia. Quest’ultima considerazione si esprime perfettamente con un fatto, all’apparenza fortuito, ma che รจ la perfetta sintesi di ciรฒ: la distanza che separa la seconda dalla terza stagione dell’opera รจ di ben 25 anni, ma in questo lungo arco di tempo i fan hanno continuato a speculare, creare congetture e teorie, hanno alimentato il mito, che continua ad esistere. Passiamo ora a descrivere l’altra grande ereditร : la realizzazione รจ forse uno dei perfetti esempi di opera che non ha una collocazione specifica (caratteristica che appartiene a molti videogiochi), diventando una sorta di contenitore di generi.
Se all’inizio l’elemento giallo e poliziesco รจ preponderante, verremmo investiti in poco tempo dalla soap-opera e dal thriller, che assume spesso contorni sinistri, vicini all’immaginario horror. Non รจ cosรฌ scontato stabilire quale di queste categorie appartiene maggiormente allo show, e la risposta piรน esatta รจ che li coinvolge tutti, in misure diverse certo, ma in maniera tale che possano funzionare insieme, come una formula alchemica perfetta derivata da misture lontane fra loro. Ma non รจ l’unica cosa straordinaria: alcuni aspetti che abbiano menzionato (soprattutto le parti legate al mistero e allo spavento) hanno avuto un impatto cosรฌ devastante nel panorama dell’intrattenimento da diventare fonte di ispirazione per prodotti successivi. X Files, Wayward Pines, ma anche, nel mondo videoludico, Alan Wake, The Vanishing of Ethan Carter, Silent Hill e il tanto atteso Death Stranding di Kojima, che ha rigorosamente mostrato al suo team i primi episodi della terza stagione di Twin Peaks.
Ma cos’รจ contenuto all’interno dello show che catalizza tutta questa attenzione e rielaborazione in altre forme? Vediamo ora un breve incipit della storia e dei piccoli spunti dell’universo di riferimento, in maniera tale da incuriosirvi e farvi addentrare, con la visione, nella mente folle di Lynch. A Twin Peaks, una cittadina apparentemente tranquilla dello Stato di Washington, una ragazza viene trovata morta. L’agente speciale del FBI Dale Cooper (interpretato dal talentuoso Kyle MacLachlan) viene chiamato a indagare in uno dei casi piรน singolari e difficili della sua carriera: chi ha ucciso Laura Palmer? Seguire l’affascinante detective, tra i personaggi piรน caratterizzati che la serialitร ci ha mai offerto, sarร un epica avventura che inizia come una normale investigazione e che scivola nei meandri dell’ignoto, dove il male regna sovrano. Ci prenderร per mano anche la stupenda colonna sonora di Angelo Badalamenti, che attraverso le sue note jazz, ci condurrร per luoghi e situazioni senza tempo, che forse esistono solo nella mente di ciascuno degli spettatori. Ogni volta che vedremo il placido paese ci accorgeremo di dettagli sempre piรน minacciosi, come figure oscure che osservano da dietro il sipario gli avvenimenti o traffici illegali ben piรน materiali nascosti perfettamente dal sorriso e dal perbenismo degli abitanti.
Twin Peaks รจ il luogo lynchiano per eccellenza, come lo รจ anche Lumberton in Velluto Blu: sotto uno strato di normalitร , ben si cela l’orrore dell’uomo e di altre figure che lo controllano malignamente. Ci innamoreremo, di riflesso, della luce e della bontร dei personaggi positivi che incontreremo: l’onestร e fedeltร dello sceriffo Trumanย (Michael Ontkean), l’ingenuitร dell’agente Brennan (Harry Goaz), la simpatia di Lucy Moranย (Kimmy Robertson) e molti altri casi esemplari. Nella serie come anche nella vita, perรฒ, tutto รจ bilanciato perfettamente e nonostante l’orrore e il ripudio del male, saremo ammaliati dagli spiriti che governano i boschi della cittadina, per essere condotti anche noi in diversi luoghi metafisici. Gli aspetti fantastici e surreali, giร presenti nelle prime due stagioni (ma non preponderanti), saranno gli indiscussi protagonisti della terza, un vero e proprio tripudio al surrealismo e all’onirismo, tra i tratti piรน marcati ed evidenti della mentalitร del regista, che grazie a Showtime รจ riuscito ad avere carta bianca e terminare la serie con stile.
Probabilmente, e non sto esagerando, la season conclusiva รจ uno dei prodotti piรน maestosi che il piccolo schermo ha mai visto: concepita come un film lunghissimo, l’opera riesce a stupire il pubblico in piรน di un’occasione ricorrendo non solo a immagini astratte e poetiche, come il filmaker ci ha sempre abituato, ma anche varcando piรน volte i confini della metanarrazione. Ci si chiederร , durante la visione, se siamo parte noi stessi del gioco che l’artista ha iniziato o se il mondo reale sia parte dell’universo di Twin Peaks: sono cose che possono accadere solamente con autori di questo calibro, che tengono viva la loro immaginazione coinvolgendo direttamente gli spettatori. Ma attenzione: la fruizione di realizzazioni del genere non va assolutamente effettuata con superficialitร , ma richiederร moltissima attenzione da parte del pubblico, di conseguenza, soprattutto nel caso della terza stagione, non sarร strano rivedere tutti gli episodi piรน di una volta per comprendere al meglio cosa c’รจ dietro il tutto.
In conclusione, Twin Peaks รจ la piรน grande dichiarazione d’amore che ha fatto David Lynch all’arte in generale: un serial cosรฌ potente e immaginifico probabilmente รจ unico nel suo genere, e se siete amanti del cinema e del mondo seriale non dovreste lasciarvelo sfuggire. Personalmente mi sono trovato a emozionarmi come un infante di fronte a determinate sequenze, ma anche a chiedermi se la mia esistenza avesse effettivamente un senso di fronte all’enigmaticitร del male. Vivere esperienze di questo tipo รจ estremamente raro oggigiorno, e solo una realizzazione cosรฌ incredibile riesce nell’intento. L’ultimo consiglio che mi permetto di darvi รจ quello di vedere il film prequel, Fuoco cammina con me, dopo la visione delle prime due stagioni, per non essere rovinati da alcune rivelazioni e di leggere due libri ufficiali scritti da Mark Frost, Le vite segrete di Twin Peaks e Twin Peaks – Il dossier finale, che vi daranno tanto altro materiale sul quale ragionare, ponderare e riflettere. Buon viaggio dunque, e mi raccomando, quando vi ritroverete nella foresta, tenete a mente che “I gufi non sono quello che sembrano.”