Masquerada Songs and Shadows Recensione (Switch)

Un’avventura che prende vita sul stupende canzoni liriche, in un’ambientazione tenue da fumetto e un gameplay che ricorda i primi giochi di ruolo: questo è Masquerada Songs and Shadows. Sebbene siano passati tre anni dall’uscita su PC, il titolo dimostra di essere ancora giovane e adatto per una console quale la Nintendo Switch, nonostante non abbia una modalità multiplayer, rimane comunque appetibile giocarlo in compagnia. Questa storia piena di misteri viene raccontata ad arte, aiutata dalla recitazione degli interpreti, punto importante dell’opera. Entriamo in questo pause-for-tactics RPG e vediamo assieme Masquerada Songs and Shadows.

Ombre è una città dilaniata dalla guerra civile: le varie fazioni si danno battaglia utilizzando il potere delle Maschere con sconosciute origini, le quali, se indossate, permettono di controllare gli elementi. Avestus Aliarme, a capo di Ombre come presidente della fazione dei Registry, richiama Cicero Gavar, esiliato anni prima per un crimine commesso contro la città, e gli affida il compito di ritrovare degli uomini scomparsi. Quest’ultimo parte alla ricerca dei dispersi, scoprirà che c’è molto di più dietro la loro scomparsa e che il futuro di tutti è in grave pericolo. La storia è lineare, ricca di lore e di storie secondarie relativa agli alleati che ci faremo lungo il viaggio. Ognuno di loro è ben caratterizzato: Kalden Azrus, un gigante dal cuore tenero che affiancherà Cicero con lo scopo di ritrovare suo fratello scomparso; Amadea Invidus, una giovane donna, studiosa della cultura Dimenticate, una popolazione molto più antica di Ombre, ormai scomparsa; Tiziana De Felici, una soldatessa che viene incaricata ad assistere il protagonista nelle indagini; Vasco Tessitore, un uomo che fa l’arte il suo motivo di vita, ricercato da Cicero per delle informazioni ma che si unisce poi alla squadra. Potremo decidere quali eroi portare in missione con noi, e volendo potremo anche resettare le loro abilità. Inoltre è stata inserita una modalità allenamento, ma essendo un gioco fondato sulla trama non trova ragion di esser giocata. L’avventura porterà i nostri eroi nelle terre più lontane alla ricerca della verità. Scopriranno inoltre i piani di Herald, un uomo mascherato, che è riuscito a evocare dei Fey, degli esseri pericolosi.

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Un pause-for-tactics/RPG dalla narrativa stupefacente.

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Il gioco presenta una trama molto lineare che lascia poco all’esplorazione e ai combattimenti. Durante il nostro viaggio i nemici sembrano essere posizionati in modo troppo prevedibile, ma in compenso troveremo dei manoscritti o delle pagine sparse per la mappa che danno informazioni in più sulla storia e i suoi personaggi. Il sistema di combattimento è semplice e ben funzionale, e la meccanica che la fa da padrona è il pause-for-tactics. Nel bel mezzo dell’azione potremo mettere in pausa con un tasto e passare con il cursore sui nemici per poi selezionare l’azione da compiere. Avremo la possibilità di controllare anche le abilità dei nostri alleati: potranno essere utilizzati durante l’azione, e in quel caso l’IA prenderà il controllo del nostro protagonista. Cicero però sarà l’unico che può usare tre stili diversi: Pavisierre, distanza di attacco bassa e potenziamento all’abilità ultima della maschera; Dirge, distanza attacco elevata; Sicario, distanza di attacco bassa e tanta agilità. Tutti gli altri personaggi avranno stile e skill molto più limitate. Se riusciremo a completare un combattimento otterremo punti spendibili sulle abilità, personalizzando il loro funzionamento, ma non vi aspettate un albero parecchio diramato, poiché ci sarà poca scelta. Avremo anche una capacità suprema che si ricaricherà durante il combattimento e che potremo cambiare trovando altre maschere e applicandole ai nostri eroi. Nonostante gli scontri siano poco emozionanti, le bossfight sono l’opposto, visto che almeno variano e mettono il giocatore alla prova. Essendo un titolo che punta sulla narrativa, ha la necessità di essere scorrevole per favorire la comprensione e godere appieno le emozioni per cui è stato progettato: da qui la scelta di aiutare il giocatore anche in estrema difficoltà. Per giungere al game over e ricominciare dal check-point dovremo lasciar morire tutti i nostri eroi del party, ma non sarà così facile, visto che mentre combatteremo se un nostro compagno muore potremo rianimarlo. Questo accade anche su Cicero: se dovessimo perire, verremo forzati a cambiare personaggio, con il quale potremo farlo rinascere indisturbati, dato che solo i boss potranno interferire nel processo.

Masquerada Songs and Shadows

L’opera non vuole eccellere per l’azione, ma per la narrativa, curata nei minimi dettagli, come anche la musica, semplicemente magistrale. Degna di nota è la recitazione degli interpreti: basti pensare che l’utente non dovrà premere nulla per mandare avanti un dialogo, proprio per evitare di spezzare le conversazioni e non riuscire a trasmettere la giusta emozione. Potremo comunque velocizzare lo scambio di battute o saltarlo completamente. È doveroso parlare del fatto che non vi sono i sottotitoli in lingua italiana, ma vedrete che i discorsi sono di facile comprensione dato il doppiaggio è in inglese senza particolari slang. Una grande pecca sono i caricamenti decisamente troppo lunghi, che finiscono con smorzare l’immersione al giocatore.

 

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