Nel corso della 23a edizione di Cartoons on the Bay è stato insignito il Premio alla Carriera a Bill Plympton, uno dei più grandi animatori indipendenti americani. Nel corso della stessa giornata, Plympton ha tenuto anche un’interessantissima master class, dove ha raccontato la sua esperienza personale di “animatore dissidente“, carriera iniziata prima lavorando ai Simpson e proseguita poi nell’ambito dell’animazione sperimentale. Alle spalle, persino un contratto faraonico proposto da Disney, rifiutato da Plympton per mantenere la propria indipendenza.
Nel corso della Master Class, Plympton ha raccontato diversi aneddoti, come il fatto che tentò di inserire Trump come personaggio nella famosa sit-com animata creata da Matt Groening (e non solo come semplice cameo). Trump, nella finzione di Plympton, avrebbe dovuto inseguire fino in casa Marge, moglie di Homer, tentando di sedurla. La scena, tuttavia, venne rifiutata persino dagli stessi showrunner. Una vita di impegno politico con la matita in mano, quindi, che prosegue anche nella famosa serie del New York Times, Trump Bites, un intermezzo satirico dove Plympton versa soda caustica sull’attuale amministrazione americana.
La serie, vista da milioni di persone, è stata colpita da insulti pesanti e minacce, anche mossi sul personale. Plympton, tra il serio e il faceto, ci scherza su: “Ho capito che molti di questi in realtà sono dei bot russi (perché l’inglese non è buono per niente) ma è veramente una cosa preoccupante anche perché ho una moglie e un figlio piccolo. Ma non intendo fermarmi e continuerò a farlo”.