Muore sviluppatrice Dolphin, aleggia lo spettro del cyberbullismo

Siamo sempre tristi quando dobbiamo dare queste notizie: persone che ci hanno permesso di divertirci che ci lasciano. Ma, sfortunatamente, è proprio questo il caso di Rachel Bryk, una delle più importanti sviluppatrici dell’emulatore Dolphin. Se avete mai giocato a un titolo Wii o GameCube su PC, be’, è proprio a lei che dovete dire grazie.

La notizia è stata accolta dalla community dei gamer con grande dolore, dal momento che la Bryk era parecchio conosciuta e il suo lavoro grandemente apprezzato. L’emulatore Dolphin ha infatti permesso di vedere per la prima volta capolavori come Super Mario Galaxy in alta definizione.

rachel bryk

La community di Dolphin la ricorda per la passione che metteva in quello che faceva, che la spingeva a prendersi i lavori più faticosi e anche a innovare in delle aree su cui gli altri sviluppatori non potevano dedicarsi. Uno dei contributi più importanti è stato l’implementazione degli strumenti per le cosiddette speedrun “tool assisted”, ossia realizzate con l’aiuto del software, un tipo di video molto popolare su YouTube. Grazie al lavoro di Bryk, gli speedrunner possono usare Dolphin e registrare i loro tempi in maniera precisa.

Non è ancora chiara la causa della morte. Le voci parlano di suicidio, e tra le motivazioni che l’avrebbero spinta al gesto viene indicato il dolore cronico di cui soffriva a causa della fibromialga e dell’artrite reumatoide. Secondo ipotesi più inquietanti, a spingerla al gesto sarebbero stati gli insulti online sui forum che frequentava per lavoro, dove gli utenti si scagliavano contro di lei in quanto transgender. In questo caso, saremmo di fronte a un’altra vittima dell’ambiente estremamente chiuso e maschilista dell’industria dei videogiochi.