COTB 2015: Sylvia Anderson e Cass Lewis al tavolo di lavoro

Insieme alla figlia Dee Anderson e al musicista Cass Lewis, bassista del gruppo britannico Skunk Anansie, Sylvia Anderson, ospite al Cartoons on the Bay 2015 a Venezia, ha presentato il nuovo progetto “The Last Station” durante un incontro con la stampa. Una tavola rotonda accesa e inusuale, che spazia dal passato al futuro, dalle marionette alle linee di basso dritte al cuore di Lewis.

Quando ha cominciato la sua carriera e quali furono le difficoltà maggiori che ha incontrato all’inizio?

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Ho cominciato alla fine degli anni 50 inizio 60, quindi erano degli anni particolari e sono convinta di aver cominciato proprio nel momento giusto in cui dovevamo cominciare a sviluppare questo genere di idee. Nel tempo poi le idee sono diventate tante e una delle esperienze più belle che abbiamo avuto è stata quella di fare spazio 1999 insieme alla Rai. Ovviamente era una specie di sogno poter lavorare con un broadcaster Italiano su un progetto così importante.

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Può dirci invece su “Thunderbirds” che tipo di emozione ha provato a tornare “sul tavolo di lavoro”? Non solo professionalmente ma anche personalmente!

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Abbiamo cominciato dai personaggi, muovevano la bocca in modo meccanico e abbiamo dovuto affrontare questo tipo di problematica e il team ha lavorato molto intensamente, di volta in volta, per risolvere questo tipo di problematica di animazione. L’animazione che c’è adesso, le tecniche che ci sono adesso, sono un’opportunità per renderlo migliore. Adesso la situazione è molto più semplice: le bocche si muovono in maniera automatica grazie al digitale mentre prima invece eravamo costretti ad usare i fili e ovviamente la situazione è decisamente migliorata. Però, quando lo facevano, il loro team riusciva ad affrontare queste difficoltà cercando di trovare sempre la soluzione più semplice. Oggi ci sono tutta una serie di cose nuove, ci sono anche i nuovi set, le nuove location che ovviamente hanno delle difficoltà minori rispetto a quando lavoravamo noi. In una parola: emozionante.

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Dal punto di vista emozionale ritiene che si sia perso qualcosa o che ci sia solo da guadagnare, con l’utilizzo delle nuove tecnologie più fredde delle tecniche artigianali di un tempo?

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Sono convinta che, anche se son passati 50 anni, la magia che c’è tra alcuni personaggi che sono stati rifatti e quelli originali è la stessa. L’emozione che prova il pubblico è assolutamente identica. Logico è che, grazie alla tecnologia, si son fatti molti passi avanti, ci sono più soldi, c’è anche la possibilità di fare un lavoro più rapido e migliore dal punto di vista tecnico. Però nel corso della mia carriera ho visto tante cose, anche quando ho lavorato a Spazio 1999, per cui si riusciva sempre a trovare il giusto equilibrio tra emozione e tecnica.

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Abbiamo parlato dell’immaginario pop: In “Thunderbirds” colpisce la cura con cui sono fatti i vestiti dei protagonisti, quindi dalle stoffe al taglio. Interveniva lei direttamente? 

[su_quote]Mia madre era una disegnatrice di vestiti e abbiamo cercato di portare questa cura nell’abbigliamento dei personaggi e chiaramente ero influenzata dall’epoca. Era comunque una cura che avevamo deciso di dare a tutto il progetto. Nella prima stesura della sceneggiatura avevamo progettato tutto quello che sarebbe stata la serie e che poi si è arricchito man mano con la cura per i vestiti, la cura per la scenografia, e tutti gli effetti speciali. La problematica che ci ponevamo principalmente era quella del fatto che noi lavoravamo con delle marionette e quindi era importante per noi dare al pubblico una verosimiglianza che fosse quasi, se non completamente, cinematografica… facendo in qualche modo dimenticare che quelli che stavano vedendo erano effetti delle marionette mosse. Avevano tutte le problematiche che potevano avere. Anche il fatto che da in piedi dovevano mettersi seduti era una cosa che comunque aveva i suoi problemi. E sottolineo ancora una volta, tutto questo fatto con pochissimi soldi… [/su_quote] 

Volevo chiedere a Cass com’è lavorare con Sylvia e come si è portata avanti questa collaborazione?

[su_quote]Può sembrare strano ma non ho mai lavorato in questo modo. La magia che c’era nella collaborazione tra Gerry e Sylvia era perfetta perché Sylvia è la creativa ed è effettivamente colei che ha creato la parte tecnica, la straordinaria parte tecnica, quindi abbiamo potuto continuare questa collaborazione in qualche maniera… diventando di fatto un trio. Abbiamo iniziato a lavorare su questo progetto che si chiama “The Last Station”, un mix tra la fantascienza e azione. Lo vedrete: un ottima animazione fatta da una delle più importanti produzioni inglesi.[/su_quote]

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