Epic Games Store è al centro della bufera per i dati dell’utenza accessibili al governo cinese

Epic Games Store ha aperto da poco i battenti, accompagnato da un certo scetticismo di una parte degli utenti, ma anche da qualche polemica non strettamente collegata al mondo dei videogiochi. Sul sito Reddit, alcuni utenti hanno fatto notare che i termini di servizio del nuovo negozio digitale sembrerebbero consentire ad Epic la piena fruizione dei dati che l’utenza inserisce nella piattaforma. Pare che il rinomato developer si arroghi il diritto e la libertà di condividere le suddette informazioni con gli investitori della stessa casa produttrice. Il nome di spicco è Tencent, colosso cinese che negli ultimi anni ha compiuto investimenti strategici sul mercato occidentale. Le parole del CEO di Epic, Tim Sweeney, in risposta alle osservazioni sollevate dal pubblico, assicurano che l’azienda non consente ad entità “esterne” di utilizzare i dati dei clienti:

“Noi non vendiamo o negoziamo l’accesso ai dati per la pubblicità, come avviene presso altre compagnie. Il riferimento alla condivisione dei dati con le società collegate si riferisce a Epic Games Inc, società con sede negli Stati Uniti. Questa incomprensione esiste perché quando si acquista un gioco di Epic in determinati territori, come l’Europa, il venditore del documento è la nostra società sussidiaria, per ragioni fiscali. I dati sono però immagazzinati da Epic Games Inc e Tencent non è una società strettamente collegata a noi. Si tratta solo di una compagnia indipendente che possiede una quota di minoranza, come molte altre. Non hanno nessun accesso ai dati dei nostri utenti”.

Il responsabile ha concluso, rassicurando: “Sono il fondatore e azionista di controllo di Epic Games e non permetterei mai che accada una cosa simile”. Ricordiamo che nel corso del 2018 la casa di sviluppo ha totalizzato profitti per tre miliardi di dollari, soprattutto grazie all’avvento di Fortnite.

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