George Orwell è sempre stato fonte d’ispirazione grazie ad alcune opere come 1984 e la fattoria degli animali: anche 2084 prende spunto dalla visione distopica dello scrittore, per catapultarci in un universo futuristico molto particolare. Ambientato in una città caratterizzata da un design accattivante, armati di un fucile e con delle capacità motorie molto avanzate, Laura Lofi, la nostra protagonista, dovrà orientarsi all’interno di vicoli stretti ed edifici lugubri evitando creature umanoidi che cercheranno di ostacolarla nei suoi progressi. Andiamo quindi a scoprire insieme questo titolo, seppur ricordando che “due più due è uguale a cinque”.
2084 si svolge all’interno di un piccolo appartamento, e la seducente Laura, che si presenta a noi in vesti alquanto provocanti, si trova in compagnia di un visore per la realtà virtuale. La ragazza non è quindi il personaggio che andremo a controllare, bensì quello contenuto all’interno della simulazione che la donna sta sperimentando. Durante lo svolgimento del gioco, si andranno quindi ad alternare delle fasi di gameplay e delle cinematiche, dove verrà sviluppato l’arco narrativo. Questa struttura ricorda quella del franchise Assassin’s Creed di Ubisoft, dove Desmond si alterna tra l’Animus e la realtà.
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Al giocatore viene data l’opportunità di effettuare determinate azioni grazie al fuoco secondario di cui è dotato il fucile in nostro possesso.
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Andiamo quindi a parlare della fasi di gioco vere e proprie, dove il titolo risplende per la sua dinamicità nelle interazioni con l’ambiente. Iniziamo da una delle meccaniche principali dell’opera: l’hacking. Al giocatore viene data l’opportunità di effettuare determinate azioni grazie al fuoco secondario di cui è dotato il fucile in nostro possesso. Infatti sarà possibile andare ad alterare una serie di dispositivi, il che garantirà un buon numero di effetti per aiutarci a raggiungere il nostro obiettivo. In tal senso, quindi, la vita e le munizioni per la nostra arma andranno raccolte prendendo il controllo delle stazioni di rifornimento sparse per il mondo di gioco. Inoltre viene data l’opportunità di ottenere aiuto da parte di un oggetto alquanto inaspettato, che risulta in un sorriso decisamente gradito.
Questo sistema, in ogni caso, si adatta particolarmente bene al gameplay, risultando un’esperienza frenetica e adrenalinica. A tal proposito, è doveroso segnalare che le fasi iniziali che fungono da tutorial sono ricche di jumpscare, dal momento che lo spawn improvviso dei nemici infatti rende ogni spostamento un possibile spavento. In contrasto con ciò che è appena stato detto, talvolta verranno lanciate contro il giocatore degli avversari a ondate, dove la meccanica dello scatto tornerà parecchio utile. È infatti possibile usufruire di una breve propulsione che dà l’opportunità a Laura di evadere dal pericolo. Questo torna particolarmente utile per riposizionare l’utente intento a violare un dispositivo per la cura oppure per fare rifornimento di proiettili. In aggiunta, quando è possibile incontrare alcuni nemici che hanno un televisore al posto della testa, lo schermo può essere manipolato per bloccare ad area tutti i presenti nelle vicinanze, dando ulteriore rilevanza a un sistema di combattimento davvero notevole.
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L’attenzione per i dettagli, specialmente negli oggetti sparsi all’interno dei livelli è impressionante.
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Per quanto riguarda il comparto grafico, invece, 2084 regala un’esperienza decisamente piacevole, con un aspetto molto cupo che contrasta con elementi futuristici degni di alcune pellicole fantascientifiche. Vecchi computer a interfaccia testuale, ologrammi e cassette audio si mescolano perfettamente ad attrezzature tecnologiche creando un’immersione profonda. L’attenzione per i dettagli, specialmente negli oggetti sparsi all’interno dei livelli è impressionante: ogni texture, essendo ad altissima risoluzione, permette quindi al giocatore di andare ad osservare con cura ogni angolo della mappa alla ricerca di piccoli particolari che sapranno fare la differenza a livello di coinvolgimento.
Uno dei punti dolenti di questo titolo è purtroppo il sound design, che manca di originalità e spesso risulta confusionario. Tornando al fatto che il gioco contiene alcuni jumpscare, molti di essi sono dovuti al fatto che le creature umanoide con cui andremo a combattere emettono dei suoni davvero improvvisi. Senza alcuna logica, e in particolar modo in ambienti chiusi, si creano delle situazioni in cui il nemico viene generato assolutamente dal nulla davanti ai nostri occhi, con uno grugnito alquanto rumoroso rispetto al resto dell’audio di gioco. Paradossalmente la colonna sonora è in perfetta sintonia con le tematiche affrontate, andando addirittura a ricordare quella di Doom (2016). L’utilizzo di sintetizzatori, dalle tonalità cupe e profonde, rende l’esperienza davvero adrenalinica nella fasi di combattimento più sfrenate.
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Le cinematiche sono curate molto bene, con una recitazione assolutamente degna di questo nome, specialmente nella versione originale inglese.
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Tutto sommato, 2084 è uno sparatutto singolare nel suo stile. Le meccaniche di hacking calzano a pennello con i ritmi serrati di gameplay, anche se lo spawn dei nemici spesso risulta macchinoso e improvviso. Il sistema di scatto non trova una vera e propria utilità, rimanendo uno strumento poco utilizzato, purtroppo. In compenso le cinematiche sono curate molto bene, con una recitazione assolutamente degna di questo nome, specialmente nella versione originale inglese. Bisogna aggiungere infine la presenza di una modalità Endless, sbloccata al termine della campagna principale. Con un approccio simile agli zombie di Call of Duty, lo scopo è di sopravvivere il più a lungo possibile in una stanza con una generazione gradualmente sempre più imponente di nemici, insieme a dei boss esclusivi di questa gamemode.
Tirando le somme, 2084 è un titolo sicuramente da giocare almeno una volta, a fronte delle sue meccaniche particolari, ma risplende nella modalità Endless, che presenta una classifica online che permette di competere per il punteggio più alto con giocatori proveniente dal mondo intero. Un’esperienza videoludica che sarà in grado, a modo suo, di lasciare un segno.
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