The Climb VR: l’hands-on di VR Gamer dalla Gamescom di Colonia

A quanti di voi piace scalare? Personalmente soffro moltissimo di vertigini, ma scalare le montagne è un sport che mi affascina davvero tanto, sin da quando l’ho visto fare a Tom Cruise nelle prime scene di Mission: Impossible 2. Nella realtà non riuscirei mai a farlo, ma grazie a The Climb della Crytek sono riuscito a provare queste forti emozioni, anche condizionate dalla mia paura delle altezze, che possono essere suscitate solamente facendo uno sport così estremo. Dopo aver indossato l’Oculus a me assegnato, un menù principale mi è apparso davanti agli occhi, ho premuto start e ho scelto le montagne da scalare muovendo la testa per inquadrare bene l’icona: le mura del Grand Canyon. Dopo un breve caricamento mi sono ritrovato davanti ad un muro di rocce di colore rosso, molto ben realizzato e caratterizzato, prima di iniziare la scalata ho dato un’occhiata in giro e, come mi aspettavo, ho notato che The Climb punta molto al rendere il paesaggio il più realistico possibile: l’impatto grafico e l’ambientazione, entrambi fattori molto ben realizzati, lasciano davvero a bocca aperta, e ancora non ero partito.

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Verso la cima ed oltre!

Come prima cosa ho tentato di placare le mie paure ripetendomi in testa: non è reale, non è reale, non è reale più o meno una decina di volte! Trovato il coraggio, ho mirato con la testa al primo appiglio e con l’Oculus Touch ho premuto il grilletto per aggrapparmi ad esso; con l’altra mano libera, sempre inquadrandolo con il movimento della testa, ho premuto il grilletto sul secondo appiglio e così facendo, sporgenza dopo sporgenza, ho velocemente iniziato a scalare la roccia. Dopo qualche secondo ho deciso di fermarmi a guardare il panorama, grandissimo errore per le mie vertigini: mi sono ritrovato a più di una ventina di metri da terra, la vista è stata davvero mozzafiato, sembrava realmente di essere aggrappati a quella roccia nel Canyon, ma le mie paure hanno cominciato a riprendere sempre più spazio nella testa, quindi ho deciso di ricominciare la scalata, guadagnando punti ogni volta che cambiavo appiglio. Dopo qualche secondo ho raggiunto il primo check point, definito dalla presenza di diversi moschettoni attaccati al muro da enormi chiodi, proprio come si fa in una sessione reale di scalata libera. Poco dopo il check point sul muro davanti a me, scritto con un gesso bianco, ho visto una sorta di tutorial che mi ha insegnato a saltare da un’appiglio all’altro; per fare ciò ho dovuto muovere con forza dall’altro verso il basso i miei Oculus Touch, per dare la spinta necessaria al protagonista e raggiungere l’altra sporgenza oltre il vuoto che le separava. Ho dovuto provare un paio di volte, ma non perché fosse fatto male, bensì perché ho avuto bisogno di calibrare un pochino la forza e la direzione; dopo qualche tentativo sono riuscito a continuare la scalata fino a raggiungere la prima sporgenza con un fiore urticante sopra. Questa pianta, oltre che a far perdere l’equilibrio del mio personaggio facendogli rischiare la morte, mi ha fatto perdere punti e mi ha costretto a cambiare strada per continuare la scalata; da qui in poi ho potuto scegliere quale direzione prendere seguendo alcuni percorsi differenti. Purtroppo per il poco tempo che mi è stato concesso non sono riuscito a scalare tutta la montagna ma l’obbiettivo è abbastanza chiaro: raggiungere la vetta della montagna per osservare delle viste mozzafiato, scegliendo diverse direzioni e guadagnando punti. C’è da dire che superate le mie paure iniziali e qualche difficoltà nei primi salti, non ho mai avuto problemi di motion sickness. Sembrerà strano anche perché in un contesto del genere ero piuttosto sicuro che avrei accusato molto il problema dovuto dal movimento; ne sono uscito piacevolmente sorpreso. Il gioco in se è molto bello, il design è ben pensato anche se è molto semplice, la grafica è davvero affascinante ed aspetto con ansia di vedere le altre ambientazioni, i movimenti delle mani ed i suoni emessi dal personaggio sono realistici ed immersivi, ma quanto può durare? Una volta che abbiamo iniziato la scalata, facendo più o meno  quasi sempre gli stessi movimenti, dopo quanto tempo ci stancheremo di scalare i muri? Personalmente credo che si debba essere enormemente appassionati di questo sport, tanto da passarci più di una mezzora di fila; certo è meraviglioso osservare il paesaggio, ma basta davvero? Per capirlo bisognerebbe provare il gioco completo, nell’attesa fateci sapere cosa ne pensate nei commenti.

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