Meno titoli e maggior prezzo per PlayStation VR in Cina

La conferenza tenuta quest’anno da Sony all’E3 è stata giudicata globalmente molto positiva, nonostante l’assenza di PS4 Neo. Sul palco è stato dedicato uno spazio non indifferente anche a PlayStation VR: per il visore sono infatti stati presentati diversi titoli, il più chiacchierato ed anche controverso dei quali è stato sicuramente Resident Evil VII, ma soprattutto sono stati confermati prezzo e data d’uscita. Il visore di Sony sarà disponibile dal prossimo 13 ottobre al prezzo di 399 dollari, che in territorio europeo si tradurranno in 399 euro (349 sterline per il mercato UK), e sarà accompagnato da circa 50 titoli in uscita nei primissimi giorni e settimane dopo il lancio. Si può discutere a lungo sul prezzo e sulla line-up di PSVR, tenendo però bene a mente che si tratta del primo visore in assoluto a debuttare nel mercato console, ed è privo quindi di reali concorrenti dato che Oculus Rift e HTC Vive (i quali, comunque, costano di più) sono stati pensati e progettati per PC. Inoltre, pur vittime dello sfavorevole cambio euro/dollaro, che ci vede ancora una volta penalizzati, stavolta c’è qualcuno che se la passa peggio di noi europei. Questo qualcuno sono i giocatori cinesi, che, proprio come noi, dovranno sborsare qualche decina di denari in più, al netto del cambio americano.

In Cina, infatti, PlayStation VR avrà un prezzo di 2999 yuan (circa 410 euro e 450 dollari) nella sua edizione stand-alone. Fortunatamente, anche nel paese asiatico verranno venduti diversi bundle che andranno quantomeno a mitigare il maggior costo del visore: quello con la PS Camera costerà 495 dollari, mentre con l’aggiunta di due controller Move ne andranno sborsati circa 555. Il vero problema, però, sta nei giochi: a differenza del Nord America e dell’Europa, in Cina ne saranno distribuiti solo 20 entro dicembre 2016. Meno della metà rispetto ai nostri 50. Alcuni potrebbero giudicarlo un numero fin troppo esiguo in un mercato nel quale al contrario bisognerebbe approfittare dell’enorme potenziale in termini di vendite. Purtroppo, però, in Cina le console non hanno avuto vita facile negli ultimi anni e decenni. Sono state messe al bando nell’ormai lontano 2000, e, pur reintrodotte qualche mese fa, finora non hanno fatto registrare risultati clamorosi. I giocatori cinesi continuano infatti a preferire il PC gaming, e le console devono per ora accontentarsi di una base installata decisamente inferiore alle aspettative. Per questo, ma anche per diversi altri motivi, nel paese a lei più vicino Sony ha dovuto adottare qualche compromesso in più. La compagnia giapponese sa bene che il mercato cinese è una potenziale gallina dalle uova d’oro, ma, almeno per ora, le incognite sono ancora molte e occorre quindi procedere con i piedi di piombo.

V MENSILE
V006 Mensile