La realtà virtuale è stata ormai utilizzata a più riprese per raccontare storie e realizzare filmati di ogni forma e natura. Oltre alla cortina di nebbia che spesso si cela dinnanzi a certe produzioni, abbiamo visto esempi magistrali come Clouds over Syria, che ci ha emozionato e coinvolto a tal punto da farci riflettere sulla terribile crisi che si vive ogni giorno in un paese come la Siria. Detto questo, però, vi è una fetta di registi piuttosto estesa che si rifiuta categoricamente di lavorare con le camere a 360 gradi, e se la cosa può sembrare ridicola a prima vista, è con l‘intervista di Variety a James Cameron che si è arrivati a far uscire diversi punti deboli dell’emergente tecnologia.
Le parole del regista, così come quelle di molti nell’industria cinematografica, sono state le seguenti:
Beh, non puoi muovere la camera. Quando ti parlano di voler girare un film in VR, non è veramente inserito in una realtà virtuale. È un sistema di camere omnidirezionali dove puoi avere la possibilità d’interagire per cambiare il tuo campo visivo, ma non hai alcun controllo sul tuo piazzamento nell’ambiente. Il film stesso lo farà per te. Ed il secondo stesso in cui si muoverà la camera in un ambiente così realistico, la gente vomiterà. Come può riuscire un individuo a filmare il film senza muovere la camera? Come si fa a realizzare un film senza tagliare niente? Certamente emergerà una nuova forma narrativa ed artistica, ma non potrà essere sicuramente legata al classico film.
Siete d’accordo con le dichiarazioni del regista? Come si potrebbero risolvere certi problemi? Fateci sapere la vostra, commentando!