Il movimento nella realtà virtuale è sempre stato problematico, e le motivazioni non sono difficili da capire, anzi, soprattutto per chi vive quotidianamente le avventure pensate per la VR. È infatti impossibile trasferire tutti i movimenti che vorremmo trasmettere in una situazione che ci vede posti fisicamente in due luoghi completamente diversi. Dobbiamo fare i conti con la nostra presenza, gli ostacoli e altre stupide inezie legate al nostro essere dotati di materia. Detto questo, però, si è forse arrivati ad un buon compromesso tra mobilità ed immersività nel mondo virtuale, ed è tutto merito di una tecnologia nota come RIPmotion.
Il giovane sviluppatore di questa tipologia di movimento si chiama Ryan Sullivan, e questo non è stato che il secondo aggiornamento che ha fatto durante il progetto per mostrare le migliorie apportate al sistema. Correre in questa maniera comporta, però, sempre dei problemi, perlopiù legati alla nostra percezione e al famigerato motion sickness. Per ora RIPmotion deve ancora crescere, ma ha le potenzialità per divenire uno degli strumenti primari per il movimento nella realtà virtuale. Voi che ne dite? Riuscirà questo metodo a fare breccia nel cuore dei giocatori e ad essere efficace? Fateci sapere la vostra nei commenti!