Violato l’account Twitter del CEO di Oculus


L’E3 appena trascorso è stato piuttosto positivo per Oculus, ma l’acquisire maggior notorietà non porta quasi mai in dote risvolti esclusivamente positivi. Anzi, c’è chi all’interno dell’azienda ha cominciato ad essere vittima dei soliti scherzetti internettiani, e in questo caso non stiamo parlando di un dipendente qualsiasi ma nientemeno che del CEO, Brendan Iribe. Il programmatore ed imprenditore statunitense, co-fondatore dell’azienda insieme a Palmer Luckey, ha infatti visto il suo account Twitter vittima di un attacco da parte di qualche buontempone che, entrato in possesso delle credenziali, è riuscito ad avere completo accesso alla pagina personale di Iribe. Fortunatamente non era intenzione dello sconosciuto fare grossi danni: egli si è infatti limitato a modificare per un po’ di tempo la biografia con un canzonatorio im not testing ya security im just havin a laugh. 


Magari non è andata proprio così, ma crediamo di immaginare le facce ai piani alti di Oculus una volta scoperta la vicenda. Fortuna che tutto si è risolto per il meglio!
Crediamo di immaginare le facce ai piani alti di Oculus una volta scoperta la vicenda. Fortuna che tutto si è risolto per il meglio!

In aggiunta a questa piccola, irriverente modifica, sono apparsi sulla pagina di Iribe alcuni tweet. Secondo uno di essi, in particolare, Iribe non avrebbe cambiato la sua password di Twitter per ben quattro anni. Autore dello scherzo, se vogliamo definirlo così, è stato l’utente di Twitter noto come lid, come da lui stesso confermato in un recente cinguettio. Sembrerebbe, dunque, che non ci siano intenti polemici riguardo alle recenti difficoltà di Oculus nello spedire celermente i suoi Oculus Rift, né riguardo qualsiasi altro problema che l’azienda possa aver avuto negli ultimi tempi. Anzi, l’utente avrebbe orchestrato tutto quanto soltanto per il suo divertimento personale. A questo punto rimane da vedere se il proprietario dell’account starà allo scherzo, o se deciderà di intraprendere una qualche azione legale a tutela della propria immagine. Visto che tutto si è risolto per il meglio, Iribe potrebbe tranquillamente soprassedere sull’accaduto e farsi anche lui una bella risata… magari ricordando di cambiare la sua password un po’ più spesso.

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