La reputazione di Oculus VR è andata scemando nel corso degli ultimi mesi, a partire dalla commercializzazione di quel Rift CV1 che scatenò il primo scandalo legato alla casa di Palmer Luckey. È stato poi il CEO dell’azienda a rispondere alle accuse, formando, però, ancora più scompigli e critiche verso il rispetto che ha nei confronti dei suoi stessi clienti. Il tempo è poi passato, e la situazione si è fatta sempre più ardua per Oculus VR, soprattutto pensando al suo futuro e alla fiducia che gli appassionati avrebbero spostato nelle altre aziende incentrate sulla realtà virtuale. Palmer Luckey, però, non si è arreso e ha risposto ai vari attacchi che, spesso, vengono urlati da molti leoni da tastiera senza cognizione di causa.
Accusations are easier to make than refute, especially when they appeal to popular opinion and cluster en masse. https://t.co/2aGt6ZRjbm
— Palmer Luckey (@PalmerLuckey) June 28, 2016
La risposta di Luckey, nonostante la brevità limitante dei tweet, risulta un attacco piuttosto complesso ed una citazione al Gish Gallop, che rappresenta una tattica utilizzata da parte di una persona per soffocare il suo interlocutore verbale, attraverso centinaia di piccole discussioni ed attacchi diretti. Luckey fa riferimento a tutti loro e, immaginiamo, ai noti leoni da tastiera. A quale argomento, però, ha voluto relegare il suo tweet? Nonostante si possa pensare ad una risposta generale, vi è anche la possibilità che Luckey si sia riferito alle critiche che sono sopraggiunte dopo aver condiviso la sua opinione per le esclusive di PlayStation VR, sul quale abbiamo scritto anche un articolo in merito. Riuscirà il CEO di Oculus VR a spegnere gli scandali che tanto stanno maturando nel corso delle settimane? Chissà, ma è sicuro che non sarà tramite ulteriori attacchi e rimproveri che potrà spegnere un incendio appiccato, peraltro, da una cattiva gestione della distribuzione e dell’assistenza clienti.