Abbiamo visto, durante questo periodo, che sta precedendo la trasformazione della realtà virtuale da bene di lusso a uso comune, che molte aziende credono fermamente nella riuscita della VR. L’altra faccia della medaglia è rappresentata invece oggi da Strauss Zelnick, CEO di Take-Two che, come ben sapete, possiede Rockstar Games, casa natale di GTA. Durante un’intervista a Bloomberg TV nel novembre del 2014, Zelnick sollevò problemi riguardanti l’appena uscito Oculus Rift:
Siamo preoccupati a farvi giocare i nostri giochi per un lungo periodo di tempo, non nel farvi nauseare dai nostri prodotti (riferito al motion sickness, ndr.). Inoltre, viste l’esperienze che forniamo, non so quanto i nostri clienti vorranno provarle in prima persona.
Anche se le parole mostrano il suo totale disaccordo nei confronti della realtà virtuale, l’idea di poterci lavorare era comunque una possibilità, poiché Zelnick avrebbe fatto quello che i fan avrebbero voluto. Oggi invece, durante un’intervista avuta con Gamespot, parlando proprio del primo headset in arrivo sugli scaffali che ridurrà di molto la possibilità di avere motion sickness durante le sessioni di gioco, i problemi tirati fuori da Zelnick sono stati altri:
E’ troppo costoso al momento. Non c’è mercato per un device da 2000 dollari che richiede inoltre una stanza intera per giocare. Forse alcune persone hanno una stanza dedicata all’intrattenimento, ma nel mondo reale? In America non funziona così. Abbiamo una stanza con abbastanza spazio per un divano, un televisore e un controller.
Insomma, parole molto più dure delle precedenti, ed un pensiero ben più delineato e marcato che, purtroppo, sigla una grande parola no sul possibile arrivo di GTA in VR. Le motivazioni date da Zelnick sono abbastanza valide, se escludessimo tutti quei giochi che non richiedono spazio per giocare e se calcolassimo che, un gamer qualunque, debba comprare un PC d’alta fascia per poterne usufruire (cosa che raramente succede). Di certo possiamo assicurare che il mercato VR esiste e sta iniziando a crescere, vista la fuoriuscita spasmodica di nuovi visori da ogni grande azienda di sviluppo hardware e non solo. Ed è sicuro che, se tutti gli utenti richiederanno a gran voce un apporto della Take-Two, e quindi dei suoi giochi, alla realtà virtuale, siamo pur certi che lo daranno.