VR Human Anatomy: addio ai libri e benvenuta alla VR

Per gli studenti di medicina dell’Università di Zurich è tempo di salutare i libri ed accogliere la realtà virtuale. Vevadi, uno studio di animazione che lavora a stretto contatto con l’università, ha infatti sviluppato un’applicazione per Oculus Rift chiamata VR Human Anatomy. Attraverso questo software, è possibile osservare e studiare in modo dettagliato le varie parti che compongono la struttura umana. Lo scopo è di superare l’ostacolo generato dal dover imparare la materia sui libri: come per tanti altri argomenti così complessi, è difficile comprendere davvero le cose se di esse rimane solo un’idea eterea e inconsistente. E’ giusto poter vedere, osservare e dare forma a tutte queste informazioni per concretizzare i vari concetti. La VR si è già rivelata molte volte uno strumento perfetto per rivoluzionare il modo di imparare. Dentro questa applicazione, è possibile trovare le stesse nozioni che potremmo leggere in un libro di anatomia, col vantaggio di poterle associare in modo chiaro ed univoco ad ogni parte del corpo umano. Ma cos’ha di diverso tutto questo dallo studiare con i cari vecchi modelli in plastica? Una è la funzione che rende davvero interessante VR Human Anatomy: la possibilità di poter interagire in tempo reale con qualsiasi organo in ogni sua minima parte. I modelli in plastica, infatti, non possono permetterci di vedere in quanti modi un osso può rompersi, come scorre il sangue nelle vene e nei capillari, come si comportano gli organi nelle varie circostanze di minaccia o ingrandire dettagli microscopici, ma con la realtà virtuale è possibile farlo.

La stretta collaborazione fra l’università e lo studio di animazione è evidente: i tester di questa esperienza VR sono proprio coloro che dovranno usufruirne, ovvero gli studenti stessi. VR Human Anatomy è infatti ancora nelle fasi preliminari, ma gli allievi già hanno fatto richiesta di avere dei modelli interattivi dei vari muscoli che mostrino come interagiscono fra di loro e con il resto delle strutture. Man mano che il progetto prende forma, verrà reso disponibile agli allievi di medicina, ma visto che le nozioni di anatomia riempiono letteralmente interi tomi, è giusto considerare VR Human Anatomy come una sorta di enciclopedia multimediale interattiva che si arricchisce man mano che vengono implementatati nuovi argomenti. Attualmente non è previsto una diffusione su larga scala di questa esperienza: a causa della sua natura, che lo rende un prodotto estremamente di nicchia, è difficile immaginare di poterci investire per venderlo, ma rimane comunque un’opzione da tenere in considerazione, in fondo il mercato della VR ha ancora bisogno di tempo per consolidarsi. La scelta di sfruttare l’Oculus Rift risiede nel fatto che è più semplice lavorarci su e meno ingombrante di un HTC Vive, che richiederebbe una stanza intera per ogni singolo studente, rendendolo uno strumento troppo impegnativi in termini di spazio. La prima versione verrà rilasciata per la seconda metà del 2016, in concomitanza dell’arrivo di Oculus Touch. Se possiamo applicare l’anatomia alla VR, allora è possibile farlo con chimica, fisica, storia, matematica, architettura e praticamente ogni altro argomento che possa venirci in mente. L’interazione renderebbe molti di questi argomenti molto simili ad un gioco: immaginate, ad esempio, di dover scoprire quale intruglio chimico genera l’esplosione più potente! Nessun laboratorio reale lascerebbe mai fare una cosa del genere ad uno studente, ma in VR tutto è possibile.