Il mondo del gaming e quello della tecnologia, così come molte altre industrie, sono ricchi di sotterfugi, fughe d’informazione e studi di settore. Capita spesso infatti che, dopo l’uscita di una certa tecnologia o periferica, le case concorrenti corrano ai ripari creando la propria versione. E’ successo per gli smartphone, è successo con le tecnologie Nintendo WiiMote, Microsoft Kinect e PlayStation Move, e sta già succedendo con la realtà virtuale. E’ notizia del giorno (potete infatti trovare su Reddit il messaggio) che Alan Yates, dipendente Valve che lavora a stretto contatto con il progetto del sistema di tracciamento per la VR, ha affermato che l’Oculus Rift è nato principalmente grazie alle ricerche della Valve. Per capire le motivazioni e il modo in cui questo scambio di informazioni sia avvenuto, bisogna raccontare una piccola storia: nel 2012, durante il lancio della campagna Kickstarter di Oculus Rift DK1, Valve affiancò completamente l’azienda di Palmer Luckey. Durante il video, oltre ai vari testimonial, come per esempio John Carmack (DOOM, Quake), compare anche Gabe Newell, affermando ottimisticamente che, se dovesse esistere qualcuno in grado di risolvere la serie di problemi creati dall’elaborazione di un visore VR, quel qualcuno sarebbe proprio Palmer.
Dal momento che poi, nel 2014, Facebook ha acquisito Oculus, una frattura si è formata tra Gabe e Palmer. Questa spaccatura, inoltre, è stata accentuata dalla partenza di alcuni dipendenti Valve verso l’azienda creatrice del Rift. Arrivando ad oggi, sappiamo bene come Oculus Rift e HTC Vive siano due visori molto diversi, ma al contempo simili e con lo stesso scopo. E’ chiaro come la scissione non sia stata un qualcosa di leggero, ma Alan Yates, durante la giornata di ieri, ha affermato su Reddit un fatto molto importante e per nulla ovvio:
E’ chiaro come sia Rift che Vive siano derivati dal programma di ricerca di Valve. Oculus ha il proprio sistema di tracciamento, ma Rift CV1 è la copia diretta dell’architettura di 1080p Steam Sight prototype che Valve ha consegnato a Oculus quando hanno installato una copia della Valve Room nella loro sede. Chiamerei Oculus come il primo utilizzatore di licenza SteamVR, ma sappiamo che la storia probabilmente ricorderà tutto in un modo leggermente diverso…
Parole forti quelle di Alan, che, senza mezzi termini, getta anche indizi e prove per spiegare in che modo l’azienda di Palmer Luckey abbia potuto prendere ispirazione dal visore prototipo targato Valve. Un’altra prova è percepibile nella struttura del prototipo Steam e nelle differenze tra il DK1 e gli ultimi modelli di Rift: nella foto che potete vedere qui sotto, notiamo come il prototipo della Valve abbia due display separati a bassa persistenza. Il Rift DK1 sfruttava un unico display, rendendo il prodotto soprattutto meno costoso. Dopo varie prove e alcuni tentativi con la vecchia architettura, esattamente nel 2014, Oculus ha cambiato repentinamente rotta, inserendo il doppio display nel suo modello.
Nessuno sta incriminando Oculus di spionaggio industriale, ne si parla di plagio, in quanto all’epoca le due aziende erano partner: sicuramente negli anni di collaborazione è avvenuto uno scambio reciproco che magari, senza mezzi termini, ha dato altrettanti spunti alla Valve per creare il proprio HTC Vive. E’ certo però che le accuse di Alan Yates, unite alle prove che ha mostrato e di cui abbiamo parlato in questo articolo, causeranno dei problemi fra le due case, e siamo certi che presto una pronta risposta di Luckey sarà su internet, mostrandoci anche l’altra faccia della medaglia.
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