La scorsa settimana Crytek ha finalmente lanciato il suo ambizioso The Climb, disponibile dal 28 aprile esclusivamente su Oculus Rift, come vi abbiamo riportato il giorno prima del lancio. Il gioco è stato sviluppato impiegando il celeberrimo CryEngine e mette la forza espressiva della VR al servizio di uno sport estremo come l’arrampicata su pareti rocciose. Crytek è maestra nello sviluppare titoli che mettono l’immersione nel mondo di gioco al primo posto, e, se amalgamiamo il tutto con la realtà virtuale, ciò che ne viene fuori non può che essere un mix esplosivo. Di ciò è fermamente convinto anche l’Executive Producer del gioco Elijah Freeman, il quale, lo ricordiamo, era stato intervistato da VR Gamer lo scorso agosto. Interpellato circa le possibilità future della VR, Freeman si era detto sicuro che presto o tardi essa diventerà un medium perfettamente integrato nell’industria videoludica e compreso da tutti, utenti e sviluppatori, posizione su cui, ovviamente, è rimasto fermo anche oggi.
Freeman è intervenuto in occasione del 356° podcast di Voices of VR, affermando che il team di sviluppo, composto fra gli altri di alcuni appassionati di arrampicata sportiva, ha cercato fino all’ultimo di dare in pasto agli utenti un titolo che restituisse perfettamente le sensazioni provate nello scalare una parete di roccia.
Abbiamo cercato di sviluppare un gioco che fosse realmente un climbing-game giocabile dal proprio salotto. Le meccaniche principali del gioco si basano sull’head-tracking di Oculus Rift: dovrete continuamente guardarvi intorno alla ricerca di appigli, che saranno differenti in base ai livelli di difficoltà , per non cadere; il tutto cercando di battere i migliori tempi fatti registrare dai vostri amici. Sarà fondamentale la gestione della stamina, e per non esaurirla in fretta dovrete sempre mantenere una presa salda. Il gioco è costruito per dare la sensazione di trovarsi in un ambiente realistico, nel quale il giocatore possa realmente immedesimarsi ed avere la sensazione di star provando qualcosa di unico e speciale. Molti dei componenti del team di sviluppo sono appassionati di arrampicata, e hanno provato realmente alcune cose che poi abbiamo inserito nel gioco.
Pur essendo, per certi versi, un titolo sperimentale, bisogna ammettere che The Climb riesce perfettamente nel suo intento, anzi, da parte nostra siamo assolutamente sicuri che diversi videogiochi in uscita nei prossimi anni ne riprenderanno ed evolveranno le meccaniche più riuscite, anche inserendole in contesti più ampi. L’ultima fatica di Crytek restituisce fortissima la sensazione di essere un’opera pionieristica soprattutto nel modo di fruire il videogioco, e c’è da scommettere che molti altri gli faranno eco. Chi tra voi ha voglia di provare un po’ di arrampicate virtuali?