Nel marasma dei pesci d’aprile, tra quelli meglio riusciti e altri decisamente poco credibili, la palma d’oro va sicuramente a Nature: “I draghi sono esistiti e il cambiamento climatico in atto e destinato a farli tornare“. Eminenti scienziati hanno firmato un lungo paper in cui attraverso spiegazioni altamente dettagliate viene giustificata l’esistenza dei draghi durante il medioevo. Secondo il testo, in quel periodo il pianeta ha vissuto una fase particolarmente calda della sua storia e questo aspetto, unito alla grande abbondanza di cibo (i cavalieri ovviamente) e materiali preziosi come oro e argento (usati dai draghi per la nidificazione) avrebbe causato un grande proliferare di una specie alata capace di sputare fuoco… vi suona familiare?
Immaginate. Passeggiare per i prati sconfinati dell’Inghilterra medievale e scorgere in lontananza Balerion il Terrore Nero che dà alle fiamme un castello. Quale visione soave. Ma ci sono scherzi e scherzi, e illudere così le persone dovrebbe essere un reato! Fortunatamente ci si rende ben presto conto, durante la lettura del testo, che questa news è soltanto un scherzo ottimamente architettato. Il giochetto diventa abbastanza evidente quando, proseguendo nella lettura, l’autore afferma che la magia, unica arma all’epoca efficace contro la minaccia voltante sia caduta in disuso a seguito della scomparsa dei lucertoloni avvenuta in concomitanza con l’inizio della piccola era glaciale nella prima metà del 600.
Direi che lo sceneggiatore del “Il Regno del Fuoco” c’aveva visto lungo.. o magari è stato proprio il film (dalla trama inquietantemente analoga) a dare lo spunto alla redazione di Nature per la stesura di questo articolo. Certo, se casomai dovesse essere tutto vero, speriamo proprio che almeno i draghi siano un po’ più carini e decisamente meno idioti di quelli visti nel film.
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