Abbiamo più volte ribadito come l’horror sia uno dei generi meglio adattabili alla realtà virtuale. Non stupisce quindi la notizia che Capcom, regina dell’horror, stia lavorando attivamente nel campo della realtà virtuale. Ma non si tratta di un coinvolgimento passeggero: apprendiamo oggi Capcom ha assegnato proprio un’intera divisione alla VR. Si tratta della Development Division 1, che si è storicamente occupata del franchise Resident Evil, e che sta al momento lavorando su un proprio engine votato al medium immersivo. Il gruppo è al momento capitanato da Jun Takeuchi, già producer di Resident Evil 5. La notizia è stata data tramite la comunicazione ufficiale Integrated Report 2015, a sua volta tradotta da GamesIndustry.biz. Ecco cosa dichiara il team nel rapporto ufficiale:
“Al momento stiamo focalizzando le nostre energie per rispondere alla sfida del mercato VR. In questo mondo terrificante, ti puoi contorcere e girare come vuoi, ma non c’è modo di scappare dalle creature che vi inseguono… finché non rimuovete il vostro visore VR e tornate alla realtà. Abbiamo fornito questa esperienza con la nostra tech demo Kitchen all’E3 2015. Attualmente, stiamo costruendo un nuovo engine per supportare la VR, che al momento è il mercato più caldo, mentre simultaneamente stiamo sviluppando dei titoli per le attuali console da gioco. Ci siamo appena imbarcati in un nuovo viaggio”.
Scopo della divisione sarà lavorare su nuove IP, e allo stesso tempo ragionare su come portare quelle esistenti in realtà virtuale. Naturalmente la prima ipotesi che viene in mente è: arriverà Resident Evil in realtà virtuale? Per quanto ci riguarda, sarebbe una scelta molto azzeccata e all’avanguardia da parte di Capcom. Se da una parte la compagnia scommette sul sicuro, proponendo le remastered dei vecchi episodi, dall’altra potrebbe reinvestire soldi in uno sviluppo virtuale del franchise Resident Evil. Dite che stiamo correndo troppo con la fantasia? Vi ricordiamo allora che l’anno scorso i producer di Resident Evil: Revelations 2 si erano detti “incantati” dalla VR. Coincidenze? Noi non crediamo.
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