Più di un anno fa, James Cameron, il leggendario regista di capolavori come Aliens: Scontro finale e Avatar, aveva dichiarato di essere interessato nell’uso della VR, salvo poi dichiarsi semplicemente annoiato dalla tecnologia. All’epoca non mi ero stupito molto della dichiarazione di Cameron, talmente visionario che probabilmente guarda persino a un futuro oltre l’attuale VR. Tuttavia, nonostante sia passato così tanto tempo, abbiamo una replica di Palmer Luckey, fondatore di Oculus VR, che ha parlato in una recente intervista con IGN. Ecco le sue parole: “Ha torto. Tutto quello che bisogna fare è provare che la realtà virtuale va oltre tutto quello che puoi fare, anche su una televisione 3D o su uno schermo 3D di un cinema”.
Da un certo punto di vista le parole di Cameron sono comprensibili: egli è nato e vissuto nell’ambito cinematografico, ed è probabile che sia ancora impegnato a spingere oltre i suoi limiti questi medium, con l’utilizzo del 3D e delle nuove tecnologie. Continua Luckey: “Essere circondati, sentirsi come se si è davvero presenti in un mondo virtuale, vi dà un canovaccio molto più coinvolgente per raccontare storie, invece di essere costretti a restringere tutto in un piccolo rettangolo dove bisogna semplicemente guardare. Penso che si commenti da sé”.
Naturalmente anche Oculus VR è impegnata nel campo della cinematografia. Al momento la compagnia ha rivelato due film in VR, Lost ed Henry, ed è probabile che con Oculus Story Studio, la divisione di Oculus VR dedicata alle “pellicole” VR, Luckey entri in diretta competizione con Cameron, lanciando il guanto di sfida al cinema.
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