Uno degli interrogativi ricorrenti riguardo alla VR è quanto sarà focalizzata sul gaming. La tecnologia negli anni si è espansa, e tra i suoi usi si annoverano anche il turismo e la terapia. Ma, a quanto pare, secondo le parole del creatore di Oculus Rift, Palmer Luckey, la VR nei prossimi anni sarà incentrata sui videogiochi.
Luckey l’ha dichiarato lo scorso weekend al panel di Oculus VR tenutosi all’SXSW Festival. Ecco le sue parole:
Una delle ragioni per cui siamo focalizzati sul gaming, oltre ad essere in effetti dei gamer, è che tutti gli strumenti e il talento per creare ambienti immersivi 3D in real time, ad alta fedeltà, è nella games industry. Questo significa tool per i giochi, engine e programmatori. Anche se la realtà virtuale si espande in cose come l’architettura e gli strumenti sociali e gli sport o qualunque cosa, sarà la games industry che traina la crescita.
E, in un certo senso, non è che la realtà si espanderà in altre cose, ma sarà piuttosto la games industry che inizierà a comprendere tanti tipi diversi di contenuto. Quindi vedrete alre cose ma adesso, oggi e probabilmente per i prossimi anni, sarà molto focalizzata sul gaming solo perché è dove c’è tutto ora.
Il focus sul gaming sembra quindi essere una scelta obbligata, perché le tecnologie necessarie per la VR sono presenti nella games industry, e si evolvono in funzione di essa. Non a caso, Oculus VR ha ingaggiato come Head of Worldwide Studios Jason Rubin, il fondatore di Naughty Dog, e la compagnia pubblica anche alcuni titoli, come Lucky’s Tale di Playful Corp.
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