Palmer Luckey smentisce alcuni rumor sulla CV1

Una delle principali novità per Oculus VR di questo inizio 2015 è sicuramente Oculus Story Studio, una divisione adibita all’esplorarazione di strumenti e tecniche per plasmare esperienze entertainment all’interno della VR.

Il suo Supervision Technical Director è Max Planck… sempre che mantenga la sua posizione dopo gli ultimi eventi. In una recente intervista per Upload VR, Planck ha infatti rivelato alcuni retroscena sullo sviluppo di Oculus, sui prototipi e soprattutto sulla data di uscita e prezzo della CV1, specificando come “Maggio sarà un mese speciale per Rift” e una fascia di prezzo che si aggira tra i 300 e i 400 dollari… salvo poi essere smentito pubblicamente da Palmer Luckey in persona!

luckey-palmer-01-0514-mdn Palmer infatti è intervenuto su Reddit, smontando letteralmente le dichiarazioni di Planck: “Questo articolo è pieno di informazioni errate. Max è un nuovo assunto, e decisamente non conosce molte cose. Sebbene sia il Technical Director di Story Studio, non è coinvolto direttamente con il Rift, e non è nemmeno un esperto di tecnologie associate come il tracking o la bassa persistenza. Non posso chiarire con informazioni concrete al momento, vi basti sapere che maggio non è un mese speciale per Rift, né abbiamo deciso la fascia di prezzo della CV1”.

Luckey ha poi continuato correggendo le dichiarazioni riguardo i PC utilizzati per testare i prototipi di Oculus: “Facciamo girare tutto (inclusi i prototipi interni) su regolari Falcon Northwest Tiki with con regolari GTX 980, la stessa configurazione che portiamo alle varie presentazioni. Si tratta di PC da 2.000 dollari, non 10.000, e sono alcuni dei PC da gaming più piccoli che si possano acquistare. Per quanto riguarda i cavi e il tracking, stiamo effettuando alcune ricerche interne, ma siamo ancora lontano dalla trasmissione di video in wireless e e tecnologie di tracking alternative abbastanza efficienti per la VR”.

Ouch. Non proprio quello che vorresti sentirti dire da uno dei tuoi capi…

Evidentemente Planck si è lasciato prendere troppo la mano per l’emozione… oppure ha davvero rivelato dati sensibili tanto da portare Palmer in persona ad intervenire?

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